Incontro con Vito Antonio Leuzzi, direttore dell'Istituto pugliese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea di Bari
Quali furono, in Puglia, le conseguenze della legislazione antisemita, varata dal fascismo in Italia tra l'estate e l'autunno del 1938? E quali settori della societa' privata e della vita pubblica colpi' maggiormente? Vito Antonio Leuzzi ricostruisce i provvedimenti razziali, la propaganda e la persecuzione contro gli ebrei in una regione apparentemente periferica, dove invece lo spirito di accoglienza aveva schiuso gli orizzonti e maturato fermenti culturali. La narrazione, attinge a testimonianze e documenti in parte inediti, ripercorre le vicende tragiche di famiglie e persone, ma si accentra in particolare su settori e istituzioni di rilevante interesse pubblico: la scuola e l'universita', che videro l'espulsione dei docenti ebrei, il mondo dell'informazione, con particolare attenzione alla funzione assunta dalla 'Gazzetta del Mezzogiorno', quotidiano nazionale, diffuso soprattutto in Puglia e nelle regioni limitrofe. Nelle pagine di 'Leggi razziali in Puglia', l'Istituto pugliese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea perfeziona indagini avviate una decina d'anni fa, in collaborazione con l'IRRSAE Puglia, l'Archivio di Stato di Bari e diversi organismi scolastici. I risultati di questa nuova pubblicazione costituiscono un'occasione di riflessione sul complesso fenomeno del razzismo e dell'intolleranza, tipici del totalitarismo fascista, che ha avuto effetti rilevanti anche nella realta' pugliese alla fine degli anni Trenta.