L'Iliade e' un testo che non e' un testo, la sua origine non testuale rende Teatrino Clandestino libero di trattarla come fosse un suono, come fosse un armonico fondamentale dell'immaginario umano: e' sostanzialmente materiale di immaginazioni, di figure e di suoni.
produzione Teatrino Clandestino
in coproduzione con Kunstenfestivaldesarts,
Santarcangelo dei Teatri, Le-Maillon Theatre
de Strasbourg
in collaborazione con Studio Arkì
con il sostegno di Premio di Produzione Concorso Italia 2000/ETI, Comune
di Bologna-Settore Cultura, Provincia di Bologna, Regione Emilia
Romagna, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Teatrino Clandestino
Iliade
con Alessandro Cafiso, Davide Garagnani, Massimiliano Martines,
Mauro Milone, Andrea Mochi Sismondi, Manfredi Siragusa
capocomicato Fiorenza Menni
voce delle dee Lola Sofia Duve
voce del poeta e degli dei Enrico Mariottino
scenografia Pietro Babina (ideazione),
Giovanni Brunetto (realizzazione),
Sandro Caselli (macchinista)
costumi e decori Fiorenza Menni
live multimedia Nicola Zonca - Studio Arkì
sound design Alessandro Saviozzi - Studio Arkì
musiche Pietro Babina
direttore della fotografia Gigi Martinucci
post produzione video Pierpaolo Ferlaino
tecnico del suono Roberto Rettura
promozione-organizzazione Marcella Montanari
logistica Chiara Fava
amministrazione Francesca Leonelli
scritto e diretto da Pietro Babina
Torna al CRT di Milano la compagnia Teatrino Clandestino, con la nuova
produzione Iliade, dal 18 al 23 febbraio 2003.
L'Iliade è un testo che non è un testo, la sua origine non testuale
rende Teatrino Clandestino libero di trattarla come fosse un suono, come
fosse un armonico fondamentale dell'immaginario umano: è sostanzialmente
materiale di immaginazioni, di figure e di suoni.
Ciò che più affascina dell'Iliade è il suo potere evocativo, e ciò che
vi gravita attorno appartiene alla dimensione della fantasia, della
credulità , dell'illusione.
L'Iliade non parla di una guerra, anche se usa una guerra come pretesto;
parla dell'uomo nel modo più ampio non filosofeggiando, ma poetando,
cioè richiamandoci al riconoscimento di noi stessi come genere per le
vie viscerali e non intellettuali, caratteristica questa della poesia.
In questo spettacolo è la volontà di attuare/realizzare attraverso il
percorso sull'immagine una riflessione sul figurativo e sulle mille
potenzialità dell'immagine stessa.
L'Iliade è un'opera creata da una complessa drammaturgia che si sviluppa
attraverso immagini video e attraverso la composizione di una partitura
sonora originale, costituita da musiche elettroniche composte su onde
elicoidali che si mescolano all'utilizzo della voce amplificata,
registrata o restituita alla sua nudità .
Teatrino Clandestino
'L'inizio è letteralmente folgorante. Un'abbagliante saetta squarcia
l'oscurità . Sulla tela nera del sipario si aprono dei tagli luminosi,
mentre risuonano i primi celebri versi del poema. Su uno schermo si
proiettano immagini confuse, piedi che corrono e visi deformati dalla
lotta, o si allungano le ombre degli interpreti ancora invisibili. Un
sonoro avvolgente procede ritmicamente accanto alle parole che piovono
fuori campo. Quando compaiono gli attori, sono solo figurine in
controluce che si muovono con la gestualità innaturale ripresa
dall'antica arte dei vasi. I volti dati agli eroi omerici, ingigantiti
sulla parte superiore del fondale, sono quelli di un archeologico film
degli anni del muto. Il coinvolgimento è negato, come il confronto col
presente, anche perché il racconto disseccato a sequenza di azioni
rivela la propria reiterazione e si trasforma infine in ripetitività del
gioco scenico. Più che l'evocazione di un mondo, dell'Iliade ci arriva
un sentimento di inattualità . Per dirci forse che la guerra di Troia è
lontanissima da quelle che si combattono.'
Gianni Manzella, 'il manifesto', 13 luglio 2002
'Babina orchestra una simbologia concisa che punta al cuore del poema,
ne estrae il succo e lo vaporizza perché ognuno possa proustianamente
trarne profumo di memorie personali.'
Rossella Battisti, 'l'Unità ', 14 luglio 2002
'L'immersione nella guerra di Troia comincia con il suono. Il sibilo
delle frecce che attraversano l'aria invita a tornare indietro nel
tempo. Strappi bianchi su una tela nera, il poeta comincia il suo
racconto. Rumore delle onde che si infrangono contro la riva, proiezioni
lampo di visi terrorizzati, teatro d'ombre, immagini, musica si
succedono rapidamente. (...) Teatrino Clandestino ha realizzato un'Iliade
di stile, piena di rivelazioni estetiche.'
Janine Dath, 'Le Soir', 10 maggio 2002
'Per mezzo di un allestimento tecnologico di alta qualità sparso in
tutta la sala, un suono guizzante si muove verso il palco. Senti le
frecce degli dei sibilare sopra la tua testa, in un primo tempo
ininterrottamente a dare il ritmo; le battute si alternano a colpi
sordi. (...) Se ci si lascia andare il tutto forma una vera macchina da
guerra rimbombante. (...) Il Teatrino Clandestino ti vince con una cieca
macchina da guerra che si ripete eternamente.'
Geert Sels, 'De Standaard', 10 maggio 2002
BIGLIETTI
intero euro 15
* ridotto euro 10
** super ridotto euro 7,5
* Giovani fino a 25 anni, studenti universitari, allievi di scuole di
danza e teatro, ACCU, CRAL del Comune di Milano, Accademia di
Comunicazione, ARCI, TCI, Fondazione Mazzotta, abbonati Radio Popolare,
Pink Card - Provincia di Milano, Life Gate, Teatro Libero, Club La
Repubblica.
** Anziani e abbonati Teatro Verdi.
Tutte le riduzioni verranno applicate previa presentazione di relativa
tessera associativa, documento o, nel caso della Fondazione Mazzotta,
del biglietto d'ingresso della mostra in corso.
CRTessera Passe-partout : tessera nominale valida per spettacoli della
Stagione 2002/2003 'tutte le volte che vuoi' (ad esclusione di
Ouverture, Teatro delle Ariette e gli spettacoli di DANZA). Costo: euro 70.
Presentando la CRTessera Passe-partout agli spettacoli di DANZA, si avrÃ
diritto al biglietto super ridotto.
Prevendita TicketOne 02392261
prenotazioni 02.89011644
ORARI
feriali: ore 20.45 - chiuso lunedì
festivi: ore 16.00
Teatro dell'Arte
Viale Alemagna, 6 - 20121 Milano