Vecchio Mulino
Ravenna
via Cella, 94 (loc Madonna dell'Albero)

Studio
dal 19/3/2010 al 10/4/2010
gio-ven 18.30-21.30, sab-dom 10.30-12.30 e 15-18, chiuso 4 aprile
059 2032604
WEB
Segnalato da

Alessandra Saviotti




 
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19/3/2010

Studio

Vecchio Mulino, Ravenna

Quello di Marianna Liosi e Alessandra Saviotti e' uno dei progetti vincitori del Concorso per giovani curatori 'A cura di...'. La stratificazione tra l'uso odierno dell'edificio e quello passato e il dialogo tra pubblico e privato, sono il fulcro dell'allestimento. Opere di Riccardo Baruzzi, Serena Nostini, Orthographe e Davide Savorani.


comunicato stampa

a cura di Marianna Liosi e Alessandra Saviotti

Sabato 20 marzo 2010, alle ore 17.30, inaugura, presso il Vecchio Mulino, in via Cella 94, a Madonna dell’Albero (RA), STUDIO, la mostra curata da Marianna Liosi e Alessandra Saviotti, nell'ambito del ''Concorso regionale per giovani curatori e critici d’arte A cura di…'', promosso e realizzato dall’Ufficio Giovani d’Arte del Comune di Modena, in collaborazione con il Servizio Politiche Giovanili, Volontariato, Pari Opportunità e Cooperazione Decentrata del Comune di Ravenna. Il progetto rientra nell’Accordo di Programma triennale GECO - Giovani Evoluti e Consapevoli, che vede come partner il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Assessorato Cultura, Sport e Progetto Giovani della Regione Emilia-Romagna e gli enti locali, comuni e province che fanno parte dell’Associazione GA/ER.

Studio è uno dei quattro progetti vincitori della seconda edizione del concorso, selezionati dalla commissione composta da Roberto Daolio e Walter Guadagnini, entrambi critici d’arte e docenti presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Tre i progetti già realizzati a Ferrara, Modena e Bologna.

Il punto di partenza è lo spazio: un antico mulino del 1936 che si trova alla periferia di Ravenna, in parte trasformato in studio da un fotografo. Attraverso l’allestimento degli ambienti del Vecchio Mulino si intende rivisitarne il valore storico e il ruolo che quell’edificio proto-industriale, ha assunto nello sviluppo sociale, economico, culturale e politico della comunità locale. La stratificazione visibile delle tracce della precedente vita e funzione del mulino, la commistione tra l’uso odierno dell’edificio e quello passato, il dialogo tra valore pubblico e dimensione privata, sono il fulcro dell’idea di allestimento. L’utilizzo degli ambienti avviene senza rimuovere alcun oggetto, collocando i lavori tra gli strumenti e i beni personali del fotografo che vi abita, con l’idea di generare una sorta di camouflage tra elementi comuni di uso abituale e oggetti d’arte. Il fraintendimento che si crea deve stimolare il visitatore a una molteplicità di riflessioni, tra cui il ruolo e il valore che l’arte assume nella quotidianità e il senso che il processo di produzione artistica detiene sul piano di percezione del lavoro finale.

Riccardo Baruzzi (Lugo - RA, 1976) interviene sullo spazio con due opere: una trae ispirazione da un’infiltrazione nella parete e da alcune macchie visibili sul muro, segni dell’azione del tempo e dell’uomo; l’altra, consiste in un piccolo dipinto posizionato in prossimità della scala d’accesso, che si mimetizza tra i materiali in deposito. Entrambi i lavori sono frutto della modalità di post-produzione tramite cui l’artista opera, mettendo in discussione il concetto di autorialità e utilizzando i materiali trovati nello studio. Orthographe (Alessandro Panzavolta - Forlì, 1975 / Angela Longo - Ravenna, 1978) presenta un’installazione sonora basata su un gioco matematico legato alla serie dei numeri primi, ordinati secondo i multipli del sei. L'operazione di traduzione della sequenza genera una sorta di pentagramma che, inserito in un carillon, traspone le combinazioni di note in una vera e propria melodia. Serena Nostini (Ravenna 1972), alla sua prima esperienza espositiva, dispone i suoi iperrealisti Pasticcini di ceramica nella cucina, per confondere lo spettatore evocando l’antica pratica legata al mulino, al lavoro delle donne e allo spazio domestico. A completare la mostra la performance site specific di Davide Savorani (Faenza, 1977), un’incursione improvvisa e veloce in programma l’ultimo giorno di apertura al pubblico della mostra.

MARIANNA LIOSI (Locri – RC, 1982) si laurea in Progettazione e Produzione delle Arti Visive presso lo IUAV di Venezia. Nel 2008 è assistente alla produzione per Manifesta7 e partecipa al Programma DE.MO./ Movin’Up 2009. Collabora alla rivista d’arte contemporanea Drome Magazine. La sua ricerca curatoriale si orienta sull’osservazione dello spazio, in particolare urbano e delle dinamiche di interazione che vi si creano con chi lo vive, lo attraversa e ne fa esperienza. E’ interessata alla rivitalizzazione e al riutilizzo di luoghi ed edifici in disuso o che nel tempo hanno variato la loro funzione e identità. Lavora attualmente come curatrice indipendente. Tra le ultime mostre: 2009 - Do you remember Olive Morris?, Film programme, Gasworks, London (UK); Good Food. Un’ora di lezione, in collaborazione con Alessandra Saviotti, Five Years Gallery, London (UK).

