Sete di luce. ''Il colore sulla carta rappresenta, per l'artista, la matrice di una contemporaneita' che non sente il bisogno di farsi rinchiudere da una etichetta.'' I segni pittorici di Bongini ''sono uno sforzo continuo per trovare il linguaggio della propria coscienza''.
Presentazione a cura di Giuseppe Biasutti
La libertà dell'arte contemporanea trova una propria collocazione naturale, indipendentemente dal modo in cui si esprime. Il colore sulla carta rappresenta, per Alberto Bongini, la matrice di una contemporaneità che non sente il bisogno di farsi rinchiudere da una "etichetta". Un'esperienza che si traduce su uno dei materiali più nobili come la carta, qualcosa che si marchia indelebilmente con i segni, con la forza di un linguaggio che cerca spazio su una superficie vergine, pronta a raccogliere un numero infinito di strade che viaggiano singolarmente, parallele, che si intersecano per arrivare a creare un linguaggio personale. Una memoria in cui Alberto custodisce, gelosamente, i "segni" amplificati con il colore e valorizza con la carta. Bisognerebbe fare un lunghissimo elenco per cercare gli artisti sia del passato che del presente che lo hanno accompagnato pittoricamente ma, Bongini se stesso, e allora questa mostra diventa una grande opera, un concetto, un labirinto prezioso, un luogo da difendere, al quale l'accesso è consentito solo a pochi. Se potessimo, ipoteticamente, tagliare con una lama un suo lavoro, la scrittura prenderebbe forma, avvolgerebbe lo spettatore, quasi a creare una sintonia con altri linguaggi.
Carta. Colore. Corpo umano.
Superfici. Linea. Anima.
Le "actions" di Bongini sono spontanee, dirette allo spettatore, enigmatiche. Sono uno sforzo continuo per trovare un linguaggio della propria coscienza. Sono una traccia, un gesto, un sentiero, un ricordo, la vita dell'artista. Tra la carta e il colore c'è l'energia, quella forza che Bongini cerca di imprigionare, ma che difficilmente si può contenere. Così ogni sua opera è il tentativo di bloccare questa forza per mostrarla, con garbo, ad uno spettatore talvolta incredulo, talvolta scettico, talvolta rassegnato ad accettare quello che l'artista propone.
- Giuseppe Biasutti
Inaugurazione Sabato 19 Marzo dalle ore 18 alle ore 21
Galleria d'Arte Emma Infante
via Des Ambrois, 2 - Torino
Orari: mattina 11-13; pomeriggio 15.30-19.30. Giorni di chiusura: Domenica e Lunedì.
Ingresso libero