Bertolt Brecht
Eva Frapiccini
Franziska Hauser
Elena Bellantoni
Alessandro Amaducci
Cristiano Carloni
Stefano Franceschetti
Francesca Fini
Elisabetta Di Sopra
Matilde De Feo
Antonello Matarazzo
Franco Losvizzero
Valentina Dell'Aquila
Danilo Torre
Virgilio Villoresi
Bruno Di Marino
Brecht_Camp 2. Settimana di eventi ispirati all'opera di Bertolt Brecht. Oltre alle due messe in scena ispirate al Fatzer del drammaturgo tedesco, il programma prevede la proiezione del film "A chi appartiene il mondo", una rassegna di cortometraggi d'autore al cinema Massimo, una mostra fotografica di Eva Frapiccini e Franziska Hauser al Goethe-Institut e una conferenza alla Cavallerizza Reale.
Teatro, cinema, fotografia e riflessioni: Una settimana di iniziative a Torino in omaggio al drammaturgo tedesco.
Torino, gennaio 2012 - Registi, drammaturghi, attori affermati e studenti, ricercatori, videoartist e appassionati di teatro, daranno vita dal 6 al 12 febbraio 2012 ad una settimana di eventi ispirati all’opera di Bertolt Brecht. La rassegna, intitolata “Dappertutto è l’uomo! Brecht_Camp 2”, nasce dall’importante collaborazione fra il Teatro Stabile di Torino, la Volksbühne am Rosa-
Luxemburg-Platz di Berlino e il Goethe-Institut Turin.
Oltre alle due messe in scena ispirate al Fatzer del drammaturgo tedesco, nate dalla partnership tra lo Stabile e la Volksbühne, il programma di eventi prevede la proiezione del film Kuhle Wampe oder wem gehört die Welt (Kuhle Wampe ovvero A chi appartiene il mondo) e di una rassegna di cortometraggi d’autore al cinema Massimo, una mostra fotografica su Berlino e
Torino al Goethe-Institut, e una conferenza internazionale alla Cavallerizza Reale.
Dappertutto è l’uomo! Brecht_Camp 2
6-12 febbraio 2012 – Torino
La mostra
Essere deboli e' umano e percio' deve cessare.
Fotografie di Eva Frapiccini e Franziska Hauser
Goethe Institut
Piazza San Carlo, 206, Torino
Inaugurazione 9 febbraio ore 17:30-20:00
Con gli occhi di Fatzer due giovani fotografe hanno visitato Torino e Berlino. Eva Frapiccini ha seguito le orme berlinesi del rivoluzionario brechtiano, la sua collega tedesca, Franziska Hauser, ha camminato per le strade di Torino.
“ Mi sono chiesta che cosa avrebbe fatto al suo posto una donna, vivendo in uno stato di degrado e consapevole di essere schiacciata da un sistema ingiusto. Per questo ho immaginato il viaggio di una donna, che si muove da una condizione all’altra, senza meta. Esattamente come il viaggio tracciato per noi nel Fatzer, non c’è redenzione, solo un viaggio tra passato e futuro e viceversa. Nella Storia, Fatzer l’individualista ha vinto, ma forse dopo tanti tentativi possiamo dire che almeno in tasca ci resteranno le idee.”
Eva Frapiccini
“Nei panni di scenografa ho perlustrato Torino con la macchina fotografica in cerca di possibili scenari, bozze di scenografie. (....).
Ho scelto luoghi vuoti per il personaggio di Fatzer, che, in lotta contro l’inumanità, finisce per diventare lui stesso inumano. Lui non è però nel mio spazio, ma dietro il mio obiettivo. Con lui ho attraversato a piedi ciò che caratterizza una grande città: prigioni, cimiteri, fabbriche, strade, vicoli, cortili e androni.”
Franziska Hauser
Franziska Hauser, nata a Berlino nel 1975, ha studiato dal 1996 al 2003 scenografia e belle arti alla Kunsthochschule Berlin Weißensee; dal 2003 al 2008 ha lavorato come assistente del prof. Arno Fischer presso la Ostkreuzschule für Fotografie.
I suoi lavori fotografici sono stati esposti sia nell’ambito di mostre personali – presso la Galerie F 92, il Literaturforum im Brechthaus e Les Subsistances di Lione – che all’interno di mostre collettive – ad Arles 2002, per il Monat der Fotografie 2004, nel Schloss Genshagen e nella Galerie Burjuahr. Dal 2007 al 2009 ha collaborato con Institut für Auslandsbeziehungen (ifa) alla realizzazione della mostra antologica di Arno Fischer e del film „Leben im Bild“.