ALESSANDRA SAVIOTTI (Lugo – RA, 1982) si laurea in Progettazione e Produzione delle Arti Visive presso lo IUAV di Venezia. Dal 2006 collabora sia come curatrice sia come artista con il collettivo Aspra.mente che si occupa dell’ideazione di progetti interdisciplinari. La linea di lavoro è prevalentemente legata al contesto sociale e culturale del luogo in cui si cerca di proporre il progetto, cercando di coinvolgere direttamente il pubblico. Prevalentemente l’indagine artistica è rivolta al consumo del cibo come prodotto essenzialmente legato alla terra, capace di generare progetti agri-culturali. Tra le principali collaborazioni: neon>campobase, Bologna e FormContent, Londra (2009). E’ coordinatrice culturale presso ARCI nuova associazione, Ravenna. Tra le principali mostre: 2008 - Social Art Praxis, Manifesta 7, Rovereto (TN); Real Presence 08, Military Museum, Belgrado (Repubblica di Serbia); 2009 - Good Food, Five Years Gallery, London (UK) - un’ora di lezione in collaborazione con Marianna Liosi; I am a musician, Il Granaio, Fusignano (RA); Quotidiana 09, Palazzo Trevisan, Padova; Playlist, neon>campobase, Bologna con Anna Santomauro e Gino Gianuizzi.

Gli artisti:
Riccardo Baruzzi: (1976) vive e lavora tra Bologna e Rotterdam. Accanto alla pratica artistica si affianca quella musicale e dal 2008 collabora con E. Malatesta e L. Senni, sotto il nome di Sportswear revenge. Tra le principali mostre personali: 2008 - Hovel, Agenzia04, Bologna; 2010 - Non totalmente immemori, né completamente nudi, Galleria comunale d'arte contemporanea, Monfalcone (GO), One More Reality, Careof e Documentsdartistes, Milano/Marsiglia, Quando disegno non canto, Palazzo del Commercio, Lugo (RA); Mostre collettive: 2007 - Play Graphic, Agenzia04, Bologna; 2008 - Allarmi4, Caserma De Cristofori, Como; 2009 - Il raccolto d'autunno è stato abbondante, Careof e Viafarini, Fabbrica del Vapore, Milano; Immagine Sottile 03, Galleria Comunale d'Arte Contemporanea, Monfalcone (GO); 2010 - Festa Mobile, Bologna.

Serena Nostini: (1972) vive e lavora a Ravenna.
L’incontro con la ceramica avviene nel 2001e nel 2009 fonda lo “Studio BÜ”. E’ alla sua prima esperienza espositiva.

Orthographe (Alessandro Panzavolta, 1975 - Angela Longo, 1978) nasce nel 2004 a Ravenna e dal 2007 collabora con il musicista Lorenzo Senni e il fotografo Cesare Fabbri. Dal 1999 iniziano i primi lavori fotografici, allestimenti audiovisivi, performance e in seguito viene approfondita la ricerca sui dispositivi ottici e le tecniche di proiezione di immagini che portano alla creazione di lavori in cui le arti visive, performative e teatrali si intrecciano e si combinano. Tra le loro produzioni: 2007 - Tentativi di Volo (spettacolo per camera ottica), Spielart, Monaco (D); 2009 - Controllo Remoto, Rotterdamse Schouwburg, Rotterdam (NL).Tra le installazioni/performance più recenti: 2008 - Un posto sulla terra, Galleria Neon>Campobase, Bologna; Sopravvivenze, Palazzo San Giacomo, Russi, Ravenna; Fuoco bianco su fuoco nero, Premio Internazionale della Performance IV, Trento; 2009 - Gorgone I 39° Festival di Santarcangelo, Rimini; Gorgone II, Art Fall 09, Padiglione d'Arte Contemporanea, Ferrara.

Davide Savorani (1977) E’ artista visivo e performer. Dopo anni di esperienza in Italia e all’estero nelle più significative compagnie italiane di teatro sperimentale, ha acquisito una lucida consapevolezza sulla pratica della performance. Tra le principali mostre personali: 2008 - Gallisterna, Brown Project Space, Milano; Parade, Artopia, Milano. Mostre collettive: 2007 - Fire Makes the House Grow, a cura di Invernomuto - Centre International d’Accueil et d’Echanges des Récollets, Paris (Francia); New Entry, CareOf, Milano; 2008 - 200 artists per CareOf, CareOf, Milano; Omotesando Artfair, TS-02, Tokyo (Giappone); 2009 - Eppur si muove/And yet it moves, Palazzo Ducale, Genova; Studio Visit, Galleria Comunale di Arte Contemporanea, Monfalcone (GO).

La mostra è stata realizzata con il sostegno del dipartimento della gioventù della presidenza del consiglio dei ministri, l'assessorato regionale alla Cultura, l'associazione giovani artisti Emilia Romagna Gaer, il Comune di Modena e il Comune di Ravenna.

Inaugurazione: sabato 20 marzo, ore 17.30
Performance di Davide Savorani: domenica 11 aprile ore 18.00

Vecchio Mulino
via Cella, 94 (loc Madonna dell'Albero) - Ravenna
Orari: gio-ven 18.30-21.30; sab-dom 10.30-12.30 15.00-18.00; chiuso domenica 4 aprile
Ingresso libero

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