L'ingiunzione plastica innescata da MacKillop fa della galleria una sorta di camera d'incubazione; i materiali (plastica, carta) e gli oggetti (schedari, penne, libri) sembrano rovesciarsi incessantemente in se stessi, abbandonati alla contingenza indifferente di un futuro anteriore.
Galleria Enrico Fornello è lieta di annunciare la prima personale italiana dell’artista inglese
Sara MacKillop.
forme senza contenuto che si rovesciano senza fine in contenuti senza forma... il lavoro
dell’artista sembra proprio assoggettarsi a quella pulsione del rilascio metonimico che impone
la frattura interna tra il discorso del lavoro e quanto resta visibile... dispositivi metastatici,
congiure dissimulative che, come scrive Baudelaire, “mostrano troppe facce allo stesso
tempo”... sindromi d’astinenza che altro non fanno che acutizzare l’attendere, dilatarne gli
istanti, estenderne l’arco, prolungarne la durata... le cose disertano, incagliandosi nella materia
prima di un ritmo interstiziale che scoperchia il balenare modale che, proprio qui, si trova
trasformato in se stesso... suture in movimento che si coagulano, a salve, tra la reificazione e
l’annullamento... appare ciò che si potrebbe chiamare un visibile difettivo, in altre parole il
dato primario che assume il significato di una rivelazione intesa qui come pura peculiarità
tonale...
la visibilità primaria, nella pratica di MacKillop, è appunto ciò che si configura a forza di non
apparire mai, qualcosa che marca una compulsione dell’impossibile che rivela il luogo o la
circostanza del mostrarsi dell’inizio come stato terminale... la modificazione e niente altro...
ciò che si mostra solo in vista di un evento che si trova già inghiottito nell’istante della propria
catastrofe... i materiali (plastica, carta), gli oggetti (schedari, penne, libri) sembrano mancare
al suo posto, rovesciandosi incessantemente in se stessi abbandonati alla contingenza
indifferente di un futuro anteriore nel quale le cose saranno state qui nonostante la loro
presenza e avranno fatto la loro comparsa nonostante la loro comparsa... l’ingiunzione plastica
innescata da MacKillop, che fa della galleria una sorta di camera d’incubazione, sembra
proprio reiterare, concentricamente, la formula heideggeriana “divieni ciò che sei” – poiché ciò
che sei non lo sei se non divenendolo...
Sara MacKillop (1973) vive e lavora a Londra. Si laurea in “Fine Art” presso l’università di
Leeds nel 1996 successivamente ha ottenuto il Master in pittura presso il London’s Royal
College of Art nel 2001. HA partecipato a molte mostre personali e collettive nell’ultima
decade, per citare alcune delle mostre degli ultimi anni ricordiamo le mostre personali presso il
Dundee Contemporary Art, Dundee, Scozia (2010), Salle de Bains, Lyon, Francia (2010),
Jessica Bradley Art and Projects, Toronto, Canada (2010), e la Saison Poetry Library con la
collaborazione della Hayward Gallery, South Bank Centre, Londra (2010.) Nel 2011 ha avuto
mostre personali presso la White Columns, New York e Spike Island, Bristol, UK.
Inaugurazione: Giovedì 15 settembre 2011 ore 18
Galleria Enrico Fornello
via Massimiano, 25 - Milano
Orario di apertura: Martedì-Sabato 14-19
ingresso libero