La preuve par les larmes / La prova delle lacrime. La conferenza-performance e' il quinto e ultimo appuntamento del progetto d'arte contemporanea Una certa idea della Francia, ultima tappa del piu' ampio progetto intitolato Scene Ouverte, uno spettacolo in tre tempi a cura di Luca Cerizza.
A cura di Luca Cerizza
Il Centre culturel français de Milan presenta Louise Hervé & Chloé Maillet La preuve par les larmes / La prova delle lacrime giovedì 9 giugno ore 19.30 Castello Sforzesco, Sala Pilastri Piazza Castello, Milano nell’ambito di Scène Ouverte Jochen Dehn, Élodie Seguin, Louise Hervé & Chloé Maillet a cura di Luca Cerizza quinto e ultimo appuntamento del progetto d’arte contemporanea Una certa idea della Francia Giovedì 9 giugno alle ore 19.30, a Milano presso la Sala Pilastri del Castello Sorzesco, il Centre culturel français di Milano presenta la conferenza/performance di Louise Hervé & Chloé Maillet (1981), dal titolo La preuve par les larmes / La prova delle lacrime. L’evento costituisce l’ultima tappa del più ampio progetto intitolato Scène Ouverte, uno spettacolo in tre tempi a cura di Luca Cerizza, curatore e critico d'arte, composto da tre interventi inediti di altrettanti artisti francesi: prima di Hervé&Maillet, infatti, c’è stata la performance di Jochen Dehn (1968) il 19 maggio e la mostra di Élodie Seguin (1984), visibile dal 26 maggio al 30 giugno. Scène Ouverte è il quinto e ultimo appuntamento del ciclo espositivo Una certa idea della Francia, ideato e promosso dal direttore Olivier Descotes per indagare lo sguardo dei curatori italiani sul panorama artistico francese delle ultime due generazioni.
Le conferenze/performance di Louise Hervé & Chloé Maillet sono un ibrido di ricerche scientifiche e libere associazioni fantastiche che interrogano, non senza una certa dose di humor, il modo in cui oggi trasmettiamo e assumiamo informazioni e storie. Il loro progetto per Milano, il primo in assoluto in Italia, metterà in dialogo arte e religione, letteratura e cinema horror usando l’emotività come filo conduttore. Sant’Ambrogio, Stendhal e Dario Argento sono alcuni dei personaggi di questa trama innaffiata di lacrime. Dialogando con diversi contesti architettonici e culturali, i tre artisti coinvolti in Scène Ouverte presentano situazioni performative di varia natura, utilizzando spazi interni ed esterni del Centre culturel français come palcoscenici momentanei. Concepiti appositamente per l’occasione, gli interventi proposti dagli artisti mettono in discussione i confini geografici e culturali dell’istituzione e i limiti temporali del formato espositivo, attraverso un’articolata messa in scena. Seppur di carattere diverso, i tre progetti hanno in comune la volontà di interrogare le possibilità e i limiti di ciò che può essere percepito e creduto. Scène Ouverte propone dunque una riflessione sulle possibilità e le responsabilità del nostro ruolo di spettatori, e di conseguenza di cittadini, nel panorama sociale, politico e culturale odierno. La mostra è accompagnata da un catalogo, edito da Kaleidoscope, con testi di Luca Cerizza e Chris Sharp e con apparati fotografici a colori. Al termine dell’intero ciclo espositivo sarà pubblicato un catalogo generale con un video di Anton Giulio Onofri. Iniziato a gennaio 2010 con la mostra di Raphaël Zarka, curata da Marcello Smarrelli, il ciclo Una certa idea della Francia è proseguito con la personale di Guillaume Leblon, curata da Alessandro Rabottini, con la collettiva Scavi, curata da Simone Menegoi e con la personale di Aurélien Froment, curata da Andrea Viliani. Il titolo della rassegna vuole indicare quale sia l’idea che i nostri critici si sono fatti dell’arte contemporanea in Francia. Un’occasione per approfondire il dialogo ininterrotto e la reciproca conoscenza fra i due Paesi. Gli artisti sono stati scelti dai curatori, mentre i curatori sono stati individuati da Olivier Descotes in base alla loro attività nella promozione dell'arte emergente internazionale. Louise Hervé e Chloé Maillet, nate nel 1981, vivono a Parigi e lavorano insieme dal 2000. Nei loro lavori mescolano l'archeologia, la storia e la fantascienza in diverse forme. Formulando ipotesi a partire da materiali prelevati nell'ambiente circostante, le conferenze, chiamate anche "performance didattiche" sono il loro mezzo di espressione privilegiato. Ad oggi hanno realizzato due mediometraggi la cui diffusione è stata oggetto di una performance.
Louise Hervé si è diplomata all'Ècole Nationale d'Arts di Parigi-Cergy. Chloé Maillet ha ottenuto un master in antropologia storica all'Ècole des Hautes Études en Sciences Sociales. Nel 2001 hanno fondato l'International Institute for Important Item, associazione specializzata nell'archeologia dell'ufficio, i discorsi didattici e la realizzazione di diagrammi. Ce que nous savons… è il loro primo film, realizzato nel 2007. Sono state residenti al Pavillon nel 2008/2009.
Info: tel. 02 4859191, Marie Galey comunicazione@culturemilan.it, www.culturemilan.com
Ufficio stampa: Marta Colombo, tel. +39 340 3442805, martacolombo@gmail.com
Castello Sforzesco
piazza Castello, 1 - Milano
9 giugno ore 19.30