Galleria Umberto Di Marino
Napoli
via Alabardieri, 1
081 0609318 FAX 081 2142623
WEB
Francesco Jodice
dal 13/12/2010 al 4/2/2011
lun-sab 15-20, mattina su appuntamento

Segnalato da

MoonboW



approfondimenti

Francesco Jodice



 
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13/12/2010

Francesco Jodice

Galleria Umberto Di Marino, Napoli

So far, so long. Le foto in mostra si presentano come ulteriore scelta formale, complementare al progetto video, trasportando sulla pellicola gli scarti di pensiero e le zone di grigio ancora da esplorare. Le immagini traslano alcuni passaggi chiave, sottolineando un disorientamento percettivo, che spinge a leggere tra le righe della grammatica visiva per verificare l'attendibilita' dei contenuti.


comunicato stampa

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La Galleria Umberto Di Marino è lieta di presentare, martedì 14 dicembre 2010, la nuova personale di Francesco Jodice dal titolo so far, so long.
La sua ricerca ha sempre insistito sulla costruzione di networks come modalità di lavoro e cifra distintiva della sua pratica artistica, avvalendosi del contributo offerto da sociologi, giornalisti, filosofi, urbanisti e altre professionalità presenti nel territorio di cui si occupa, per concentrarsi sui diversi aspetti dell’urbanesimo sempre più intrinsecamente correlati ai comportamenti adattivi di ciascuna società, in grado di cambiare l’equilibrio socio-politico di un sistema.
Citytellers è una trilogia di film proiettata lo scorso ottobre al MADRE (Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli), già in collaborazione con la galleria, che costituisce il risultato più completo di una riflessione sulla geopolitica contemporanea sviluppata da Jodice non solo sulle proprie premesse concettuali, ma anche sull’uso dei media e sulle possibilità di fruizione che attualmente si offrono all’arte.

Le foto presso la Galleria Umberto Di Marino, dunque, si presentano come ulteriore scelta formale, complementare al progetto video, trasportando sulla pellicola gli scarti di pensiero e le zone di grigio ancora da esplorare. Le immagini traslano alcuni passaggi chiave, sottolineando un disorientamento percettivo, che spinge a leggere tra le righe della grammatica visiva per verificarne l’attendibilità dei contenuti. Gli espedienti tecnici si pongono a vantaggio di una concezione della fotografia che non obbliga al punto di vista unico, ma che lascia parte dell’interpretazione anche allo spettatore.
Aral porta prepotentemente all’attenzione di tutti le conseguenze enormi della più grave catastrofe ecologica di tutti i tempi, dovuta alla volontà politica dell’Ex Unione Sovietica di dirottare le acque dell’omonimo lago per incentivare le coltivazioni di cotone. Attualmente la zona, quasi del tutto desertificata, è una delle più inquinate al mondo: i pochi superstiti sono continuamente sottoposti a rischio fisico e privati di qualunque strumento di sussistenza, al punto tale da configurarsi come “archeologia dell’umanità”.

Saõ Paulo, in collezione alla Tate Modern, presentato alla Biennale di San Paolo del 2006 e in prima serata tv in Brasile, ha costituito un contributo fondamentale all’individuazione dei flussi umani sottostanti l’organizzazione sociale di una metropoli dagli scenari estremi, dove le istituzioni giocano un ruolo di secondo piano rispetto alle forme di autoregolazione delle comunità presenti sul territorio.
Dubai, infine, è la testimonianza del fallimento di un sistema capitalistico estremo, che ha sfruttato fino a ridurla in schiavitù (ne sono un esempio le sevizie nei confronti dei bambini-fantini per le corse di cammelli) la forza lavoro indiana, pakistana, nepalese e bangladese per costruire una colossale isola immobiliare nel deserto, ora in grave crisi a causa dell’insostenibilità della propria incontrollata espansione.
Un viaggio visivo ma anche gnoseologico per scoprire nuove realtà, ma soprattutto i diversi livelli percettivi ed interpretativi con cui ci vengono rappresentate.

Francesco Jodice (Napoli, 1967) vive e lavora a Milano.
Tra le principali mostre personali e collettive:
2010 Citytellers_Sao Paulo_Aral_Dubai, Museo MADRE, Napoli, I
Citytellers_Sao Paulo_Aral_Dubai, MAMbo, Bologna, I
2009 I can see your house from here, a cura di A.Bortolotti, L.Ragaglia, MUSEION, Bolzano, I
Da Guarene all'Etna ‘09, a cura di F.Maggia, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene d'Alba (CN). I
2008 Francesco Jodice, GAM Torino, I
Una storia privata - Fotografia ed Arte Contemporanea nella Collezione Cotroneo, Museo Carlo Bilotti, Roma, I
Per una collezione di fotografia, acquisizioni per la GAM, Castello di Rivoli, Torino, I
2007 Global cities, anteprima del video São Paulo_Citytllers, Tate Modern, Londra, GB
Cine y casi cine, Program 3, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid, S
2006 Agent provocateur, Galleria Umberto Di Marino, Napoli, I
How to live together, XXVII Biennale di Arte Contenporanea di Sao Paulo, Brasile
2004 Natura, Liverpool Biennial of Contemporary Art, Liverpool, GB
2003 WWW, What We Want, Galeria Marta Cervera, Madrid, S
50° Biennale di Venezia, Venezia, I, (Multiplicity)
2002 DOCUMENTA 11, Kassel, D (Multiplicity)

