Attraversare le contingenze allargando le prospettive

16/06/2014
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Art Basel: sempre più fuori


Opere che smarginano sul tessuto urbano, performances, sculture e grandissime installazioni. E' il momento dei mega progetti che si allargano attraversando lo spazio, oltre le fiere, le gallerie e i musei...



Dean Hutton presented by The Fair Gallery. From 'Special Guests' Liste


Xu Zhen, In Just the Blink of an Eye, 2005. 11 Rooms Manchester International Festival. Photo credit courtesy Manchester City Galleries. From '14 Rooms' Art Basel


Michael Burton & Michiko Nitta, Near Future Algae Symbiosis Suit, Prototype, 2010 (Detail). From House of Electronic Arts Basel


David Brooks, Lonely Loricariidae (Detail). Courtesy the artist and the gallery American Contemporary. From 'Statements' Art Basel


Larissa Sansour presented by House of Electronic Arts Basel. From 'Special Guests' Liste


Oltre alla solita forte presenza di galleristi europei, una caratteristica di questa edizione di Art Basel sono i tanti espositori provenienti dalla regione "Asia-Pacifico". Le sezione principale della fiera contiene 232 gallerie, ai progetti curatoriali di 'The feature' contribuiscono 24 spazi da 12 diversi Paesi, 'Statements' propone le opere di artisti emergenti e giovani gallerie, mentre 'Unlimited', quest'anno a cura di Gianni Jetzer, e' forte di più di 70 giga-opere. Come sempre alla settima arte e' dedicato un programma di oltre 30 film e 'Conversations and Salon' vedra', tra gli altri, il dialogo di Pascale Marthine Tayou con Lorenzo Fiaschi di Galleria Continua, insieme a Alya Sebti, direttore artistico della Biennale di Marrakech (il 21 giugno). Il 19 giugno invece, discuteranno del futuro della performance artisti e curatori come RoseLee Goldberg (fondatrice di Performa a New York) e Catherine Wood della Tate.
Con la quinta edizione di Parcours la fiera arriva nei dintorni di Rheingasse presentando gli interventi site specific di 15 artisti nel tessuto urbano del centro storico (tra loro Francesco Arena, Pierre Bismuth e Chris Burden). Con serata speciale di performance e proiezioni promessa per il 18 giugno dalle 20 a mezzanotte.

Per quanto riguarda le fiere collaterali gia' lunedi' 16 giugno ha inaugurato Liste, la piu' antica, dedicata alle principali gallerie della "generazione di mezzo" che quest'anno sono 78 e provengono da 30 Paesi. Questa 19ma edizione presta una particolare attenzione alla performance con un progetto, a cura di Fabian Schoeneich, concentrato su voci, linguaggio, suono, coreografia e danza.
Anche Volta comincia ad avere una certa eta': celebra infatti la sua decima edizione a Basilea tornando sotto la cupola di Markthalle con 68 gallerie d'arte emergente.
Scope è invece all'ottava edizione, ma anche lei si presenta come una fiera "incubatore" d'arte collocandosi nel nuovo distretto artistico affacciato sul Reno.
Derivata dalla versione losangelina di Art Basel, c'e' anche Design Miami/Basel con 50 gallerie ed installazioni monumentali.
The-solo-Project è una fiera organizzata da un gruppo di gallerie e, come vuole il nome, presenta il lavoro di un singolo autore per ogni spazio.
Selection artfair si fregia di essere la più piccola, pur mostrando oltre 200 opere.

L'effetto fiera satellite si e' esteso a diverse gallerie che hanno organizzato mostre dei propri artisti coordinando gli sforzi per il periodo di Art Basel. Obsessive è un bell'esempio, col fatto che si svolge a Villa Renata sembra proprio un progetto per psicopatici in cura... Ma c'e' anche 3 + 6 = 1 i numeri scelti da tre gallerie svizzere come titolo di una mostra di grandi installazioni nella ex stazione ferroviaria Guterhalle St. Johann. E con L'Erba Cresce (il logo presenta i fili non le foglie...) anche tre gallerie italiane hanno organizzato una collettiva di 30 artisti dandosi l'obiettivo di presentare i lavori in modo piu' accurato di quanto sia possibile all'interno di una fiera.

