Pagine furiose. L'artista riflette sul significato di superficie come spazio della memoria e luogo delle stratificazioni del tempo. I lavori in mostra evidenziano anche l'interesse ''per le opportunita' metaforiche della carta'', un materiale che nelle opere esposte e' lavorato con gesso e scagliola.
Il 20 maggio 2010 la Galleria Eventinove Artecontemporanea inaugura Pagine Furiose, personale di Franco Guerzoni, che sarà presente al vernissage. La mostra sarà una selezione di opere su carta che rappresentano la summa della ricerca degli ultimi quarant’anni dell’artista modenese. Attraverso gli interventi fotografici che lo fecero conoscere al pubblico e alla critica alla fine degli anni ’60, l’attenzione all’archeologia degli anni ’70, le applicazioni di gesso e scagliola che negli anni ’80 inaugurarono la sua “poetica del muro”, Guerzoni riflette sul significato di superficie come spazio della memoria e luogo delle stratificazioni del tempo.
I lavori in mostra evidenziano anche l’interesse dell’artista “per le opportunità metaforiche della carta”. Un materiale che nelle opere esposte è lavorato con gesso e scagliola, quasi fosse una parete e il foglio diventasse “la pelle del muro”. “La parete è l’aspetto esteriore attraverso il quale si presentano tanti miei lavori – spiega Guerzoni -. In effetti, non è altro che una pagina, sotto la quale stanno altra pagine. È un libro da sfogliare alla ricerca di tracce, sedimenti, vissuto”.
Guerzoni sovrappone, lacera, scava nella cellulosa, lo fa con un certo “dolore” visto che un “aggiungere o togliere qualcosa a superficie con una tale forza e bellezza può essere davvero difficile”. Questa attenzione per la materia lo allontana dalla violenza di certi artisti, come alcuni esponenti dell’espressionismo astratto dell’Informale o del gruppo giapponese Gutai, per i quali la superficie era uno spazio di sfogo. In Guerzoni, al contrario, tagli, lacerazioni e graffiature non hanno nulla di istintivo, sono gesti calcolati che disegnano sulla carta segni profondi ma delicati, che diventano tratti per “un disegno che racconta l’avventura che sta fuori e dentro la superficie tra crepe, stratificazioni e apparizioni”.
La fitta serie di frammenti che emerge dalle opere dell’artista modenese ha il fascino della rovina, della stratificazione dei materiali e del tempo. Non a caso il critico Pier Giovanni Castagnoli parla di Guerzoni come di un archeologo (“il suo è un lavoro che si costruisce come archeologia”), mentre il filosofo Umberto Galimberti lo paragona a un geologo (“lo considero un geologo mancato, alla ricerca di quella ‘profondità’ che non è rintracciabile nelle opere d’arte”).
Una profondità che, nell’epoca baudrillardiana della “iper-visibilità mediatica”, dove non c’è nulla di nascosto, dona alle opere di Guerzoni un’aura misteriosa che affascina e attrae.
Franco Guerzoni è nato nel 1948 a Modena, dove vive e lavora. Fin dai primi anni '70, lavorando in un contesto influenzato dallo scambio di idee con altri giovani artisti modenesi come Vaccari, Parmiggiani, Cremaschi e Ghirri, si dedica alla rappresentazione dell’immagine attraverso la fotografia. Appartengono a questo periodo “Archeologia”, la prima personale di Guerzoni a Bologna curata da Renato Barilli e la collettiva “Foto-grafia”. Negli stessi anni l’artista presta grande attenzione al mondo archeologico e parallelamente elabora libri–opera che affrontano i temi del viaggio, della riproduzione dell’immagine e delle sue molteplici letture. Negli anni '80 inaugura la “poetica del muro” caratterizzata da grandi carte parietali gessose in cui indaga il tema della superficie intesa come profondità.
Sono di quel periodo la mostra milanese “Cosa fanno oggi i concettuali?” alla Rotonda della Besana, “Scavi superficiali” alla Galleria Civica di Modena e i grandi cicli di opere come “Decorazioni e rovine” e “La parete dimenticata”, presentate rispettivamente nel ’90 e ‘94 alla Biennale di Venezia. Nel ‘96 è la volta di un’ampia retrospettiva alla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, seguita nel '99 dalla personale “Orienti” al Palazzo Massari di Ferrara. Più recenti sono le mostre “Sipari” a Palazzo Forti di Verona e “Pagine Furiose” alla Casa dell’Ariosto a Reggio Emilia (2004); “Nero Fumo”, la prima personale presso la galleria Marco Rossi-Spirale Arte di Milano (2005); “Dieci opere” mostra di presentazione dei lavori acquistati dalla GAM di Torino (2006) e “Antichi tracciati” presso il Palazzo Comunale di Padova (2007). Nell’ultimo anno Guerzoni ha presentato, in occasione di ArteFiera-ArtFirst, l’installazione site-specific “Pitture Volanti”, tenuto una personale sui lavori fotografici degli anni ’70 presso la galleria Fotografia Italiana ed è stato selezionato dal Milovan Ferronato tra i partecipanti alla Controbiennale di Cà Pesaro a Venezia.
Inaugurazione 20 maggio ore 18.30
Galleria Eventinove (nuova sede)
via della Rocca, 36 - Torino
Orario: mart-sab 13-19,30
Ingresso libero