segreteriartistica musicisti costa ovest toscana
Progetto Modigliani. Festival Jazz Montescuadio 2002 'Il nuovo jazz italiano'.
Progetto Modigliani
produzione della Provincia di Pisa - Festival Jazz di Montescuadio 2002 ''Il nuovo jazz italiano''.
Tino Tracanna, saxofoni
Andrea Pelelgrini, pianoforte
Nino Pellegrini, contrabbasso
Cristian Calcagnile, batteria
musiche di Andrea Pellegrini e Tino Tracanna
Il secondo lavoro di Andrea Pellegrini che abbia per oggetto un artista
della pittura, dopo quello sui Macchiaioli (''Il suono della macchia - solo
l'arte stavami addosso senza saperlo, nè ancora lo so'', realizzato dal
Quintetto di Livorno di Andrea Pellegrini, con Tino Tracanna e Dimitri
Espinoza,
saxofoni, Andrea Pellegrini, pianoforte, Nino Pellegrini, contrabbasso,
Riccardo Jenna, batteria, già esibitosi al Festival Jazz di Montescudaio nel
2000) si riferisce a uno dei massimi esponenti italiani della pittura
del '900: Amedeo Modigliani.
Le composizioni, di matrice jazzistica, sono scritte con approcci diversi e
compresenti: descrittivi, come a mettere in relazione spunti musicali con
tratti, masse,
luci, impressioni, suggestioni, come nella musica a programma; evocativi,
come a mettere in relazione, invece, la sensibilità del compositore con il
quadro,
come fece Modigliani con i soggetti dei quadri stessi, in una specie di
gioco di specchi in cui si perde di vista l'oggetto per aiutare a sentire
sè stessi, soli con la propria emozione.
Il quartetto si avvale della collaborazione del batterista milanese Cristian
Calcagnile, autore, tra l'altro, di numerosi quadri e disegni dai tratti
sensuali e stravaganti, il quale, al di là del proprio ruolo strumentale,
crea spazi e
li riempie con grande sapienza, quasi a pennellare il tempo con idee dal
rilievo grafico tangibile.Tino Tracanna ha inoltre realizzato recentemente
il cd ''Punctus'' in duo con il percussionista svizzero Pierre Favre, lavoro
in cui manifesta una grande
capacità architettonica degli spunti melodici, delle direzioni, delle
strutture. Insomma, due artisti vicini, tra l'altro, a una rappresentazione
visiva
della musica, accesa e sporgente.
Per un jazzista la strada verso Modigliani passa attraverso l'Africa, grande
presenza comune fra il jazz e Modigliani stesso: da un lato, le radici (fra
le altre) poliritmiche e non
tonali del jazz; dall'altro, incontro - scontro, inaspettato, fra un pittore
(e
scultore) toscano, scappato verso l'ignoto con entusiasmo e paura, con la
''grande madre''.
I profili, gli occhi, i nasi, i colli, persino le lunghe mani dipinte da
Modì sembrano ammiccare continuamente all'Africa, o a un'Africa ancora più
antica, forse mai realmente esistita come accade spesso alle cose più vere.
Questo ci appartiene, in una certa misura; questo riconosciamo, e in gran
parte questo canteremo.
Esiste una foto del giovane Amedeo insieme al vecchio Fattori, in casa del
pittore Micheli. Non che
siano così tanti i punti di contatto tra Modigliani e i Macchiaioli, a parte
la scuola giovanile e la permanenza a Livorno, e qualcos'altro. Anzi,
Fattori non comprese e addirittura schernì artisti dello stesso paese che
invece costituì, poco dopo, la strada maestra di Modigliani. Ma amiamo
pensare a Livorno come una città possibile: una città che in ogni momento
potrebbe svegliarsi e inventarsi un diverso passato, come i saggi
fanno quando vogliono cambiare il presente: un passato che è stato in
qualche modo la culla di due grandi geni della pittura di tutti i tempi. Un
porto, purtroppo, da cui troppi artisti partono o sognano di partire, perchè
ingrato, e ignorante. Ma nei porti si potrebbe tornare. Livorno potrebbe
riscoprirsi in ogni momento non patria casuale e matrigna di tali artisti,
ma ambiente di stimolo, fertile e vivo.
