L'evento-conferenza e' organizzato da Stefania Miscetti nell'ambito del Festival FotoGrafia. L'artista Orlan presentera' il suo nuovo lavoro e il suo cd-rom. Interverranno Viviana Gravano e Massimo Canevacci. L'attuale lavoro di Orlan e' frutto di un'evoluzione che, attraverso la performance e la body art, ha sempre mantenuto una coerenza e una continuita' con temi centrali quali l'identita'...
conferenza
24 maggio 2002 - ore 20
ex Mattatoio Testaccio
via Aldo Manuzio, 72
ingrezzo libero
L'evento-conferenza è organizzato da Stefania Miscetti nell'ambito del
Festival FotoGrafia.
L'artista Orlan presenterà il suo nuovo lavoro e il suo cd-rom.
Interverrà Viviana Gravano e Massimo Canevacci.
Nel corso di oltre trent'anni di attività Orlan (Saint-Etienne, Francia,
1947) ha utilizzato ogni tipo di linguaggio e forma espressiva, dalla video
art alla performance, dalla scultura all'installazione, dalla comunicazione
inter-attiva alla cybercultura fino ad arrivare alla mutazione corporale,
attraversando territori culturali e discipline diverse. L'attuale lavoro di
Orlan è frutto di un'evoluzione che, attraverso la performance e la body
art, ha sempre mantenuto una coerenza e una continuità con temi centrali
quali l'identità , il corpo femminile e la sua rappresentazione
nell'iconografia religiosa.
I suoi lavori includono Mesurages des Institutions (1968), Baiser d'artiste
(1976), i ricami del 1970, S.Orlan (1988), Omniprésences (1993) e vari
"reliquaires" che usano la stessa carne dell'artista raccolta nel corso
degli interventi di chirurgia plastica a cui si è sottoposta mutando il suo
aspetto. Gli ultimi lavori fotografici, Self-hybridations, sono il
risultato di ibridazioni digitali che mescolano il ritratto di Orlan con
maschere pre-incaiche ed africane.
Numerose le mostre personali e collettive di Orlan in istituzioni e musei
in tutto il mondo, tra cui da ricordare negli ultimi anni Orlan.
Refiguration Self-hybridation (2001, Galerie de Bellecour, Lyon) eOut of
Actions (1998, MOCA Los Angeles e MAK Wien). Nel 2000 ha realizzato un
cd-rom che raccoglie e documenta tutta la sua produzione, Orlan Monographie
(Jeriko). L'elenco completo delle mostre e della bibliografia di Orlan è
disponibile su htt://www.orlan.net
La fotografia è uno strumento, e insieme un linguaggio, fondamentale nel
lavoro di Orlan fin dagli inizi della sua opera. La fotografia ha
accompagnato tutte le sue performance, dalle prime misurazioni dello spazio
con il suo corpo come unità di misura, fino agli interventi chirurgici, non
servendo solo da 'documentazione' delle operazioni ma anche divenendo una
sorta di icona, di reliquia degli eventi che si consumavano: oggetti con
una vita a sé stante. Con gli autoritratti in quel momento Orlan
rivendicava ogni fase della trasformazione, anche quella che abitualmente
andava rimossa.
Dagli anni Novanta la fotografia di Orlan ha iniziato a sperimentare l'idea
della messa in scena, dell'immagine di fiction che riflette in modo forte,
ma anche molto ironico, sullo stereotipo visivo della rappresentazione
femminile. Serie come La femme qui rit (1997), Les idiotes (1998), Du Balai
(1996) e Les peaux d'âne (1990) rappresentano Orlan stessa che gioca non
solo a mettere in ridicolo lo stereotipo ma anche a farlo vivere attraverso
la ri-personificazione reale che ne ha fatto l'artista. Le ultime due serie
Self-hybridations del 1998 e Hybridations africaines hanno introdotto,
attraverso l'immagine digitale rielaborata, un passaggio ulteriore. Orlan
ha ibridato, mescolato, fino a non poter più distinguere le due parti, il
suo volto con maschere pre-incaiche nella prima serie, e africane nella
seconda. Il ritratto finale non è un mélange tra le due cose, ma è una
terza entità , un avatar che fonde i canoni della bellezza extraeuropea con
il volto vivo e reale dell'artista. Come dice la stessa Orlan, le
hybridations sono una operazione di refigurazione o, se si vuole, di
autoritratto classico nel quale il volto di Orlan contiene le sue
sembianze, e tutte le possibili sembianze femminili ibridate e contaminate
da tutte le cultura del mondo dell'immaginario collettivo.
Viviana Gravano
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Cristiana Perrella
curator, Gallery Programme
The British School at Rome
Via Gramsci 61 00197, Rome Italy
tel. +39 06 32 64 93 85 fax. +39 06 322 12 01
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ex Mattatoio Testaccio
via Aldo Manuzio 72, Roma