Arise Therefore. Il titolo della mostra, estrapolata dall'omonimo album dei Palace Music, alias Will Oldham, reca in se' un margine d'idiosincrasia semantica che contraddistingue, alla lettera, il lavoro dei due artisti. Una sorta di pragmatica dell'idioma.
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Arise Therefore, con questo argot la galleria Enrico Fornello presenta la mostra di Giovanni Oberti e della messicana Daniela Huerta, proposta per la prima volta in Italia. Il titolo della mostra, estrapolata dall’omonimo album dei Palace Music, alias Will Oldham, reca in sé un margine d’idiosincrasia semantica che contraddistingue, alla lettera, il lavoro dei due artisti. Si potrebbe parlare di una sorta di pragmatica dell’idioma. Esso è infatti quella singolarità irriconoscibile che si innesca mentre si disfa e si disfa mentre si innesca, dandoci accesso solo all’organizzazione della sua stessa inaccessibilità. Che cosa c’è allora? Che cosa arriva nonostante tutto? Forse l’incalcolabile stesso; ciò che affonda senza fine in una creazione fondamentalmente involontaria, offrendosi come figura, cioè come ‘pura’ deviazione, milieu, innesto che viene sempre prima di aver luogo.
Il gesto idiomatico di Oberti e di Huerta non sa nulla di sé, esso non potrà né affermarsi né trasgredirsi perché non esiste parte che gli corrisponda, totalità in cui possa essere inserito, unità da cui possa essere estratto. Queste opere si rinserrano nella sostanza a priori di un evento materiale che ospita in sé la propria impossibilità a delimitarsi, nel processo di un prima senza avere dove tutto, pur senza scoprirsi, viene allo scoperto. Arise Therefore esibisce così il fantasma non esorcizzato in cui si darebbe forse l’essenza esatta della cosa, questa cosa e niente altro; l’idioma irrintracciabile appunto che -senza continuità e senza interruzione -non cessa mai di divenire il sintomo, il segno e l’appello che ci rivolge l’anonimato.
Daniela Huerta (1982, Guadalajara, Jalisco, Mexico) vive e lavora a Berlino. Ha conseguito il Master alla Saint Martins a Londra nel 2010. E’ alla sua prima personale presso una galleria privata. Ha partecipato a Londra nel 2010 alla collettiva “Thirst: Water is Art – Art is Water” presso la Real World Gallery mentre nel 2009 presso la Galleria Concourse di Londra.
Giovanni Oberti (1982, Bergamo, Italia) vive e lavora a Milano. Ha studiato presso l'Accademia Carrara a Bergamo dove si diploma nel 2006. Nel 2009 ha la sua prima personale a Piacenza presso la Galleria Placentia Arte “Placentarium” e poi a Milano nel 2010 presso Careof “8”. Negli ultimi anni ha partecipato tra le altre alle seguenti collettive nel 2010, “SC13” a San Francisco a cura di Chris Fitzpatrick, “Now where now here” a Casa Masaccio a San Giovanni Valdarno (Ar), “Cul de sac” da Neon Campobase di Bologna, “Lo Spazio Bianco” presso 26cc a Roma, a cura di Cecilia Casorati e Sabrina Vedovotto mentre nel 2009 era presente nella mostra “Il raccolto d'autunno è stato abbondante” negli spazi di Careof e Viafarini a Milano a cura di Chiara Agnello e Milovan Farronato.
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Daniela Huerta - Giovanni Oberti
Arise Therefore
Arise Therefore, through this argot Galleria Enrico Fornello presents an exibition that features Giovanni Oberti and, for the first time in Italy, the mexican Daniela Huerta, The title of the show, extrapolated from the homonymous album of Palace music, alias Will Oldham, bears the margin of semantic idyosyncrasy that literally distinguishes the work of these artists. One could talk about some sort of a pragmatics of the idiom. Some kind of an unknowable uniqueness that gets triggered while it melts and melts while it gets triggered, letting us ‘verify’ only the organization of its own inaccessibility. What’s up then? What’s arising despite everything? Maybe the incalculable and nothing else; what keeps on sinking in a fundamentally unintentional creation, showing itself as figure, in other words, as ‘pure’ diversion, milieu,graft that comes well before taking place.
The idiomatic gesture of Oberti and Huerta doesn’t know anything of itself, it won’t be able neither to state nor to transgress itself for nothing exists that can ever correspond to it, no totality in which it can be inserted in, no unity in which it can be extrapolated. These works shut down in an a priori material event that hosts its impossible delimitation, in a before without having process in which everything marches out despite its impossibility to get uncovered. Arise Therefore displays the unexorcized ghost in which one could maybe experience the perfect essence of the thing.,this thing and nothing else; the untraceable idiom that -without continuity and without interruption -never stops becoming the symptom, the sign and the appeal that the anonymity keeps on addressing to us.
Daniela Huerta (born in Guadalajara, Jalisco, Mexico, 1982) lives and works in Berlin. She gained her BA Fine Art from Saint Martins in London in 2010.This is her first solo show in a private gallery. She partecipated in the group show “Thirst: Water is Art - Art is Water” at Real World Gallery in London in 2010 and in 2009 at Concourse Gallery, London.
Giovanni Oberti (born in Bergamo, Italy, 1982) works and lives in Milan. He studied at the Carrara Academy in Bergamo where he graduated in 2006. In 2009 he had his solo exhibition in Piacenza at Galleria Placentia Arte, “Placentarium”, and then in Milan at Careof, “8”, in 2010. In the last years he partecipated in several group exhibition, “SC13” in San Francisco curated by Chris Fitzpatrick, “Now where now here” at Casa Masaccio in S. Giovanni Valdarno (Arezzo), “Cul de Sac” at Neon Campobase in Bologna, “Lo Spazio Bianco” at 26cc in Rome curated by Cecilia Casorati and Sabrina Vedovotto and “Il raccolto d'autunno è stato abbondante” at Careof and Viafarini in Milan in 2009, curated by Chiara Agnello and Milovan Farronato.
Inaugurazione Martedì 15 marzo 2011 ore 18
Galleria Enrico Fornello Milano
via Massimiano, 25
Orario di apertura: Martedì-Sabato 14-19
ingresso libero