Fiber art and...
Milano
piazza Tripoli, 9
338 8196068 FAX 02 89073420
WEB
Pina Inferrera
dal 29/3/2011 al 13/4/2011
lun-ven 16.30 - 18.30
338 8196068

Segnalato da

Gabriella Anedi



approfondimenti

Pina Inferrera
Roberto Mutti



 
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29/3/2011

Pina Inferrera

Fiber art and..., Milano

Rerum natura. Muovendosi in ambito naturalistico, l'artista inscrive la sua fotografia in una dimensione dominata da atmosfere oniriche. A un primo sguardo, i suoi potrebbero apparire paesaggi di una terra desolata...


comunicato stampa

Nell'ambito della rassegna milanese PHOTOFESTIVAL la Galleria Fiber Art and... ospita la personale di PINA INFERRERA.

La fotografia di paesaggio naturalistico rimanda a un’importante tradizione con cui per molto tempo si sono fatti i conti. Ansel Adams e Edward Weston, per citare due imprescindibili maestri del passato, hanno indicato una strada capace di coniugare la bellezza alla profondità di una riflessione di stampo filosofico interno al concetto stesso di natura. Gli autori contemporanei, tuttavia, si sono da tempo mossi in direzioni ormai differenti: più che all’analitica e spettacolare precisione per il dettaglio si è preferito puntare su immagini dichiaratamente antiestetiche, all’incanto naturalistico si è contrapposta una riflessione sulla desolazione del paesaggio creata dall’uomo. Muovendosi in ambito naturalistico ma senza necessariamente condividere o rifiutare queste due opposte tendenze, Pina Inferrera inscrive la sua fotografia in una dimensione dominata da atmosfere oniriche.

A un primo sguardo, i suoi potrebbero apparire paesaggi di una terra desolata: anche dal punto di vista simbolico, le dominanti fredde dei colori che caratterizzano le fotografie e l’obiettivo che si posa sui tronchi tagliati e sulle rive deserte lambite dall’acqua sembrano voler evocare il silenzio, la solitudine, forse la melanconia. Ma è a un’osservazione più attenta che tutto meglio si rivela. I ceppi tagliati degli alberi non sono morti ma attraversati da un’insospettabile vitalità: le radici si muovono come volessero artigliare la terra, muoversi su di essa con zampe che ghermiscono pietre, tendersi in improvvisi slanci simili a passi di danza. Pina Inferrera si allontana per osservare il lago con una visione più ampia, ora sembra spiarlo attraverso i rami di alberi rinsecchiti su cui danzano al vento le ultime foglie rimaste, ora si ferma incantata di fronte all’immagine riflessa della montagna che galleggia sull’acqua. Il paesaggio cambia impercettibilmente sotto i nostri occhi, alterna toni freddi e caldi, il grigio cenere di certi particolari al verde ancora vivace di altri. Poi, improvvisamente, tutto si fa più impercettibile, diafano, leggero. L’acqua è attraversata da vibrazioni e, lontana, appare una misteriosa figura femminile a ricordarci i miti con cui gli antichi tentavano di spiegare il mistero della natura che oggi la fotografia sa evocare.
Roberto Mutti

Inaugurazione 30 marzo ore 18

Fiber art and...
piazza Tripoli, 9 - Milano
Lun-ven 16.30 - 18.30
Ingresso libero

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