Festival internazionale di videodanza. Un'edizione con circa 200 opere da 35 paesi del mondo, per un viaggio tra le latitudini e gli approdi dei linguaggi della coreografia contemporanea restituita dall'elettronica e dal digitale.
In programma duecento opere da trentacinque paesi del mondo con la proiezione in prima italiana di Entanglement Theory film 3D degli australiani Richard James Allen e Karen Pearlman autori dei serial animati per telefoni cellulari The Kamikaze Mind.
Si terrà il 14 e 15 maggio al Palazzo delle Arti di Napoli – Via dei Mille 60 – la diciassettesima edizione del festival internazionale di videodanza Il coreografo elettronico, ideato e diretto da Marilena Riccio per Napolidanza. Un’edizione ricca con circa duecento opere da trentacinque paesi del mondo che il direttore artistico annuncia “molto, ma molto elettronica”. Decine e decine di opere e di titoli per un sorprendente viaggio tra le latitudini e gli approdi dei linguaggi della coreografia contemporanea restituita dall’elettronica e dal digitale.
Film, documentari, clip, short, opere, realizzati con l’uso delle più diverse tecnologie: dalla ripresa video allo screening elettronico, dalle sincronie digitali alle piattaforme mixmediali, al 3D. Dalle 16.00 alle 22.00 di venerdì 14 e di sabato 15, senza soluzione di continuità, il palinsesto delle opere verrà proposto al pubblico in un percorso di postazioni e di schermi disposti nelle sale al secondo piano del Pan di via dei Mille 60. L’accesso alle proiezioni è gratutito.
La giuria del festival – composta da Roberto Casarotto, Susanne Franco e Gitta Wigro – comunicherà i lavori vincitori dei due premi “Napolidanza migliore opera in concorso” e “Giovani Autori migliore opera di produzione indipendente”, che verranno assegnati nella serata di sabato 15.
I paesi presenti a questa edizione de Il coreografo elettronico sono Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cile, Cina, Colombia, Congo, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Islanda, Israele, Marocco, Messico, Nuova Zelanda, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Russia, Scozia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Ungheria e naturalmente Italia.
Tra i molti titoli della sezione italiana segnaliamo: Alice vuole dire bugie, una coreografia di Patrizio Pellegrino, Roberta Fontana e Vittorio Di Rocco con la regia video di Matteo Luchinovich; Campanelli che sottolineano saltelli del regista Raffaele de Martino; la video-antologia Electric self del torinese Alessandro Amaducci; I danzatori, firmato da Fabio Barisani e Luca Spagnoletti; The Cut-tuc Show di Martina Cortellazzo.
Dall’estero, accanto a paesi come Francia, in concorso con 23 opere, Spagna, con 17, Stati Uniti, con 21, e Belgio, Finlandia, Gran Bretagna, Germania, da sempre ospiti della rassegna, il festival segnala quest’anno il consistente “fronte” sudamericano di Brasile (in gara con 9 lavori, tra cui Com Outro Par, Contrapontos, Desesmetak), Argentina (che torna con ben 9 titoli, tra i quali Chàmame, Hodoku, Plu), Messico (Cata nr.1) Colombia (Yo vivo aquì), Cile (KorpuNater), e registra, soprattutto, l’importante ingresso al concorso del continente africano con il Congo e il Marocco.
Dall’Australia, Richard James Allen, Karen Pearlman e Gary Hayes - per la seconda volta al festival - firmano l’opera di maggiore interesse tecnologico. Si tratta di Entanglement Theory (Teoria del miscuglio), il primo film di danza in 3D nato da un progetto di ricerca di “Mixed Reality” che coniuga il mondo reale e il mondo virtuale online di Second Life, dove un ballerino e un avatar, ciascuno nella propria realtà, attraversano i confini di tempo e di spazio convenzionalmente percepiti.
Direttori del The Physical TV Company di Sydney, Richard James Allen e Karen Pearlman sono considerati tra i maggiori “creativi” della ricerca multimediale. Loro opere viaggiano nelle più autorevoli istituzioni, centri di ricerca, università e festival di tutto il mondo. Tra le tante, il pluripremiato film Giovedi’s Fictions e The Kamikaze Mind – Haiku per telefoni cellulari.
A un anno dalla scomparsa, il festival ricorda Pina Bausch con una coreografia dal vivo del danzatore storico del Tanztheater, Antonio Carallo, dal titolo Re-play a cura di Chiaradanza prevista alle 18.00 di venerdì 14.
Inoltre, come da statuto, anche i video di questa edizione entrano nell’archivio di documentazione e di catalogazione di videodanza dell’associazione Napolidanza, che conta più di 3000 titoli.
Il coreografo elettronico
è organizzato da Napolidanza in collaborazione con Pan | Palazzo delle Arti di Napoli.
Informazioni tel. 081.422118
info@napolidanza.com
http://www.napolidanza.com
Ufficio Stampa Sergio Marra
mob. 335.1215079 e.mail: marra-marra@alice.it
Pan | Palazzo delle Arti di Napoli
Via dei Mille 60
venerdì 14 e sabato 15 maggio 2010, ore 16 - 22
ingresso gratuito