Ali Banisadr, Jules de Balincourt, Tomory Dodge, Barnaby Furnas, Ryan Mosley: cinque giovani pittori per la prima volta in Italia. Ciascuno portatore di un linguaggio visionario unico, potente, che utilizza mezzi sospesi tra figurazione e astrazione.
Con la mostra Visions presentiamo per la prima volta in Italia cinque giovani
pittori che hanno già attratto una considerevole attenzione internazionale. Ognuno
di questi artisti ha sviluppato un linguaggio visionario unico e potente utilizzando
mezzi sospesi tra figurazione e astrazione.
Ali Banisadr è nato a Tehran nel 1976, ma vive a New York. Da bambino ha vissuto
l'esperienza traumatica dalla lunga guerra tra Iran e Iraq. Quando aveva 12 anni, la
sua famiglia lasciò il paese, rifugiandosi in Turchia e poi in California.
Come
conseguenza delle sue origini persiane il suo immaginario è ricco d'influenze
incrociate tra la cultura orientale e occidentale. Combina deliberatamente elementi
astratti e figurativi unendoli in un'unico modo di dipingere. Al contempo appaiono
elementi fantastici e apocalittici che rimandano lo spettatore ai "Desastres de
Guerra" di Goya così come alle immagini delle pene terrene nelle opere di Hieronymus
Bosch. L'affascinante cross-over delle immagini appare tuttavia radicato soprattutto
nell'antica tradizione narrativa delle miniature persiane.
Jules de Balincourt, nato a Parigi nel 1972, ha studiato in California e a New York
ed ora vive a Brooklyn. Il suo lavoro sfugge a ogni tipo di facile
categorizzazione, per questo de Balincourt può essere al tempo stesso considerato
un artista figurativo e astratto, narrativo e sognante, realistico e critico.
Fortemente influenzato dalla cultura americana, l'artista ha spesso rappresentato
gli aspetti contraddittori degli Stati Uniti e dei suoi scenari sociali, politici ed
economici. Il suo universo nasce da un potente immaginario, rappresentato con
colori vivaci, spesso raffigurante scenari di utopie urbane e sociali.
Tomory Dodge è nato a Denver 1974 e oggi vive e lavora a Los Angeles. Le sue opere
rivelano una profonda indagine dell'artista nelle tematiche dell'astrazione, pur
mantenendo una vivace orchestrazione cromatica ed un'eco caratterizzante di ricordi
visivi del vissuto nel mondo. Il suo lavoro gioca ai margini del figurativo, ma si
impegna sempre con l'arte di "rappresentare", con i problemi della mimesi e l'atto
pittorico di ricreazione divenuto interno al lavoro. I dipinti non aspirano alla
verosimiglianza di rievocazioni di cose in particolare, al fine di presentare un
riflesso imperfetto ma illuminante del mondo.
Barnaby Furnas è nato nel 1973 a Philadelphia, ha studiato a New York ed attualmente
vive a Brooklyn. La sua carriera artistica è iniziata quando era un giovane
graffitista nella sua città natale. L'atteggiamento spontaneo e talvolta
provocatorio di mettere in risalto la mera bruttezza di persone o situazioni in modo
vivace ed espressivo, ancora caratterizza lo stile dei suoi dipinti ed acquerelli.
Furnas usa espressioni tipo "retinal sizzle" ("sfrigolio della retina") quando
parla del suo immaginario. Raffigurando scene tratte dalla guerra civile americana o
ritraendo situazioni di party a base di nicotina e altre droghe, in modo quasi
maligno, ma al tempo stesso divertente, rende i suoi dipinti assolutamente attraenti
per l'osservatore. Furnas, che ha una fame insaziabile per la sperimentazione di
nuove tecniche pittoriche, ha così descritto il suo approccio artistico: "rendere
ciò che più mi spaventa il più bello possibile".
Ryan Mosley è nato nel 1980 a Chesterfield in Gran Bretagna; nel 2007 si è diplomato
al Royal College of Art ed ora vive a Londra. Sebbene sia cresciuto nell'era dei
computer e del digitale, Mosley ha un forte interesse per la pittura classica e per
la narrativa. Scene carnevalesche, mascherate, moschettieri e cow-boy, personaggi
che praticano riti surreali - Ryan Mosley invita lo spettatore ad entrare in un
mondo straordinario e teatrale, eseguito con meticolosa abilità pittorica.
Mescolando riferimenti esotici e della storia dell'arte con osservazioni senza
tempo delle ossessioni del genere umano, crea un mondo antico che è molto più vicino
alla cultura contemporanea di quanto uno sguardo superficiale possa rivelare.
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo a cura di Nicola Trezzi.
Image: Barnaby Furnas, Concert (Spacement 3), 2011
Inaugurazione giovedì 29 settembre ore 18.30
Galleria Monica De Cardenas
Via Francesco Viganò 4 - Milano
Orario: da martedì a sabato dalle 15 alle 19
ingresso libero