Ciclo di conferenze che fornisce una serie di informazioni da un punto di vista scientifico e metodologico sull'arte, la storia e il paesaggio di Cagliari e della Sardegna.
Il Centro Comunale d’Arte e Cultura Il Ghetto, via Santa Croce 18, ospita per il terzo anno consecutivo Le identità locali, città e paesi si raccontano, il ciclo di conferenze preparatorie a Monumenti Aperti, coordinate dall’Associazione Culturale Imago Mundi, che si svolgeranno a partire dal 6 marzo 2012 .
L’iniziativa, realizzata grazie al patrocinio del Comune di Cagliari e curata dal Comitato Tecnico di Cagliari Monumenti Aperti, ha l'obiettivo di fornire ai docenti che prendono parte a Monumenti Aperti, così come agli appassionati di storia, una serie di informazioni esaustive e aggiornate da un punto di vista scientifico e metodologico sull’arte, la storia e il paesaggio della città di Cagliari e della Sardegna attraverso i secoli.
L’edizione 2012
Dal particolare al generale: questo è il filo rosso che lega gli interventi previsti per la formazione dei docenti impegnati nella manifestazione Cagliari Monumenti Aperti 2012. Partendo da un bene culturale – un’area archeologica, un dipinto, un edificio – i seminari hanno l’ambizione di ricostruire l’insieme di aspetti sociali, economici, culturali che lo radicano alla storia della città di Cagliari. Lo scopo principale diventa quello di ricostruirne il contesto per inserire il “monumento” in una visione più ampia che permetta di individuare un itinerario nell’insediamento urbano di oggi e di vederne le relazioni. Quindi, non più il “monumento” a sé stante bensì al centro di un percorso che chiunque potrà rifare, ritrovandone i legami e le connessioni. Con l’ausilio di un ricco apparato di immagini, comprendente fotografie, oggetti, documenti cartografici, si prenderanno in esame i “monumenti” scelti come punto di partenza per suggerire un itinerario articolato che possa fornire a docenti e studenti una chiave di lettura più ampia e più complessa all’interno della città.
Il primo appuntamento, martedì 6 marzo con inizio alle ore 16, a cura dell’Associazione Imago Mundi che dal 1997 organizza la manifestazione, avrà la funzione di una introduzione didattica alla manifestazione Monumenti Aperti e ai cambiamenti che sono intervenuti nel corso di questi quindici anni, in cui centinaia di scuole e realtà culturali hanno sperimentato il patrimonio culturale come opportunità formativa ed educativa. Avvicinarsi alla storia dei monumenti, attraverso la visita guidata del singolo monumento, significava approcciarsi al particolare. Rispetto agli esordi, tuttavia, sono cambiati i contesti sociali ed economici, così come gli obiettivi europei e le metodologie didattiche messe a disposizione degli insegnanti. Monumenti Aperti, in quanto esperienza formativa ricca di significati, può rappresentare un ottimo strumento per acquisire le competenze chiave richieste dai programmi educativi nazionali ed europei e costituire un valido apporto in termini di educazione al patrimonio e alla cittadinanza, realizzando il passaggio dal particolare al generale. Nell’ottica del miglioramento continuo della manifestazione sarà illustrata una guida di supporto alle azioni delle scuole per affrontare la manifestazione in piena consapevolezza.
Nel corso del secondo appuntamento, martedì 13 marzo sempre dalle ore 16, Donatella Mureddu (Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano) terrà un intervento dal titolo Karales e le sue necropoli. Verrà tracciato un percorso che fa della Grotta della Vipera la prima tappa di un itinerario alla scoperta del sistema delle necropoli nella Cagliari romana, che giunge fino alle aree archeologiche di Bonaria, di S. Saturno e S. Lucifero e della Scala di Ferro, che prende in esame anche i numerosi reperti conservati al Museo Archeologico, provenienti da siti non più visibili o distrutti, che diventeranno punti di riferimento per un discorso sull’organizzazione di Karales.
Con il suo intervento Dalla Pinacoteca al territorio, dal territorio alla Pinacoteca, martedì 20 marzo (ore 16) Marcella Serreli (Soprintendenza BAPSAE Cagliari e Oristano) si occuperà di pittura e non solo. In questo percorso verranno mostrati luoghi che hanno contribuito alla formazione del Museo, creando una connessione culturale tra il territorio e la “sede”della memoria, intesa come Pinacoteca. Le opere d’arte sono il riflesso delle epoche e dei costumi che hanno caratterizzato la città, e legano con i fili della memoria fatti e successioni temporali che devono essere conosciuti o riconosciuti nelle realtà architettoniche ancora esistenti, protagonisti dei Monumenti Aperti. I punti di riferimento, sui luoghi che hanno permesso la costituzione della raccolta pittorica, saranno individuabili nelle testimonianze di chiese ormai inesistenti come San Francesco e Santa Lucia della Marina e in quelle che ancora sono presenti e visitabili come San Benedetto, San Domenico e N.S. di Bonaria, dando un senso alle vicissitudini storiche sulla creazione dei pubblici Musei.
Il quarto appuntamento sarà martedì 27 marzo (ore 16) con Franco Masala (ANISA – Associazione Nazionale Storia dell’Arte) che ci introdurrà nel Sistema dei teatri a Cagliari. Un intervento che partendo dal Teatro Lirico, oggi la realtà più importante di Cagliari per gli spettacoli, ripercorre l’ubicazione degli altri spazi teatrali cittadini, sia in modo reale – i teatri ancora esistenti – sia in modo virtuale – riguardo agli spazi distrutti o scomparsi -, affrontando nello stesso tempo il loro rapporto con la città, la storia, la società, l’economia, le persone. Seguendo poi a ritroso il sistema teatrale cagliaritano, i cenni sulle forme di teatro religioso e edificante si giunge fino all’Anfiteatro romano, usato impropriamente quale sede per spettacoli teatrali e musicali.
Ultimo appuntamento martedì 3 aprile, sempre alle ore 16 con il seminario tenuto da Tiziana Sassu (AmbientAzione) dal titolo Cagliari, naturalmente! Nel corso della conversazione saranno approfonditi i legami tra cultura scientifica e naturalistica a Cagliari e verranno riallacciati i fili che legano ambiente urbano, ambiente naturale e ambiente rurale: dalla scuola agraria di Sante Cettolini, all'orto botanico di Patrizio Gennari, dalla raccolta paleontologica di Domenico Lovisato, alla collezione di cere anatomiche di Clemente Susini, dal Parco Naturale di Molentargius ai Parchi urbani di Monte Urpinu, Monte Claro e San Michele. Un patrimonio prezioso per ricchezza di contenuti didattici e per bellezza, che stimola la curiosità, favorisce il benessere psico-fisico e aiuta a riconoscere l'identità dei luoghi e a sviluppare il senso d'appartenenza.
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Primo appuntamento martedì 6 marzo ore 16
Centro Comunale d’Arte e Cultura Il Ghetto
via Santa Croce, 18, Cagliari
Ingresso libero