Conduce l'incontro Fabio Mauri, introduce Giacinto Di Pietrantonio. Terzo appuntamento del ciclo "Perche' non parli? Conversazioni d'arte", iniziativa della Provincia di Milano. Mauri recupera nel cinema la memoria di un reale da poco trascorso e proietta su opere concluse brevi film sconvolgendo la vocazione di stabilita' dell'opera.
Martedi' 6 novembre, ore 18, presso lo Spazio Oberdan di Milano, in Viale
Vittorio Veneto 2, terzo appuntamento del secondo ciclo di incontri
divulgativi sull'arte contemporanea dal titolo -Perche' non parli?
Conversazioni d'arte-.
L'iniziativa, rientra nel progetto -InContemporanea. La rete dell'arte-
con cui la Provincia di Milano intende promuovere l'arte del presente
intesa come risorsa indispensabile per la riqualificazione urbana, sia dal
punto di vista culturale che da quello sociale ed economico. Il ciclo di
incontri e' realizzato in collaborazione con UniCredit, gruppo impegnato
in un progetto di divulgazione dei linguaggi della contemporaneità e di
valorizzazione delle giovani risorse creative del nostro Paese.
Titolo dell'incontro: -Arte e cinema-. Conduce Fabio Mauri, introduce
Giacinto Di Pietrantonio.
Arte e Cinema
(in terza persona)
Fabio Mauri non ha mai girato un colpo di manovella. Non ha mai tentato e
desiderato di fare un film. Dal 1957 ha usato la "pellicola" e la
riflessione del "raggio di luce" dotato di una “trama di pensiero”,
portatore di una esperienza o di una moralita', del e sul mondo. Negli
anni il cinema e' divenuto segno di una liturgia del giudizio, che Mauri
segnala con gli 'Schermi' del 1957.
Unendosi ad oggetti (50 litri di latte, la bilancia, un ventilatore) ed in
fine ‘proiettando’ direttamente su un'opera gia' conclusa, Mauri conferma
un modo inedito di scoprire la disponibilita' al senso e la proliferazione
del linguaggio attraverso la luce animata di un film, su una forma stabile
delle cose, arte compresa, dato formalmente nuovo.
Emerge la dinamica dell’immagine. La proiezione anima in senso
proprietario le foto, svelando una vita in sostanza multipla del
significato. Invade le postazioni della percezione in un mondo
tendenzialmente simbolico e curiosamente incompleto, da vivere senz’altro,
prima ancora d’essere rivelato o scoperto.
Mauri sottolinea la “plasticita' cinetica” su le proiezioni del "Vangelo
secondo Matteo di/su Pier Paolo Pasolini", Museo di Bologna (1975), o "I
disperati di Sandor" su Miklos Jancso' (anche nel 1975, Roma, Galleria
Cannaviello), o piu' di recente su una scansia di ferro, "Rebibbia 1 e 2",
vecchio carcere di Roma, della proiezione di "Ballata di un soldato" di
Ciukhrai. E' della mostra al Museo di Bergamo "Il futuro del Futurismo",
la proiezione su opere concluse di brevi film familiari: un viaggio
ripreso da un filmaker dilettante, suo zio, in un'Europa elegante e alto
borghese, prima della catastrofe sanguinaria della guerra.
L’autore recupera nei films una memoria di un reale da poco trascorso, si
unisce alla plasticita' oggettiva del mondo e vi opera sconvolgendo
fruttuosamente la vocazione di stabilita' dell'opera.
Mauri ne interpreta le componenti, cineticamente, come dal vivo, rivelando
di nuovo la natura linguistica e dinamica del mondo e della mente. Senza
cinema, sembra concludere Mauri, non c'e' mondo, non piu'.
E’ un’acquisizione morale, un reale ausilio cognitivo, che tiene conto
della cinematica perpetua dell’universo dell’uomo.
Forse l’universo e' un film non del tutto girato.
30-10-2007 (Fabio Mauri)
Fabio Mauri nasce a Roma, studia a Milano e Bologna. Nel 1956 torna a Roma
per qualche giorno. Vi resta 50 anni. Inizia l'attività espositiva a
Venezia, alla Galleria Il Cavallino, e a Milano alla Galleria Apollinaire.
Partecipa alla Biennale del 1954, 1974, 1978, 1993 e 2003. Dopo 10 anni di
avanguardia linguistica, negli anni settanta Mauri concentra l'attenzione
sulle componenti ideologiche del linguaggio. 'Ebrea' è del 1971, così (la
grande performance) 'Che cosa è il fascismo', che esordisce a Roma e
riprendera' a Venezia nel 1974, a New York nel 1979 e a Klagenfurt nel
1997. Invitato per una retrospettiva alla Galleria Nazionale d'Arte
Moderna di Roma nel 1994, nel 1997 ha una seconda retrospettiva alla
Kunsthalle di Klagenfurt, e una terza nel 2003 a Le Fresnoy, Lille. Di
Mauri si possono enumerare numerosi temi, formalizzati come opere: lo
Schermo, i Prototipi, le Proiezioni, la Fotografia come Œpittura,
l'Identita' sostanziale delle Strutture Espressive, il rapporto indelebile
tra Pensiero e Mondo, tra pensiero in quanto mondo. L'opera di Mauri e'
complessa come un saggio, cosi' la sua biografia, unitaria nello
svolgimento, e molteplice nell'attenzione al mondo contemporaneo.
Un'analisi convissuta tra destino individuale e storia. Scrive Mauri:
'Nessun segno particolare di cultura e' fuori da un testo generale
storico, e nessun testo generale storico o interpretazione di mondo e'
fuori dall'enigma più generale dell'universo'.
Inizio incontri: ore 18.00. L'ingresso e' libero.
Si consiglia la prenotazione via e-mail: incontemporanea@provincia.milano.it.
Calendario dei prossimi incontri:
13 Novembre ARTE e FILOSOFIA
Intervento di Joseph Kosuth, introduce: Gabi Scardi
20 Novembre ARTE e ARCHITETTURA
Interevento di Mimmo Jodice, introduce: Roberta Valtorta
4 Dicembre ARTE e MUSICA
Introduce Carsten Nicolai, introduce: Gabi Scardi
Ufficio stampa:
Provincia di Milano/Cultura, tel. 02 7740.6358/6359/6388,
p.merisio@provincia.milano.it, m.piccardi@provincia.milano.it
Spazio Oberdan
Viale Vittorio Veneto 2 - Milano