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Mark Harris
dal 16/11/2011 al 22/12/2011
Lun-ven 10-13 e 15-19, Sab su appuntamento

Segnalato da

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16/11/2011

Mark Harris

Uno+Uno, Milano

Gli elaborati segnici dell'artista riconducibili ai riferimenti iconografici di Superstudio, Vorticismo, Futurismo, Laszlo Moholy-Nagy, si fissano su supporti inediti per Harris, scoperti rivisitando materiali di scarto.


comunicato stampa

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Gli elaborati segnici di Mark Harris (1971, Gran Bretagna) si manifestano, in potenza, già quando l’artista consulta un catalogo, un libro, una cartella di incisioni.

Mark Harris non indica un luogo o un tempo determinato. I titoli stessi forniscono indicazioni generiche. Solo vaghe parole descrittive come paesaggio marino del nord, deposito orientale, arcata meridionale o zona boscosa occidentale. E’ invece possibile risalire con estrema precisione ai riferimenti iconografici che lo guidano nella sua ricerca estetica: Superstudio, Vorticismo, Futurismo, László Moholy-Nagy, Paul Nash, Samuel Palmer, Caspar Friedrich e Hokusai. In passato Mark Harris ha prodotto opere pittoriche oppure disegni su fotografie originali di rovine scattate in tutta Europa subito dopo la Seconda Guerra Mondiale. La maggior parte dei materiali con cui oggi lavora hanno 50, 60, 70 anni. Portano i segni del tempo: angoli usurati, sgualciture, grasso dalle dita, colla e segni di polvere. Inizialmente, tre anni fa’, quando ha iniziato questa serie di lavori, Mark Harris era alla ricerca di immagini inusuali sulle quali lavorare, successivamente ha iniziato a prendere in considerazione anche la carta semplice e le copertine dei libri. Mark Harris, rivisitando materiali di scarto, ha scoperto nuovi supporti su cui lavorare.

A cura di Marco Tagliafierro

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Signical compositions by Mark Harris (1971, UK) arise, potentially, already when the artist see a catalog, a book, a folder of etchings.

Mark Harris does not suggest a place or a certain time. Titles provide general guidance. Only vague descriptive words such as north seascape, eastern depot, southern archway and western woodlands. Instead is possible to trace back precisely to the iconographic references that guide him in his aesthetic research: Superstudio, Vorticism, Futurism, László Moholy-Nagy, Paul Nash, Samuel Palmer, Caspar Friedrich and Hokusai. In the past, Mark Harris has produced paintings or drawings of the ruins on original photographs taken across the Europe after the Second World War. Most materials he works with are 50, 60, 70 years old. They carry the signs of time; worn corners, distress, grease from fingers, glue and dust marks. Initially, three years ago 'when he started this series of works, Mark Harris was looking for unusual imagery to work with, then began to consider also the plain paper and book covers. Mark Harris, revisiting waste materials, has discovered new media to work with.

Image: Continuous movement - range1 - 50x40cm, collage, 2011.

Preview Thursday 17 November, h 7 pm.

UNO+UNO
Via Ausonio, 18 - Milano
Orari: Lun/Ven + Mon/Fri 10.00 - 13.00 / 15.00 - 19.00
Sabato su appuntamento / Saturday on appointment
Domenica chiuso / Closed on Sunday
Ingresso libero

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