Attraversare le contingenze allargando le prospettive

27/05/2015
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Arts & Foods

L'evento di Expo 2015 a cura di Germano Celant

Dalla Zambracca di D'Annunzio alle cucine Futuriste, dalla sala da tè giapponese al Liberty, dal design anni Sessanta fino ai giorni nostri. E in mezzo testimonianze di artisti di ogni genere...















Testo e immagini di Giovanni Viceconte



Non c'è dubbio che il cibo abbia rappresentato per l'umanità non solo un semplice mezzo di sopravvivenza, ma sia stato da sempre l'impulso per l'espressione di diverse manifestazioni artistiche capaci di raccontare l'evoluzione delle civiltà, rievocandone la ricchezza sia sotto il profilo artistico-culturale che quello religioso e antropologico.
Questi legami dell'uomo con il mondo dell'alimentazione e il fenomeno della delle abitudini alimentari legate al mercato e alla globalizzazione, sono esposti il mondo singolare in Arts & Foods, la mostra-evento di Expo 2015, curata da Germano Celant ed inaugurata lo scorso 9 aprile alla Triennale di Milano.

Arts & Foods, concepita come un viaggio nel tempo, a partire dall'anno della prima Expo di Londra -1851- ad oggi, coinvolge tutti i media (pittura, scultura, video, installazione, fotografia, pubblicità, design, architettura, cinema, musica e letteratura), trasportando il visitatore, negli oltre 7000 metri quadrati - distribuiti fra i giardini, il piano terra e il primo piano della Triennale - in itinerari distinti e intreccianti tra arte e design.
Un racconto visivo e sensoriale attraverso circa duemila manufatti unici - dipinti, sculture, arredi, suppellettili, video, manifesti ecc. - provenienti da musei, fondazioni e collezioni private di tutto il mondo, che consentono al visitatore di affrontare con occhi diversi il cibo: momento di nutrimento, ma anche strumento di potere socio-politico, capace da sempre di segnare e cambiare il destino di tutte le società, contaminandone insidiosamente tutte le abitudini.

La mostra concepita da Germano Celant e allestita dello Studio Italo Rota, come un vero “archivio enciclopedico” in ordine cronologico, è articolata da ambienti ricostruiti, che partono con l'esposizione di attrezzi da cucina e della tavola, all'esibizione del cibo da viaggio a quello militare, dalla “Zambracca” di D'Annunzio alle cucine del Futurismo, dalla sala da tè giapponese al design Liberty, dal design degli anni Sessanta e Settanta fino a quello dei giorni nostri.
Il tutto, viene legato alle testimonianze di artisti di ogni genere che, dall'Impressionismo e dal Divisionismo alle Avanguardie storiche, dalla Pop Art fino alle ricerche più attuali, hanno contribuito allo sviluppo e alle modalità con cui l'arte ha esposto i temi della tavola, della nutrizione e del convivio.

Una narrazione di forte impatto visivo e di suggestione sensoriale, capace di trasportare il visitatore tra i profumi del pane, del cacao e del caffe, fina all'odore nauseante della muffa delle bandiere simbolo della responsabilità del potere politico e governativo di ogni stato.

In mostra opere di: Claude Monet, Paul Gauguin, Giovanni Segantini, Filippo De Pisis, Ernst Ludwig Kirchner, Pablo Picasso, Georges Braque, Giorgio De Chirico, Giacomo Balla, Giorgio Morandi, Umberto Boccioni, Fortunato Depero, Marcel Duchamp, Lucio Fontana, Jannis Kounellis, Claes Oldenburg, Arman, Andy Warhol, Mario Schifano, Daniel Spoerri, Giuseppe Penone, Mario Merz, Marina Abramović, Maurizio Cattelan, Urs Fischer, Frank Gehry e tanti altri.

Contemporaneamente ad Arts & Foods, sempre a cura di Germano Celant in collaborazione con Silvana Annicchiarico, in occasione dell'ottava edizione del Triennale Design Museum, è stata inaugurata la mostra Cucina & Ultracorpi, ispirata al libro di fantascienza "L'invasione degli Ultracorpi", scritto da Jack Finney nel 1955 e all'omonimo film, tratto dal romanzo e girato da Don Siegel.
E' una mostra pensata per raccontare principalmente la trasformazione della cucina, per poi spaziare agli elettrodomestici come: il frigorifero, il forno a microonde, la caffettiera, il tostapane, il tritarifiuto, la cappa assorbente, il bollitore, il mixer, la friggitrice, la gelateria ecc.
Un esercito di prodotti meccanici che con l'avvento dell'industrializzazione dalla metà del XIX secolo è dilagato arrivando a sostituire molte pratiche umane del cucinare, un tempo simbolo dell'intimità domestica e della convivialità famigliare, oggi azioni ripetute e automatiche gestite da arnesi "alieni" ed invasori delle nostre case.


Ulteriori informazioni sulle mostre Arts & Foods e Cucine & Ultracorpi


Giovanni Viceconte (Cosenza, 1974), è giornalista e curatore. Si è laureato all'Accademia di Belle Arti, nel 2004 ha conseguito il Master in Organizzazione Eventi Culturali e nel 2005 il Master in Organizzazione e Comunicazione delle Arti Visive presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. Ha collaborato con diverse testate nazionali di settore e curato progetti espositivi presso spazi pubblici e privati seguendo il lavoro di artisti delle ultime generazioni legati al linguaggio video e performativo. Attualmente si occupa del progetto 2Video su UnDo.Net e dell'archivio ArtHub.it