Gli imponenti e imperfetti quadri di Mitografie investigano attorno agli affioramenti e alle permanenze della mitologia nel nostro tempo.
l'IVAM di Valencia (Istituto Valenciano d'Arte Moderna) ospita la prima personale spagnola di Gianluigi Colin, tra le voci piu originali e autonome del panorama dell'arte italiana contemporanea.
Il perorso espositivo si snoda attraverso capitoli autonomi e insieme collegati tra di loro. Tema centrale è la l'investigazione attorno agli affioramenti e alle permanenze della mitologia nel nostro tempo.
L'esposizione, curata dallo storico e critico d'arte Vincenzo Trione, é allestita nella suggestiva "Sala dela muralla" e presenta 25 opere di grandi dimensioni piu' una monumentale installazione ‘The Wall’ costruita con circa 350 tele.
Nel presentare la mostra scrive Vincenzo Trione:
"Gianluigi Colin è un archeologo della nostra epoca, attratto non dalle continuità, ma dagli scarti e dalle dispersioni. Egli sa che la storia si srotola di fronte a noi non come un filo, ma come una corda sfilacciata in mille matasse, simili a trecce sciolte.
Nelle sue Mitografie, Gianluigi Colin muove da una interrogazione: cosa sono diventati – per noi - Mercurio, Marte, Saturno e Venere? La sua scommessa non consiste nell'avviare un percorso nostalgico. Prova a rintracciare sopravvivenze lontane. Scruta i tanti e spesso distratti affioramenti della classicità disseminati negli interstizi del nostro presente. Si serve del mito come di uno strumento privilegiato non per uscire da "questo" mondo, ma per attraversarlo in modo diverso, imboccando sentieri poco esplorati. In ascolto degli "oracoli parlanti", compone affreschi postmoderni, nei quali si rompe ogni centralità. Impegnato a portarsi al di là delle regole consuete del racconto, indugia su dettagli fortunosamente rinvenuti. Estrae frammenti senza origine, che fonde in almanacchi eccentrici, che rivelano un audace post-realismo.
Per dar vita ai suoi imponenti, inesatti e imperfetti "quadri", Colin ricorre a una tecnica complessa. Dapprima, sfoglia i quotidiani; poi, preleva pagine su cui appaiono immagini "rivelatrici"; poi, accartoccia quei fogli, con un gesto di intolleranza morale; poi, fotografa questi stropicciamenti; poi, stampa il file su carta di giornale, che viene appiccicata su un letto fatto a sua volta di sedimentazioni di carte di giornali (una sorta di "riscrittura" della tecnica classica dell'imprimitura); infine, con impeto, interviene con le mani su questo materiale, con ulteriori piegature.
È come assistere a un seduttivo naufragio. L'opera si dona come tessuto increspato, arsenale di memorie sfrangiate, mare agitato da onde, esercizio dotato di un'inattesa consistenza plastica e poetica".
Nell’esposizione viene presentata una monumentale opera intitolata “The Wall”: “Con The Wall”, afferma Colin, “cerco di spiegare il labirinto contemporaneo. Un labirinto psicologico, frutto di un caos diffuso, che attraversa il mondo economico e politico e che inquina il senso della giustizia, dell’equità, della libertà. Quel muro costruito con centinaia di tasselli che ricordano molte scoperte archeologiche dei nostri tempi, parole, immagini, figure, urla, lusinghe, drammi del nostro presente, coincidono con il mio modo di sentire il mondo: un grande universo caotico di immagini e voci, un labirinto nel quale non esiste un centro, né un percorso tracciato”. “Inoltre”, aggiunge, “è il simbolo della nostra vulnerabilità nell’essere esposti al mondo. E se esiste un’uscita, questa è possibile solamente grazie a un filo rosso, un nuovo filo di Arianna che ha un nome: coscienza”.
Il catalogo della mostra, oltre al saggio del curatore vincenzo Trione, ospita testi di Consuelo Ciscar Casabán, direttrice dell' IVAM, dello scrittore Arturo Pérez-Reverte, del filosofo Umberto Galimberti e dello stesso artista Gianluigi Colin. Il volume è accompagnato da un ricco apparato da una sezione documentario-artistica.
L'allestimento nel sito archeologico del museo valenciano E' stato realizzato dall'architetto Giovanni Fasanaro.
Immagine: Gainluigi Colin, the wall
Ivam
Guillem de Castro, 118 - Valencia
Orari: Mar-dom 10-20
Ingresso 2 euro intero, 1 ridotto