L'artista presenta una serie di sculture a parete, dalle forme geometrico-astratte, realizzate con legno ad intarsio, frutto degli ultimi due anni di ricerca, in uno spazio espositivo completamente bianco per una totale immersione del fruitore in un'architettura di luce espansa.
a cura di Dino Ferruzzi, Gianna Paola Machiavelli
Roberto Catucci è un artista molto interessante, timido e riservato che però rivela un percorso solido
tutto da scoprire. Al CRAC presenta una serie di sculture a parete, dalle forme geometrico-astratte,
realizzate con legno ad intarsio di essenze varie, wengè e ebano, frutto degli ultimi due anni di ricerca.
Per l’installazione, l’artista ha volutamente ripulito lo spazio espositivo, rendendo completamente
bianco anche il pavimento, una ricerca di uno stato mentale che potesse favorire un’immersione totale
del fruitore in un’architettura di luce espansa. Attraverso questo piccolo esercizio zen, le opere
emergono come fratture del bianco, rivelando tutta l’ambiguità percettiva di cui sono cariche.
Ad un osservatore superficiale, le opere di Roberto Catucci potrebbero apparire come un disegno
geometrico bidimensionale, costituito da forme poligone, chiare e scure, delimitate da lati spigolosi e
taglienti. Ma dopo qualche istante, queste geometrie si riorganizzano alla vista, la particolare
costruzione ottenuta con i legni, rivela superfici cariche di informazioni visive ambigue, ci si trova ad
esplorare uno spazio tridimensionale, scandito da moduli allineati, che configura un sistema astratto e
imprevedibile. In effetti il nostro sguardo è mosso da irrequietezza, l’azione dinamica suscitata dalla
superficie ci dice della deliberata rottura di simmetria, dell’ambiguità percettiva che implica una
frattura, uno scarto, una discontinuità e un capovolgimento delle nostre ripetitive certezze.
La poetica di Roberto Catucci è vicina all’azzeramento, forme essenziali, minimali, sempre in bilico tra
rigore e stato degenerativo, parte del sistema naturale dell’essere e della materia.
La formazione dell’artista, rivela in modo significativo la pratica di anni di esperienza nella costruzione
di modelli in scala per progetti d’architettura, una passione che ha coltivato e che gli ha permesso di
acquisire un’alta competenza manuale e un rigore formale che, per questo genere di prodotti, deve
necessariamente essere restituito con grande precisione di particolari. Così le sue opere sono delle
piccole preziose architetture, frammenti di stati mentali dilatati, geometrie infrante.
Jump! è il titolo della mostra e l’opera che inizia la serie, un invito a fare un salto al di là di una
rassicurante visione quotidiana, a rompere i nostri abitudinari confini mentali.
Tower of Mind sono le torri del pensiero, le solide " torri " della nostra psiche che devono essere
necessariamente aggirate per non permettere al pensiero di essere messo in scacco, intrappolato
dalle false certezze. Confront è un trittico composto da geometrie semplici che allude al confronto delle
tre religioni monoteiste, un tentativo di dialogo, un faccia a faccia serrato nella speranza di produrre,
nella diversità dei sistemi, nuove simbologie e nuove geografie relazionali. Balance, è la ricerca
instabile dell'equilibrio tra pensiero e azione, Power ci rivela un sistema centrato e piramidale, una
simmetria caratterizzata da rigide strutture e leggi fondamentali che regolano il comportamento del
mondo fisico e umano. Linearize è una linea orizzontale di 214 cm. costruita utilizzando legno intarsiato
di una serie di essenze varie provenienti dai diversi continenti. L’artista ci invita a prendere delle
decisioni, a trovare una posizione che deve necessariamente coincidere con lo stesso piano dell’altro.
Element allude ai quattro elementi, alle forze che si manifestano attraverso la trasformazione del
proprio stato, forse è il tentativo di conciliare gli umori instabili della materia-energia. Alla fine del
percorso l’artista ci presenta Work for Peace, un esercizio di lavoro per la pace, costruito con ritagli di
foto stampate su pvc, un invito a ricomporre un puzzle infinito del quale si sono perse le regole, al
quale tutti sono invitati a partecipare.
Inaugurazione: giovedì 11 novembre 2010, h. 18
CRAC - Cremona Lombardia Italia
via XI Febbraio, 80, MIlano
orari di apertura: da lun. a ven. ore 10.00 – 16.00 sab. ore 10.00 – 13.00 e su app., festivi chiuso
ingresso libero