Parco d'Arte Vivente - PAV
Torino
via Giordano Bruno, 31
011 3182235 FAX 011 3182235, 011 8191253
WEB
Eduardo Kac
dal 8/6/2011 al 9/9/2011
merc-ven, 10-13, 15-18; sab-dom 12-19

Segnalato da

Parco Arte Vivente



approfondimenti

Eduardo Kac
Claudio Cravero



 
calendario eventi  :: 




8/6/2011

Eduardo Kac

Parco d'Arte Vivente - PAV, Torino

"Living works" e' la prima esposizione dedicata in Italia a Eduardo Kac. La sua ricerca esplora le frontiere tra uomo, animale e robot approdando all'arte transgenica dove il vivente grazie all'ingegneria genetica forma con il tecnologico un tutt'uno.


comunicato stampa

A cura di Claudio Cravero

Attraverso una selezione di lavori intorno ai temi della Bioarte e Telepresenza, Living works (Opere viventi) è la prima esposizione dedicata in Italia alla dibattuta figura di Eduardo Kac (Rio de Janeiro, 1962, vive a Chicago). Da circa trent’anni la sua ricerca esplora le frontiere tra uomo, animale e robot approdando all’arte transgenica, dove il vivente, grazie all’ingegneria genetica, forma con il tecnologico un tutt’uno. Conosciuto per GFP Bunny (2000), meglio noto come “Alba”, il coniglio reso fluorescente grazie alla proteina GFP utilizzata in campo scientifico come biomarcatore, Eduardo Kac intende indagare gli apparenti limiti dei termini trascrizione, codice e traduzione, comunemente utilizzati in biologia, per chiarire quanto il codice genetico sia da intendersi anche come relazione tra geni e proteine. Da queste riflessioni è infatti nato il nuovo progetto Edunia (2003/08), leitmotiv della mostra al PAV, che consiste nella fusione di una pianta di petunia con il DNA dell’artista. Centrale all’esposizione, offrendosi al tatto e all’olfatto del visitatore, l’opera è l’incontro, l’ibridazione tra due forme biologiche viventi: l’umano e il vegetale.

La sequenza di DNA umano introdotta nel codice genetico della pianta proviene dall’immunoglobina del sistema immunitario di Kac e concorre, attraverso la fusione, ai processi di identificazione o rigetto. La relazione con l’altro, che in Edunia non è intesa come antropomorfizzazione di un vegetale poiché le piante non hanno coscienza di poter essere anche “umane” – nonostante la notevole sensibilità ai mutamenti dell’ambiente e al campo magnetico –, è anche il tema dell’accettazione e rifiuto propri dei principi della Telepresenza. In Essay Concerning Human Understanding (1994) è il dialogo interspecie, in cui l’essere umano è escluso, a costituire le basi della relazione sensoriale tra un canarino e un filodendro, collocati rispettivamente al PAV il primo, e nella Sala lettura della Manica Lunga del Castello di Rivoli la seconda. Il titolo dell’opera, citazione di un saggio di Locke, si riferisce però in generale al pensiero filosofico occidentale che, prima dello sviluppo dell’Etologia cognitiva negli anni ’80, pensava che gli animali non fossero in grado di produrre un linguaggio e li considerava, per questo, differenti. Attraverso dei sensori, dove dunque la tecnologia rappresenta lo strumento utile per una nuova connessione tra le specie, la melodia del canarino arriva alla pianta e le influenze elettromagnetiche prodotte dal vegetale sono simultaneamente restituite alla gabbia in cui l’animale alloggia.

Nella project room, infine, è allestito il libro-scultura-laboratorio Chyper (2009). Si tratta di un kit che, esposto volutamente in modo ambiguo come un libro aperto, contiene pipette, capsule di Petri, provette, agar-agar e materiali collocati come a voler predisporre un protocollo attraverso cui il visitatore è immediatamente invitato al ready-to-use per la sperimentazione. Lo scopo è di riunire contemporaneamente Arte transgenica e Biopoesia, dove la scrittura, in apparenza criptica e codificata, si presenta al pubblico nel suo senso etimologico più stretto, manifestandosi.

Accompagnano la mostra due appuntamenti di approfondimento:

Telepresence and Bioart, conferenza di Eduardo Kac
Intervengono: Giulio Lughi (direttore del CIRMA - Centro Interdipartimentale di Ricerca su Multimedia e Audiovisivo), Piero Gilardi (direttore artistico del PAV), e, per il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Andrea Bellini (co-direttore) e Massimo Melotti (responsabile Progetto New Media Centre).
Giovedì 9 giugno ore 11.00, laboratorio multimediale G. Quazza, Università degli Studi di Torino, Via Sant’Ottavio 20

Nell’ambito del programma annuale di seminari organizzato dal CIRMA-Centro Interdipartimentale di Ricerca su Multimedia e Audiovisivo)

Living works, workshop_22
Pranzo e conversazione con Eduardo Kac
Prenotazioni, sino a esaurimento posti: lab@parcoartevivente.it
Venerdì 10 giugno ore 13.00 - 17.00, PAV

Programma Educativo e Formativo dedicato alla mostra:

ON, principi di bio-luce
Eduardo Kac, con l’opera Cypher, si spinge sino alla frontiera della realizzazione artificiale della luce biologica, realizzando un kit portatile per l’ibridazione di batteri che acquisiscono proprietà luminose. In sede di laboratorio, utilizzando l’agar-agar, materiali inerti e sostanze fotosensibili, gli elaborati collettivi assumono la caratteristica della luminosità.
Prenotazioni: lab@parcoartevivente.it
Inaugurazione: 9 giugno ore 19

PAV – Parco Arte Vivente
Via Giordano Bruno 31, Torino
Orari: da mercoledì a venerdì, ore 10-13, 15-18; sabato e domenica 12-19
Ingresso: intero 3 €, ridotto 2 €, gratuito abbonamento Torino Musei-Torino+Piemonte Card

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