-----------------------------------english

The Umberto Di Marino Gallery is pleased to present the new personal show of the work of Francesco Jodice entitled so far, so long on Tuesday 14 December 2010.
Francesco Jodice has always focused on constructing networks, a work method that represents the distinctive feature of his artistic practice. He has drawn on the work of sociologists, journalists, philosophers, town planners, and other professionals who live and work in the area he has chosen to explore various aspects of urbanisation. These aspects are becoming intrinsically linked to the adaptive behaviour of all societies and are capable of changing the socio-political equilibrium of a system.
Citytellers is a trilogy of films projected last October at MADRE (Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina in Naples), in collaboration with the Umberto Di Marino gallery. The work represents the most complete result of Jodice’s reflections about the contemporary geopolitical scene, not just in terms of his conceptual assumptions but also in terms of the use of the media and the possibilities of access they currently offer art.

The photos at the Galleria Umberto Di Marino therefore constitute a further formal choice which is complementary to the video project, transferring discarded ideas and unexplored grey areas to film. The images translate certain key scenes, emphasising a disorientation of perception, which leads us to read between the lines of the visual grammar in order to check the reliability of the contents. The technical expedients encourage a conception of photography that does not impose a single perspective but leaves part of the interpretation to the observer.

Aral brings to the attention of everyone, in striking fashion, the enormous consequences of the greatest ecological catastrophe of all time, caused by the political decision of the former Soviet Union to divert the water of Lake Aral to encourage cotton cultivation. The area, which has almost completely turned to desert, is one of the most polluted in the world: the few survivors are continuously exposed to physical risk and lack any means of subsistence, representing a sort of “archaeology of humanity”.
Saõ Paulo, which belongs to the Tate Modern collection, was presented at the São Paulo Art Biennial in 2006 and shown on prime time TV in Brazil. It proved a fundamental contribution to identifying the flows of humanity underlying the social organisation of a metropolis with extreme social situations; in these cases, institutions play a secondary role with respect to the forms of self-regulation of the local communities.

Dubai represents the evidence of the failure of an extreme capitalistic system, which has exploited the work force made up of Indians, Pakistanis, Nepalese and Bangladeshis and reduced it to slavery (testified by the torture of the child-jockeys for the camel races); the enormous block of real estate which has created in the desert is now in serious state of crisis due to the unsustainable nature of its unchecked expansion. It is both a visual and epistemological journey designed to discover new worlds and the different levels of perception and interpretation at which they are represented.

Francesco Jodice (Naples, 1967) lives and works in Milan.
Selected solo and group shows:
2010 Citytellers_Sao Paulo_Aral_Dubai, MADRE Museum, Naples, I
Citytellers_Sao Paulo_Aral_Dubai, MAMbo, Bologna, I
2009 I can see your house from here, curated by A.Bortolotti, L.Ragaglia, MUSEION, Bolzano, I
Da Guarene all'Etna ‘09, curated by F.Maggia, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene d'Alba (CN). I
2008 Francesco Jodice, GAM Turin, I
Una storia privata - Fotografia ed Arte Contemporanea nella Collezione Cotroneo, Carlo Bilotti Museum, Rome, I
Per una collezione di fotografia, achieving for GAM, Castello di Rivoli, Turin, I
2007 Global cities, preview of the video São Paulo_Citytllers, Tate Modern, London, GB
Cine y casi cine, Program 3, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid, S
2006 Agent provocateur, Umberto Di Marino Gallery, Naples, I
How to live together, 27th São Paulo Art Biennial, Brasil
2004 Natura, Liverpool Biennial of Contemporary Art, Liverpool, GB
2003 WWW, What We Want, Galeria Marta Cervera, Madrid, S
50° Biennale di Venezia, Venice, I, (Multiplicity)
2002 DOCUMENTA 11, Kassel, D (Multiplicity)

Ufficio stampa in collaborazione con MoonboW
via Chiatamone 7 I-80121 Napoli
tel/fax +39 329 2423401 http://www.moonbow.it - info@moonbow.it

Inaugurazione martedì 14 dicembre 2010, ore 19-22

Galleria Umberto Di Marino
Via Alabardieri 1, 80121, Napoli
Orario: lunedì – sabato ore 15:00 / 20:00 – mattina su appuntamento
ingresso gratuito

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