Galleria d'Arte Maggiore
Bologna
via d'Azeglio, 15
051 235843 FAX 051 222716
WEB
Jessica Carroll
dal 5/10/2011 al 29/11/2011
lun 16-19.30, mart - sab 10-12.30 e 16-19.30

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Galleria d'Arte Maggiore



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Jessica Carroll



 
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5/10/2011

Jessica Carroll

Galleria d'Arte Maggiore, Bologna

Tra arte e realta'. Un nucleo di opere nate da un'interpretazione fantastica della natura, in una combinazione tra i temi tipici della biologia, il gioco ludico e la simbologia legata al mito.


comunicato stampa

In concomitanza con la settima edizione della "Giornata del contemporaneo" e dopo la fortunata partecipazione ad alcune delle mostre collettive realizzate in questi stessi spazi, Jessica Carroll torna alla Galleria d'Arte Maggiore di Bologna con una personale, fortemente voluta da Franco e Roberta Calarota.

La presentazione di un nucleo significativo di opere, nate da un'interpretazione fantastica e misteriosa della natura e selezionate con cura per questa esposizione, invita alla riflessione sulla ricerca scultorea dell'artista. A scandire l'originale percorso espositivo sono infatti anguille, api, seppie, acciughe, svariate tipologie di piante vegetali, pensate e realizzate per dare corpo al tema della ricerca di direzione e del rapporto tra natura e tecnologia.

Una frizzante combinazione tra i temi naturalistici tipici della biologia, il gioco ludico e la simbologia legata al mito, è ben evidente nelle opere di Jessica Carroll alla sua prima mostra personale alla Galleria d'Arte Maggiore.

Nel percorso proposto da Franco e Roberta Calarota è ben evidente come Jessica Carroll sfidi la fisicità del marmo e del bronzo per creare delle sculture in movimento talmente leggere e fresche da togliere peso alla materia stessa di cui sono composte. Ed è così che da lastre levigate di marmo nero del Belgio emergono fluttuanti anguille, animali dalla vita misteriosa, destinati a ritornare nei luoghi in cui sono nati dopo aver attraversato l'oceano ed aver subito una metamorfosi radicale che li trasforma da essere trasparenti a esseri opachi.

Sono animali che permettono all'artista di “pensare alla possibilità di un ritorno alla purezza” evocando intriganti teorie. “Lo stesso lavoro sull’opacità e sulla trasparenza” - spiega Jessica Carroll - “parte da un’affascinante teoria evoluzionistica per cui tutte le creature viventi all'inizio erano trasparenti perché non avevano necessità di entrare in relazione le une con le altre, man mano che hanno cominciato a moltiplicarsi e ad incontrarsi hanno iniziato a opacizzarsi per nascondere le interiora e distinguere così l’interno dall’esterno.” Al tema della ricerca di direzione e di orientamento si rifanno anche i lavori sulle seppie e sulle api. Dal marmo bianco e dalla ceramica rifinita in oro prendono vita e si alzano in volo questi insetti laboriosi che da sempre affascinano la fantasia dell'artista. La forma sferica dell'alveare torna nelle palle di acciughe in bronzo in cui questi piccoli pesci si intrecciano, dapprima in modo casuale e poi polarizzandosi verso un'unica direzione. Nella seconda sala la mostra focalizza l'attenzione sul tema del vegetale e sul rapporto tra natura e tecnologia. Anche nell'atmosfera più fredda e schematica della scienza emerge l'elemento fantastico che unisce l'infinitamente piccolo all'infinitamente grande.

Opening: 6 ottobre ore 18, alla presenza dell'artista

Galleria d'Arte Maggiore
Via d'Azeglio 15 - Bologna
Orari di apertura: lun 16 – 19.30 / da mart a sab 10 – 12.30 e 16 - 19.30
Ingresso libero

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