Khevsurvite Derivative (potential dwellers in ravines). Attraverso la combinazione di oggetti di diversa natura, l'artista intraprende un viaggio incredibile, compiendo una scelta che apre la strada all'esplorazione e a nuove ipotesi di ricerca. Questa volta Beckett approfondisce una parentesi storico-geografica in cui si e' di recente imbattuto.
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Con la nuova personale nella sede di Roma della T293, James Beckett vuole tracciare un’evidente linea di connessione con i suoi lavori passati. Ancora una volta, attraverso la combinazione di oggetti di diversa natura, l’artista intraprende un viaggio incredibile, compiendo una scelta che apre la strada all’esplorazione e a nuove ipotesi di ricerca.
Questa volta Beckett approfondisce una parentesi storico-geografica in cui si è di recente imbattuto. Si tratta delle vicende legate alla tribù georgiana dei Khevsuri, che secondo alcune ricostruzioni etnografiche discenderebbero direttamente da gruppi di crociati che nel corso del Medioevo vennero a disperdersi nelle regioni montuose del Caucaso centrale. Attraverso costumi e manufatti di derivazione cristiana trasmessi di generazione in generazione, è ancora possibile avvicinarsi a una cultura rimasta per lungo tempo oscura ma paradossalmente tangibile grazie al suo isolamento ambientale.
Il punto di partenza della manipolazione di Beckett è la creazione di un parallelismo tra l’architettura Khevsur e quella tipica dei giardini zoologici. Il passaggio successivo è l’ideazione di una serie di falsi utensili, che richiamano le tecniche di sopravvivenza e lo svolgimento di azioni di vita quotidiana dei Khevsuri. In questo modo l’iniziale oggetto di indagine, i Khevsuri, diventa secondario, venendosi a creare una sorta di parallelo ancestrale di una nuova cultura immaginaria svelata dalla combinazione inaspettata di questi oggetti.
James Beckett è nato nel 1977, in Harare, Zimbabwe, vive e lavora ad Amsterdam. Principali mostre personali: Museum Hilversum, Hilversum (2010). Wilfried Lentz, Rotterdam; T293, Naples (entrambi nel 2009). Wilfried Lentz, Rotterdam, LuettgenMeijer, Berlino (entrambi nel 2008). BüroFriedrich, Berlino (2006). Principali mostre colletive: Stuk, Leuven, Veemvloer, Amsterdam; Museum Hilversum; Allard Pierson Museum, Amsterdam; Lüttgenmeijer, Berlino; Gam - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino (tutte nel 2010). Biennial of Art in Public Space, Amsterdam (2009); CAC - Contemporary Art Centre, Vilnius (2008); The Kitchen, New York; De Appel, Amsterdam, Koelnischer Kunstverein, Colonia (tutte nel 2007).
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T293 presents a solo exhibition of new works by artist James Beckett which, dealing with the nature of museum collections and questions of authenticity, are thoroughly in line with the past artworks. By combining several collections into one object, a fantastic journey is entered; a leap of faith becomes a contract of exploration and inevitably a disposable hypothesis.
In continuation and as a basis for the new work, Beckett draws inspiration from a piece of history he recently stumbled upon: The passing of the last Christian Crusades eastwards resulted in the stranding of a small party of its army in the remote and rugged landscape of the Caucasus Mountains. It has been noted by early ethnographers, that the Khevsur people of Georgia are indeed direct descendants of these original Crusaders. With customs and artefacts of Christian residue handed down through generations, an obscure yet tangible history is preserved by its geographic isolation.
As a keen starting point Beckett exploits a very slight similarity between Khevsur architecture and that of generic zoo environments. A set of faux-utensils has been developed to fit such a landscape, informing methods of survival and perhaps more menial chores, all in a single set of hybrid objects. The Khevsur themselves become secondary to this bloated fantasy, more a parallel ancestor of a new imaginary people, revealing a potential culture, which is, as is so often the case, enacted through tertiary objects.
James Beckett was born in 1977, in Harare, Zimbabwe; he lives and works in Amsterdam. Selected solo exhibition: Museum Hilversum, Hilversum (2010). Wilfried Lentz, Rotterdam; T293, Naples (both 2009). Wilfried Lentz, Rotterdam; LuettgenMeijer, Berlin (both 2008). BüroFriedrich, Berlin (2006). Selected Group Exhibitions: Stuk, Leuven, Museum Hilversum; Allard Pierson Museum, Amsterdam; Lüttgenmeijer, Berlin; Gam - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, Turin (all 2010). Biennial of Art in Public Space, Amsterdam; (2009); CAC - Contemporary Art Centre, Vilnius; Romanian Biennial of Young Artists, Bucharest (2008); The Kitchen, New York; De Appel, Amsterdam, Koelnischer Kunstverein, Cologne (all 2007).
Inaugurazione mercoledì 26 gennaio 2011, h 19
T293
Via dei Leutari 32, Roma
Orari: 15 – 19, martedì – venerdi
ingresso libero