"Living works" e' la prima esposizione dedicata in Italia a Eduardo Kac. La sua ricerca esplora le frontiere tra uomo, animale e robot approdando all'arte transgenica dove il vivente grazie all'ingegneria genetica forma con il tecnologico un tutt'uno.
A cura di Claudio Cravero
Attraverso una selezione di lavori intorno ai temi della Bioarte e Telepresenza, Living works
(Opere viventi) è la prima esposizione dedicata in Italia alla dibattuta figura di Eduardo Kac (Rio de
Janeiro, 1962, vive a Chicago). Da circa trent’anni la sua ricerca esplora le frontiere tra uomo,
animale e robot approdando all’arte transgenica, dove il vivente, grazie all’ingegneria genetica,
forma con il tecnologico un tutt’uno. Conosciuto per GFP Bunny (2000), meglio noto come “Alba”, il
coniglio reso fluorescente grazie alla proteina GFP utilizzata in campo scientifico come
biomarcatore, Eduardo Kac intende indagare gli apparenti limiti dei termini trascrizione, codice e
traduzione, comunemente utilizzati in biologia, per chiarire quanto il codice genetico sia da
intendersi anche come relazione tra geni e proteine. Da queste riflessioni è infatti nato il nuovo
progetto Edunia (2003/08), leitmotiv della mostra al PAV, che consiste nella fusione di una pianta
di petunia con il DNA dell’artista. Centrale all’esposizione, offrendosi al tatto e all’olfatto del
visitatore, l’opera è l’incontro, l’ibridazione tra due forme biologiche viventi: l’umano e il vegetale.
La sequenza di DNA umano introdotta nel codice genetico della pianta proviene
dall’immunoglobina del sistema immunitario di Kac e concorre, attraverso la fusione, ai processi di
identificazione o rigetto. La relazione con l’altro, che in Edunia non è intesa come
antropomorfizzazione di un vegetale poiché le piante non hanno coscienza di poter essere anche
“umane” – nonostante la notevole sensibilità ai mutamenti dell’ambiente e al campo magnetico –, è
anche il tema dell’accettazione e rifiuto propri dei principi della Telepresenza. In Essay Concerning
Human Understanding (1994) è il dialogo interspecie, in cui l’essere umano è escluso, a costituire
le basi della relazione sensoriale tra un canarino e un filodendro, collocati rispettivamente al PAV il
primo, e nella Sala lettura della Manica Lunga del Castello di Rivoli la seconda. Il titolo dell’opera,
citazione di un saggio di Locke, si riferisce però in generale al pensiero filosofico occidentale che,
prima dello sviluppo dell’Etologia cognitiva negli anni ’80, pensava che gli animali non fossero in
grado di produrre un linguaggio e li considerava, per questo, differenti. Attraverso dei sensori, dove
dunque la tecnologia rappresenta lo strumento utile per una nuova connessione tra le specie, la
melodia del canarino arriva alla pianta e le influenze elettromagnetiche prodotte dal vegetale sono
simultaneamente restituite alla gabbia in cui l’animale alloggia.
Nella project room, infine, è allestito il libro-scultura-laboratorio Chyper (2009). Si tratta di un kit
che, esposto volutamente in modo ambiguo come un libro aperto, contiene pipette, capsule di
Petri, provette, agar-agar e materiali collocati come a voler predisporre un protocollo attraverso cui
il visitatore è immediatamente invitato al ready-to-use per la sperimentazione. Lo scopo è di riunire
contemporaneamente Arte transgenica e Biopoesia, dove la scrittura, in apparenza criptica e
codificata, si presenta al pubblico nel suo senso etimologico più stretto, manifestandosi.
Accompagnano la mostra due appuntamenti di approfondimento:
Telepresence and Bioart, conferenza di Eduardo Kac
Intervengono: Giulio Lughi (direttore del CIRMA - Centro Interdipartimentale di Ricerca su Multimedia
e Audiovisivo), Piero Gilardi (direttore artistico del PAV), e, per il Castello di Rivoli Museo d’Arte
Contemporanea, Andrea Bellini (co-direttore) e Massimo Melotti (responsabile Progetto New Media
Centre).
Giovedì 9 giugno ore 11.00, laboratorio multimediale G. Quazza, Università degli Studi di Torino,
Via Sant’Ottavio 20
Nell’ambito del programma annuale di seminari organizzato dal CIRMA-Centro
Interdipartimentale di Ricerca su Multimedia e Audiovisivo)
Living works, workshop_22
Pranzo e conversazione con Eduardo Kac
Prenotazioni, sino a esaurimento posti: lab@parcoartevivente.it
Venerdì 10 giugno ore 13.00 - 17.00, PAV
Programma Educativo e Formativo dedicato alla mostra:
ON, principi di bio-luce
Eduardo Kac, con l’opera Cypher, si spinge sino alla frontiera della realizzazione artificiale
della luce biologica, realizzando un kit portatile per l’ibridazione di batteri che acquisiscono
proprietà luminose. In sede di laboratorio, utilizzando l’agar-agar, materiali inerti e sostanze
fotosensibili, gli elaborati collettivi assumono la caratteristica della luminosità.
Prenotazioni: lab@parcoartevivente.it
Inaugurazione: 9 giugno ore 19
PAV – Parco Arte Vivente
Via Giordano Bruno 31, Torino
Orari: da mercoledì a venerdì, ore 10-13, 15-18; sabato e domenica 12-19
Ingresso: intero 3 €, ridotto 2 €, gratuito abbonamento Torino Musei-Torino+Piemonte Card