L'inversione del canone del bello nella postmodernita'. L'iniziativa si concentra sul problema della metamorfosi del bello a partire dalle avanguardie storiche per arrivare al momento attuale, nel tentativo di tirare le fila di un discorso parallelo tra letterature europee e arti figurative.
L'inversione del canone del bello nella postmodernita'
Dal 25 al 27 ottobre si tiene all’Universita' di Bergamo un convegno dedicato alla
metamorfosi del concetto del bello e giovedi' 26 alla GAMeC l’artista Tino Sehgal e
Gert Mattenklott si confrontano sul tema
Dal 25 al 27 ottobre 2006 le aule dell’Universita' degli Studi di Bergamo ospitano il
convegno “Il tradimento del bello: le trans-figurazioni fra avanguardia e
postmodernita'" e giovedi' 26 ottobre, nell’ambito del convegno la GAMeC di Bergamo
ospita alle ore 21.00 l’incontro tra Gert Mattenklott e Tino Sehgal sul tema
"L'inversione del canone del bello nella postmodernita'".
L'iniziativa, organizzata dell'Universita' degli Studi di Bergamo in collaborazione
con il Goethe-Institut Mailand e con la GAMeC - Galleria di Arte Moderna e
Contemporanea di Bergamo, si concentra sul problema della metamorfosi del bello a
partire dalle avanguardie storiche per arrivare al momento attuale, nel tentativo di
tirare le fila di un discorso parallelo tra letterature europee e arti figurative.
Le
avanguardie, con cui ci confronta in particolare, sono l'Espressionismo, il
Fauvismo, il Futurismo, il Blauer Reiter, il Dadaismo, il Surrealismo, la pittura
informale e la Pop Art. Particolare attenzione e' rivolta alla questione della
sostenibilita' di un discorso sulla postmodernita' nel presente, e alle sue
declinazioni in campo artistico e letterario nel passato.Mentre si puo' registrare
uno spostamento dall'interesse nei confronti dell'opera d'arte a quello nei
confronti del "comportamento artistico" alla fine degli anni '50 (si pensi qui al
Wiener Aktionismus) e mentre nel periodo compreso tra la fine degli anni '50 e la
fine degli anni '70 compare l'esperimento con l'elemento virtuale, si osserva al
contrario tra la fine degli anni '80 fino ad oggi un ritorno dell'attenzione per la
sensorialita' e un rapporto piu' stretto con la pittura e con la musica.
La virtualita'
in arte fa spazio nei tempi recenti all'interazione con lo strumento
mass-mediologico.Uno degli interrogativi centrali del convegno riguarda, pertanto,
la verifica della proiezione dei sensi sull'oggetto, che vale anche in campo
letterario e produce generi nuovi: essi coinvolgono il discorso sulla corporeita' e
la misura in base alla quale ci siamo allontanati dall'ideale del bello, che fatica
a essere restituito alle arti tradizionali.
Certamente si puo' parlare di
sincretismo, ovvero di un apporto delle culture meticcie (post - coloniali) alla
nuova arte e alla nuova letteratura. Esso si offre come un "nuovo rinascimento" in
riti collettivi che cercano di stabilire un contatto elastico con lo scenario
culturale internazionale, in continua trasformazione. La crisi del canone del bello
negli anni '20 e '30 del Novecento ha spostato il baricentro del discorso estetico
sul terreno del sociale, ha inventato nuovi modelli comunicativi, ma ha dovuto allo
stesso tempo combattere contro la callocrazia del modello consumistico e delle
mode.
Presentazione: giovedi' 26 ottobre ore 21.00
GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Via San Tomaso, 53 - Bergamo