Lo spazio "fuori" sembra sempre piu' ambito, il progetto videocity.bs posiziona 15 video d'artista in un percorso di 11 stazioni che attraversa Basilea dalla stazione alla piazza della fiera. Giocando anche con l'effetto partita di calcio dei mondiali...

Basilea non e' certo una grande città, eppure è sede di 37 musei e di importanti opere pubbliche, come una scultura monumentale di Richard Serra e le capricciose fontane di Jean Tinguely. Uscendo dalle fiere si possono quindi visitare diverse mostre importanti allestite in spazi istituzionali e privati molto prestigiosi e non necessariamente esclusivi. Dall'esposizione Roma Eterna - 70 opere che vanno dall'età imperiale a quella neoclassica - alle passeggiate elettromagnetiche di Christina Kubisch presso House of Electronic Arts; dove tra l'altro la sera del 19 giugno si potranno seguire gli esperimenti visuali/acustici di Ryoji Ikeda.

Presso il Museo Tinguely Kristof Kintera racconta la storia del ciclo attivista Jan Pup Bouchal (ovviamente morto in strada) e presenta la sua installazione sotto il ponte di Nuselsky a Praga, dedicata a tutti quelli che lì si sono suicidati. In questo modo analizza l'idea di monumento, memoria e spazio pubblico, anche mentale.

Alla Kunsthaus Baselland Ariel Schlesinger trasforma gli oggetti comuni in cose sorprendenti, mentre gli interventi di Sarah Oppenheimer confondono la consueta successione degli spazi all'interno di un edificio.

Da Schaulager Paul Chan si è occupato anche dell'allestimento architettonico delle sue opere ed ha creato ingegnosi displays per i suoi disorientanti progetti artistici (moltissimi).

Kunsthalle Basel propone le mostre di due artisti che ci portano lontano: Nevin Aladag nella "storia minore" del triangolo Bangladesh, India e Pakistan; Naeem Mohaiemen ad ascoltare le marce ottomane che influenzarono Mozart.

Per uscire fisicamente da Basilea si puo' prendere il "trenino" nella piazza della fiera per andare alla Fondazione Beyeler, posta tra eleganti e curatissimi prati. Qui si trovano numerosi cicli e serie di Gerhard Richter che scandaglia svariati interrogativi e riflessioni sul mutuo rapporto fra immagine singola, insieme di opere e spazio espositivo.

Per chi attraverserà il Reno verso la Germania c'è il Vitra Design Museum a Weil am Rhein con i disegni e progetti di Alvaro Siza dedicati ad Alhambra, ma anche l'antologica del designer Konstantin Grcic con i suoi prototipi e oggetti, nonche' opere d'arte ispiratorie: alcune di Marcel Duchamp, Gerrit Rietveld ed Enzo Mari.

Infine per chi attraverserà il Reno verso la Francia c'è il Centre Rhenan d'Art Contemporain (CRAC) di Altkirch che la sera del 19 giugno invita tutti (partenza con pulman da Art Basel) ad un party in giardino in occasione della mostra Der Leone Have Sept Cabeças, mostra collettiva che si ispira al film Poto & Cabengo di Jean-Pierre Gorin con la storia di due gemelle che inventarono ed usarono una propria lingua dall'età di 8 anni. Qui le opere di molti importanti artisti sono soprattutto atti disfunzionali che si basano sul linguaggio, il testo o la parola, per giocare con le nozioni di interpretazione, nonsense e invenzione.

Se non siete ancora abbastanza sfasati potete sempre dare un'occhiata alla panoramica di mostre (molte più di quelle qui suggerite) pubblicate su UnDo.Net attualmente in corso a Basilea...


Una carrellata di immagini dalle mostre in corso a Basilea: