Due conferenze con artisti e architetti organizzate dall'associazione culturale Zupafluo del Politecnico. Nel giro di una decina di anni la coppia torinese Botto e Bruno si e' imposta all'attenzione con visioni fotografiche di periferie urbane desolate, avvolte in colori lividi: edifici scalcinati, oggetti abbandonati, pozzanghere nelle quali si specchiano cieli grigi. Dal 1999 AllesWirdGut lavora a progetti di diversa scala, dall'elaborazione di sistemi a livello urbanistico alla pianificazione di interni. L'imput dato dai diversi caratteri e dall'assenza di gerarchie o specializzazioni settoriali distinguono il gruppo.
L’associazione culturale Zupafluo del Politecnico di Milano è lieta di invitarvi alle conferenze
con Botto e Bruno (artisti) e AllesWirdGut (architetti - austria).
BOTTO e BRUNO
che si terrà il
9 novembre 2004 alle ore 16.00 presso l’aula G2,
via Ampere n° 2, Politecnico di Milano.
Nel giro di una decina di anni la coppia torinese Botto e Bruno (Gianfranco Botto, 1963 e Roberta Bruno, 1966) si è imposta all’attenzione con visioni fotografiche di periferie urbane desolate, avvolte in colori lividi: edifici scalcinati, oggetti abbandonati, pozzanghere nelle quali si specchiano cieli grigi. All’inizio, nessuna presenza in queste ambientazioni di misteriosa malinconia. Poi sono venuti apparendo personaggi solitari, un inizio possibile di storie di ordinaria condizione umana (diaproiezioni, corti video, storyboard filmici con sottofondi di musica). Ma Botto e Bruno non sono interessati a narrazioni psicologiche o a denunce sociali. La loro è una visione esistenziale, una metafora del tempo. Nessuna identificazione di ambienti: sottolineata dalla pratica dei wallpaper, gigantografie che rivestono intere pareti, quasi affreschi del contemporaneo (esempio cospicuo, l’installazione alle Corderie per la Biennale di Venezia 2001. In precedenza a Siena, Palazzo delle Papesse, Pisa, Fondazione Teseco, Quimper, Centro d’Arte Contemporanea, Roma, Palazzo delle Esposizioni).
La coppia ha esposto le proprie opere in tutto il mondo, Spagna, Svizzera, Italia, Francia, Germania, Stati Uniti, Inghilterra, Corea, Grecia, Colombia. Oggi sono presenti all’interno di “Artissimaâ€, una manifestazione sull’arte contemporanea che ha coinvolto la città di Torino dal 5 all’8 novembre 2004 e a Milano per il progetto “In Alto†che ha visto la partecipazione di dieci giovani artisti che hanno realizzato un’opera di grandi dimensioni in spazi solitamente occupati dalla pubblicità su alcuni edifici milanesi in restauro. Le opere sono visibili unicamente per il tempo in cui il ponteggio è montato. Una provocazione, un richiamo, un tentativo dell’arte di appropriarsi di spazi occupati sino ad oggi solo dalla pubblicità e lo sforzo di uscire dalle mura dei musei e delle gallerie per confrontarsi con il quotidiano.
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ALLES WIRD GUT
che si terrà il
9 novembre 2004 alle ore 17.30 presso l’aula G2,
via Ampere n° 2, Politecnico di Milano.
Dal 1999 AllesWirdGut lavora a progetti di diversa scala, dall' elaborazione di sistemi a livello urbanistico alla pianificazione di interni. L'approccio è pragmatico e cerca di valorizzare appieno le potenzialità offerte dal contesto. Il considerare problemi come effettive opportunità progettuali, porta al concretizzarsi di nuove impreviste possibilità architettoniche. Scopo principale è sempre quello di trovare e realizzare qualità aggiuntive, utilizzando come presupposti le domande gli incarichi posti.
I quattro architetti che formano il nucleo di AllesWirdGut si sono conosciuti alla Università Tecnica di Vienna (TU Wien), e già durante il periodo universitario hanno iniziato a lavorare insieme.
L’ imput dato dai diversi caratteri e dall'assenza di gerarchie o specializzazioni settoriali distinguono il gruppo.
La forte sintonia tra i membri è in concreto il punto di forza del giovane team di architetti.
Gli incarichi vengono analizzati nel particolare. Di norma niente è considerato proibito, anzi molto è possibile. La soluzione che inizialmente potrebbe sembrare la più logica, non è sempre la migliore. Da questo modo di pensare si sviluppano per il committente e per gli architetti sorprendenti possibili soluzioni, che vengono quindi esaminate e perfezionate insieme.
AllesWirdGut si concentra su contenuti e possibili sinergie – sull’ integrazione di metodiche che rendono possibili soluzioni economicamente vantaggiose.
L’Architettura non è mai fine a se stessa, colui che ne usufruisce deve essere posto in primo piano. Una buona architettura non deve solo essere più dispendiosa, ma soprattutto avere maggiori potenzialità ! I lavori diventano stimolanti grazie a interessanti connessioni di spazi, intelligenti percorsi e inaspettate sovrapposizioni e integrazioni funzionali. Le molteplici possibilità di utilizzo fanno dell'architettura uno oggetto d’uso multiforme. L'aspetto concezionale che si nasconde dietro alle forme fornisce inoltre un particolare valore aggiuntivo.
Il fatto che l’ironia abbia un ruolo fondamentale, dimostra come AWG tragga divertimento nel sorprendere, nel proporre il nuovo, nel fare architettura. Otto Kapfinger scrive di AWG: "i quattro fenomeni di provincia con il loro ufficio ricavato in un ex-alimentari sono tutto il contrario di naif, come il nome potrebbe suggerire. Dietro ai nomi spigliati e originali dati ai loro progetti , dietro a i fotomontaggi pieni di glamour e alle prospettive come fumetti,stanno chiare analisi economico-urbanistiche e maturi concetti planimetrici.
Niente è più lontano del decorativo utopismo di alcuni gruppi pop di architetti. AWG è più che altro un motto per un fresco e spregiudicato modo di confrontarsi con una fascia di problemi apparentemente poco attrattivi, carichi di stereotipi e cliché. Pensare in modo positivo ovviamente non basta. Ma una spudoratezza acuta, sveglia e piena di energie può accelerare il confronto con la sfaccettata natura delle realtà urbane, portando a una formulazione di concetti concreta e oggettiva, fatto che senza dubbio può essere considerata il motto dei progetti di AllesWirdGut.
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info@zupafluo.it
G2,
via Ampere n° 2, Politecnico di Milano