Il progetto Modigliani, come quello sui Macchiaioli, nasce da una ricerca di
identità , al di là di ogni provinciale gusto di ripiegarsi su se stessi, o
di riscoprire chissà quali stimoli in realtà locali passate, o sorpassate.
La ricerca di identità artistica è un fondamentale atto di ricoscimento di
sè, doveroso per ogni artista, per ogni disciplina. Così, si cerca di
confrontarsi con grandi artisti della nostra terra, di altri tempi, e altri
spazi, di altre forme artistiche (come il progetto raelizzato nel 2000 per
Symphonia Bluesmiles, Ensemble Ainulindale con Paul McCandless, in gran
parte ispirato a Tolkien), per misurare la propria sensibilità , per
capire cos'è cambiato nel sentire, nel percepire quella specie di
''pre-sentimento'' che è proprio dell'arte, non ancora sentimento, fine a sè
stesso e puro: percezione di qualcosa che esprime sè stesso, prima e oltre
la
sensibilità al mondo. Fondamentale, e sempre più trascurato dalle
istituzioni culturali di ogni paese: così la gente è sempre meno in contatto
con sè, e prova, e vuol provare, emozioni ''forti''; cioè che stordiscono e
impediscono di sentire, e sentirsi. Si ama perdere.
Perchè il nostro confronto con pittori, allora, e non con musicisti? Forse
perchè per conoscere sè stessi bisogna conoscere il mondo, e per conoscere
il mondo bisogna amare, essendo l'amore l'unica via verso la conoscenza; per
amare bisogna essere distanti, in certa misura, ancorchè simili.
Oppure perchè, semplicemente, riteniamo Fattori e Modigliani più ricchi di
Mascagni, o la nostra povertà più adatta alla loro ricchezza? In ogni caso,
con Cristian Calcagnile, Dimitri Espinoza, Nino Pellegrini è stato
realizzato anche il ''Quartetto Italiano'', in cui 4 musicisti jazz suonavano
composizioni jazzistiche di altri jazzisti italiani, noti o meno noti
(Franco D'Andrea , Mirco Mariottini, Paolino Dalla Porta, Paolo Fresu, Mario
Raja, Ettore Fioravanti, Tino Tracanna, ecc).
C'è una figura di jazzista simile in modo impressionante a
Modigliani; Charlie Parker. La vita, l'attitudine al perdersi, alla doppia
esistenza, la genialità dirompente, il dolore, la tenerezza. ''La Bellezza
impone doveri dolorosi...'' (Modigliani). Anche il credersi al di sopra di
regole, morale, costumi, come per D'Annunzio, è una costante per Parker,
Modigliani... il Piero Ciampi della pittura. ''Abbiamo diversi doveri, perchè
abbiamo diversi diritti...''
Terminarono l'esistenza ad età incredibilmente simili. Donarono al mondo
quantità simili di bellezze. Provarono rabbia simile e simile disperazione,
in un crepuscolo denso di suicidi. ''Si dice che ho trent'anni... ma se ho
vissuto tre minuti in uno, non ho forse novant'anni?'' (Baudelaire). Stesse
identiche cose confessa Parker. E ''Solo l'arte stavami addosso senza
saperlo..'' diceva Fattori. Si può vivere
solo con l'arte? Solo coltivando una specie di pre-sentimento, come in
perenne attesa che il resto cominci, sempre a sipario chiuso, sempre a
allenarsi in vista di un debutto che non coinciderà che con la fine? Sempre
a comprendere il tutto, senza mai comprendere il mondo? Sempre a contare il
tempo, senza viverlo? ''I Musicisti... prendono il tempo, per lasciarlo
vuoto... e per non diventare una categoria'' (Claudio Lolli).
Ecco, getteremo un ponte con questo territorio, complessa, eterna e feroce
adolescenza dell'arte moderna, in cui niente accade perchè
già accaduto, un cerchio sacro in cui il suono tiene lontano il silenzio.
Programma.
Le mani di Jeanne.
Modigliani.
Il notaio di Nizza.
Ballata.
Il tratto di Modì.
One for Cristian.
Improvvisazioni. Il concerto può essere realizzato con la proiezione di
immagini in dvd raffiguranti i quadri che lo hanno ispirato.
Festival Jazz di Montescuadio 2002
Spazio Minerva
Piazza del Comune
Montescudaio (PI)