Fotografo e 'scrittore di fotografia', Scianna racconta il proprio tempo e i luoghi della memoria e dell'identita' siciliana in tutti i suoi aspetti. Le sue fotografie aprono uno sguardo su temi scottanti attraverso le vicende di uomini e cose intorno a se stesso. A cura di Ziva Kraus.
a cura di Živa Kraus
Fotografo e "scrittore di fotografia", Ferdinando Scianna racconta il proprio tempo, i "luoghi della
memoria" suoi e degli altri... , l'identità siciliana in tutti i suoi aspetti, il suo "odiato, amato paese".
Il suo percorso artistico si snoda attraverso 40 anni di lavoro su temi come la guerra, frammenti di
viaggio, esperienze mistiche e religiosità popolare legati da un unico filo conduttore: una forma nel caos
della vita.
Scianna inizia prestissimo a fotografare seguendo anche i dettami di un altro grande siciliano come
Leonardo Sciascia, che ha insegnato all’artista di Bagheria come la fotografia sia solo la possibilità di un
racconto della vicenda umana.
Le sue fotografie aprono uno sguardo su temi scottanti visti da chi sa che le immagini non dimostrano,
ma mostrano soltanto il “teatro della propria esistenza” attraverso le vicende di uomini e cose intorno a
se stesso.
Egli ci dà una testimonianza visiva di un mondo sconosciuto, popolare e parallelo. Una festa religiosa in
Sicilia ad esempio è tutto fuorché una festa: è, innanzitutto, un’esplosione esistenziale, una
rappresentazione esteriore di quell'Es collettivo che, in terra siciliana, ha necessità di esprimersi per
resistere contro le difficili vicissitudini del quotidiano vivere. Gli album di famiglia, che Scianna
colleziona nel tempo, oltre a rappresentare oggi un’importante patrimonio collettivo del paese Italia,
tracciano l’intero percorso del fotografo, il cui obiettivo principale è stato da sempre quello di
raggiungere quel genuino e disinteressato sentimento di documentazione autentica che lo porta ad
essere in primo luogo un fotoreporter di prestigio internazionale e, in secondo piano, un'artista di
particolare sensibilità.
Le sue fotografie, sempre in bianco e nero, sono caratterizzate da drammatici contrasti di luci e di
ombre. Egli stesso dice che le sue immagini vengono costruite a partire dall'ombra. Sole caldo e ombra,
che colpiscono i luoghi, i volti della gente, i bambini che giocano per la strada, gli anziani al patronato, i
contadini, le donne in nero, gli animali.
“È il suo fotografare, quasi una rapida, fulminea organizzazione della realtà, una catalizzazione della
realtà oggettiva in realtà fotografica: quasi che tutto quello su cui il suo occhio si posa e il suo obiettivo si
leva obbedisce proprio in quel momento, né prima né dopo, per istantaneo magnetismo, al suo
sentimento, alla sua volontà e - in definitiva - al suo stile”. Leonardo Sciascia
Ferdinando Scianna (1943, Bagheria)
Ferdinando Scianna è nato a Bagheria in Sicilia nel 1943 ed è uno dei grandi autori della fotografia
italiana. All'Università di Palermo si dedica agli studi, poi interrotti, di Lettere e Filosofia. A soli ventuno
anni pubblica il suo primo libro fotografico "Festa religiose in Sicilia" con la collaborazione dell'amico
scrittore Leonardo Sciascia. Il libro ottiene così il Premio Nadar nel 1966. Nel 1967 si trasferisce a
Milano, dove lavora come fotoreporter inviato speciale per "L'Europeo" e poi come corrispondente da
Parigi dove lavorerà per dieci anni. Nel 1977 pubblica in Francia "Les Siciliens" e in Italia "La villa dei
mostri". Introdotto da Henri Cartier-Bresson, entra nel 1982 nell'agenzia Magnum. Nello stesso anno
pubblica "Le forme del caos" e dal 1987 alterna al reportage e al ritratto la fotografia di moda e di
pubblicità, con successo internazionale. Nel 1995 ritorna al passato riaffrontando i temi religiosi del suo
primo libro e pubblica "Viaggio a Lourdes". Nei due anni successivi produce le migliori immagini del suo
progetto "Dormire Forse Sognare". Nel 2003 esce il capolavoro "Quelli di Bagheria" dove, mettendo
assieme foto del suo passato, ricostruisce la sua giovinezza nel paese natio ritrovando così le immagini
della memoria individuale e collettiva di Bagheria. Svolge inoltre da anni un'attività critica e giornalistica
che gli ha fatto pubblicare numerosissimi articoli in Italia e in Francia su temi relativi alla fotografia e
alla comunicazione con immagini in generale.
Inaugurazione 10 giugno 2010, ore 18
Ikona Gallery
Campo del Ghetto Nuovo, Cannaregio 2909, Venezia
orario: dalle 11.00 alle 19.00 - chiuso il sabato
ingresso libero