Alessandro Nastasio
Vesna Pavan
Marco Santolisier
Marisa Settembrini
Chiara Silva
Ariel Soule'
Massimo Zuppelli
Carlo Franza
La mostra, in occasione del 150' Anniversario dell'Unita' d'Italia, riunisce opere di dieci artisti italiani, che vivono questo anniversario con preziosa coscienza e vivace intellettualita'.
a cura di Carlo Franza
In mostra sono presenti opere degli artisti Alessandro Nastasio,
Vesna Pavan,
Marco Santolisier,
Marisa Settembrini,
Chiara Silva,
Ariel Soule',
Massimo Zuppelli
La mostra dal titolo “Bella Italia. 1861-2011”, evento commemorativo per i 150 anni della Repubblica Italiana, è promossa dall' ARTESTUDIO 26,
punto di riferimento significativo nella planimetria artistica di una città fortemente europea come Milano. Lo spazio oltre a vivacizzare ricognizioni
ad ampio raggio di tendenze che caratterizzano l’arte contemporanea, offre lezioni tecniche e teoriche e conferenze di illustri artisti e intellettuali
italiani e stranieri. In questo quadro progettuale si inserisce l’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza, illustre Storico dell’Arte Contemporanea, che
firma anche il testo, dal titolo “Bella Italia.1861-2011”, in cui sono riunite opere di dieci artisti italiani, eccellenze del contemporaneo che vivono
questo anniversario con preziosa coscienza e vivace intellettualità. E' un fatto storico notevole che coinvolge a tema creatività e celebrazione.
Scrive Carlo Franza : “Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: Il Re Vittorio
Emanuele II assume per sé e i suoi Successori il titolo di Re d'Italia. Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella
raccolta degli Atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo
1861”. Sono queste le parole che si possono leggere nel documento della legge n.4671 del Regno di Sardegna e valgono come proclamazione
ufficiale del Regno d'Italia che fa seguito alla seduta del 14 marzo 1861 del Parlamento, nella quale fu votato il relativo disegno di legge. Il 21 aprile
1861 quella legge divenne la n.1 del Regno d'Italia. Fu così che da un' Italia divisa in sette Stati nacque il nuovo Regno D'Italia.
L'Italia unificata
d'allora era un Regno di 22 milioni di abitanti. Da allora tre giubilei hanno celebrato l'evento fondativo (1911- 1961-2011) e soprattutto si è sempre
insistito oltrechè su Roma capitale anche sulle capitali culturali (Roma, Firenze, Torino, Milano,Venezia, Bologna, Napoli e Palermo) con le diverse
identità e le differenze dei popoli d'Italia ormai riuniti in un' unica nazione. Quanta storia in questi centocinquant' anni italiani che hanno raccolto
culture, tradizioni, ricchezze storico artistiche, l'intero passato dei grandi artisti da Giotto a Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Caravaggio, Canova,
Marinetti, Balla, Boccioni, Sironi, e altri ancora. Non poteva passare inosservata una celebrazione così cara alla cultura italiana, letteraria e artistica.
L'arte contemporanea e tanti artisti che in essa hanno operato e operano, hanno veicolato il tricolore e il disegno dell'Italia nelle loro opere. Basti
pensare a Salvo (1947) che nel 1971 ha realizzato “Tricolore”, una superficie dove il nome Salvo è scritto nei tre colori; o ancora alla serie “Sicilie”
e dei “Pittori italiani”(1975-76) ove l'artista ha dipinto i profili dello Stivale italiano e della Sicilia, attraverso i nomi di uomini illustri, ponendo il
suo al fondo del lungo elenco. Memorabili le “Italie” di Luciano Fabro, con lo Stivale italiano in diverse posizioni e vari materiali e la sua “Italia
capovolta”. Merita un cenno il recente lavoro di Gaetano Pesce, dal titolo “Sessantuno Table”(2010), ovvero sessantuno tavoli di resina del colore
della Bandiera italiana, per il 150° dell'Unità d'Italia.
Eppoi il nutrito gruppo di artisti contemporanei, figure di chiara fama, che abbiamo voluto invitare in questa mostra itinerante che parte da Milano, e
che hanno voluto celebrare, per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, anche loro l'avvenimento con un'opera in cui raccontano iconicamente un
segno, un simbolo, una storia, un monumento, un'idea, il tricolore.
Marco Santolisier, con il suo “150 anni: forti come una quercia” incoraggia a leggere l'evento con singolare “vorticismo”, quasi a legare l'arte del
passato col presente; Vesna Pavan artista di punta dell'arte italiana rende omaggio al tricolore con una sua seduttiva modella vestita dei colori della
bandiera, segnale di come la moda nazionale sia laboratorio certificato del made in Italy; Massimo Zuppelli, fa rivivere l'immagine della
“repubblica turrita” come vigile insegnamento; Alessandro Nastasio celebra il potere di Roma in contrapposizione alla nudità del presente
sovrastata dalla bandiera che si presenta nella forma dell'emiciclo di Palazzo Montecitorio; Marisa Settembrini mette in scena, in un dittico, taluni
momenti della costruzione dell'Italia Unita, come lo sbarco dei Mille; Fiorella Iori offre un elemento floreale nel bianco della bandiera tricolore;
Chiara Silva campiona una sua Italia geografica e tricolore colta dall'alto di nubi che trasvolano con visibile libertà, lasciando avvertire che laggiù
tutto palpita, pulsa, oscilla; Tiziano Cappelletti costruisce nobilmente la bandiera italiana con una sua tramatura di fili, talvolta nodosi, e capaci di
raccontare e rappresentare la storia di questi centocinquant' anni dell'Unità. Ariel Soulè, di origine argentina, é uno degli artisti operanti in Italia e
nel mondo, più innovativi, per via d'una riscoperta informale di grande valore aniconico, capace di porgere idealità e coscienza nuova, e caratterizza
il piano tricolore della bandiera con un bianco visibilmente e idealmente appassito; Alfredo Mazzotta ci consegna un'opera dove la forma
scultorea, essenziale e novecentesca, si porge nello spazio sventolando “per sempre” un tricolore, divenendo al tempo stesso baluardo, emblema,
eroina italiana. Una quadreria a tema che esorcizza positivamente l'evento, ed è motivo certo di credere ai valori di una nazione, quella italiana,
costruita con sacrificio e idealità. Senza dimenticare che gli artisti del passato hanno misurato il loro lavoro sulla storia, mentre gli artisti
contemporanei si fanno soprattutto veicolo del nuovo e delle progettualità che attendono la nazione.
Inaugurazione mercoledì 23 febbraio, ore 18
Artestudio 26
Via Padova 26, 20131 Milano
lunedì, martedì, mercoledì, ore 10.00 / 17.00
giorni e orari diversi su appuntamento al 338.9197709
ingresso libero