Traffic Gallery
Bergamo
via San Tomaso, 92
035 0602882
WEB
Professor Bad Trip / Mattia Zoppellaro
dal 15/12/2010 al 29/1/2011
mart-sab 10-13 e 16-19

Segnalato da

Traffic Gallery




 
calendario eventi  :: 




15/12/2010

Professor Bad Trip / Mattia Zoppellaro

Traffic Gallery, Bergamo

Now you've seen me. I due artisti, molto diversi per contesto, generazione e percorso, sono accomunati da una sensibilita' condivisa e dalla curiosita' verso il margine, inteso in senso geografico, sociale e psicologico. Zoppellaro si sofferma sui senzatetto, da sempre emarginati per eccellenza, Bad Trip sulla catastrofe psichica, personale e generazionale.


comunicato stampa

a cura di Rossella Moratto

Dal 16 dicembre gli spazi della Traffic Gallery ospiteranno la doppia personale di Gianluca Lerici aka Professor Bad Trip e Mattia Zoppellaro. I due artisti, molto diversi per contesto, generazione e percorso, sono accomunati da una sensibilità condivisa e dalla curiosità verso il margine, inteso in senso geografico, sociale e psicologico. Zoppellaro si sofferma sui senzatetto, da sempre emarginati per eccellenza, Bad Trip sulla catastrofe psichica, personale e generazionale: due aspetti di un malessere diffuso e strisciante, sempre in agguato. Un malessere che ci appartiene anche se compresso e rimosso, ma virtualmente presente, come uno specchio, deformante e minaccioso.

Nella società della crisi e del precariato, del “no future” individuale e collettivo (come cantavano i Sex Pistols già nel lontano 1977) il disagio è il male comune e condiviso che i due artisti descrivono con uno sguardo empatico, vicini nella comune sensibilità per l’eccesso, nella capacità di calarsi nelle contraddizioni e nelle tensioni della realtà e nell’abilità a rappresentarle visivamente con un linguaggio diretto, che nasce dalla strada, eletta a principale fonte di ispirazione, a contatto con le persone e le loro diverse attitudini, facendosi emanazione di queste.

Gianluca Lerici aka Professor Bad Trip (1963- 2006) racconta la dimensione intima del malessere, l’incubo, l’ossessione personale, il buio della mente; un corto circuito autoreferenziale consumato in una disperata solitudine. Lo stile di Bad Trip è un contemporaneo espressionismo, radicale, aspro, antigrazioso in cui confluiscono influenze molteplici – dadaismo ed espressionismo tedesco, estetica punk e cyberpunk, fumetto americano e suggestioni letterarie derivate dai romanzi di scrittori quali James G. Ballard e William S. Burroughs – che si traducono stilisticamente in un’accumulazione di elementi dai colori squillanti e dalle linee decise, quasi incise, che si affastellano l’uno sull’altro rompendo il filo narrativo e disarticolando qualsiasi ricerca di senso.

Quadri e collage – realizzati tra la prima metà degli anni novanta e i primi duemila – raccontano l’angoscia di una generazione che si scopre senza futuro e senza appigli, travolta da una precarietà che più che materiale è esistenziale. A di quattro anni dalla sua scomparsa Bad Trip rimane un riferimento per la cultura underground per la sua capacità di rappresentare l’immaginario di una generazione e per l’attualità del suo sentire. Ha realizzato anche fumetti, illustrazioni, copertine di dischi, magliette: tra i lavori più noti l’edizione de Il pasto nudo a fumetti, libera intepretazione dell’omonimo romanzo di William S. Burroughs (Shake, 1992).
Si ricorda la partecipazione nel 2008 a MANIFESTA7, biennale europea d'arte contemporanea svoltasi in Trentino Alto Adige.

Mattia Zoppellaro (1976) si avvicina a ciò che gli è estraneo e che conosce poco; non fotografa quasi mai le persone a lui prossime – la famiglia, gli amici – ma si avventura invece verso l’altro da sé, attratto dalle comunità e dalle aggregazioni metropolitane che si distinguono e definiscono in peculiari stili di vita, come i metallari, i bikers, i ravers, i tifosi, i devoti. Il dichiarato interesse antropologico nel documentare lo stile di vita di questi gruppi non si risolve in una fotografia documentaristica, da reportage, ma in un atteggiamento partecipe che annulla la distanza verso chi viene percepito e vissuto come diverso. My own private USA è una selezione di cinque fotografie di medie dimensioni presa da una serie realizzata nel 2007 a Portland, negli Stati Uniti, nella città dove è stato girato My own Private Idaho film culto di Gus Van Sant (1991), uno degli autori che, nella prima fase della sua carriera cinematografica, ha influenzato il lavoro dell’artista. Paralleamente al lavoro artistico, Zoppellaro collabora regolarmente con riviste quali Mojo e Rolling Stone (Italia) e le sue foto sono state pubblicate in numerose rivite quali Velvet, Donna, XL di Repubblica, NME, Classic Rock, Mixmag, Colors, Tank, Sunday Times Magazine, Word, El Pais Semanal, La Gazzetta dello Sport, Urban ... Sua è l'ultima copertina di Rolling Stone dedicata ai Depeche Mode.

Immagine: Gianluca Lerici aka Professor Bad Trip

Inaugurazione giovedì 16 dicembre, ore 19

Traffic Gallery | Contemporary Art
Via San Tomaso 92 | 24121 Bergamo
orario: martedì – sabato 10-13 | 16-19
ingresso libero

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