Eva Frapiccini (1978) vive e lavora tra Rotterdam e Torino. E’ laureata in Storia dell’Arte (Università di Bologna) e in Fotografia (IED, Torino). E’ stata recentemente in residenza presso la Fondazione NAC di Rotterdam. E’ rappresentata dalla Galleria Alberto Peola, Torino dal 2009. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni museali in Italia - GAM e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; MAMbo, Bologna; Fondazione Fotografia Modena e Cassa di Risparmio Modena - e in collezioni private. Nel 2008 è stata pubblicata da Skira, in edizione bilingue italiano e inglese, la monografia Muri di Piombo. Eva Frapiccini.
Il film
Kuhle Wampe oder Wem gehört die Welt. Kuhle Wampe ovvero A chi appartiene il mondo?
Mercoledì 8 febbraio
Ore 18:00
Cinema Massimo
Via Verdi 18, Torino
Riduzione per possessori della Goethe Card e dietro presentazione del biglietto di uno dei due spettacoli teatrali.
Germania, 1935, 80 minuti, v.o. con sottotitoli italiani
Regia: Slatan Dudow; Sceneggiatura: Bertolt Brecht, Ernst Ottwald
Musiche: Hanns Eisler; Ballate: Helene Wiegel, Ernst Bush
Interpreti: Hertha Thiele, Ernst Busch, Martha Wolter, Lilli Schönborn
Con la partecipazione di: 4000 membri dell’associazione sportiva dei lavoratori Fich- Introduce: Sergio Ariotti
te, la compagnia teatrale dei lavoratori „Rote Sprachchor (Megafono Rosso)”, Coro del Berliner Staatsoper
Berlino nei primi anni Trenta. Una famiglia di lavoratori rischia di crollare sotto il peso della crisi economica. Il figlio disoccupato si suicida. Il fidanzato della figlia, Annie, consiglia alla famiglia di insediarsi presso la colonia agricola di “Kuhle Wampe”. Annie è incinta. Il fidanzato vuole sottrarsi ai suoi obblighi di padre. Annie lo lascia e va a vivere a Berlino. Durante una manifestazione sportiva di operai i due si ritrovano e decidono di tornare assieme. Sulla strada di ritorno s’imbattono in un’accesa discussione tra operai e piccoli borghesi. Il conflitto diventa sempre più aspro. Kuhle Wampe è l’unico film dichiaramente comunista girato durante la Repubblica di Weimar. Quando uscì, il film fu censurato. Motivo: poteva offendere il Presidente del Reich, la giustizia e la religione. Bertolt Brecht diede sarcasticamente ragione al censore. Sarebbe, disse, uno dei pochi ad aver interpretato correttamente il film.
Il convegno
“...un mondo trasformabile“ Giornata internazionale di studi su Bertolt Brecht
Venerdì 10 febbraio 2012
Ore 10:00-17:30
Cavallerizza Reale – Manica Corta
Esperti di Brecht rifletteranno sugli scritti, il teatro e il rapporto con il cinema e dedicheranno particolare attenzione al „testo del secolo“ Fatzer, come Heiner Müller definí il frammento. Registi, drammaturghi e attori del Teatro Stabile e della Volksbühne discuteranno degli aspetti concreti della messa in scena: esperienza italiana ed esperienza tedesca a confronto in un percorso ispirato da un testo esplosivo per densità del linguaggio, forma sperimentale e contenuto sovversivo.
Organizzazione: Università del Piemonte Orientale, Università di Torino e Goethe-Institut di Torino.
Coordinamento del progetto: Giulio Schiavoni, Gerhard Friedrich, Eloisa Perone e Michaela Reinhardt.
Programma della giornata
Ore 10.00 – 13.00
presiede Giulio Schiavoni (Università del Piemonte Orientale)
Luigi Forte (Università di Torino)
Brecht, Fatzer e la “grande pedagogia”
Sergio Ariotti (Direttore artistico del Festival delle Colline torinesi)
Brecht e la crisi economica del 29 - Sul FilmDie Kuhle Wampe
Manuela Poggi (University of Novi Sad)
Brecht e Heiner Müller
Ore 14.30 – 16.00
presiede Gerhard Friedrich (Università di Torino)
Milena Massalongo (Università di Verona)
Traducendo Brecht. Note in margine al FatzerHans-Thies Lehmann (Prof. em. Universität Frankfurt/M.)
Dramma didattico, teatro post-drammatico e la questione della rappresentazione
Ore 16.30 – 17.30
Tavola rotonda con
Fabrizio Arcuri (Teatro Stabile Torino)
René Pollesch (Volksbühne)
Hans-Thies Lehmann.e gli attori e drammaturghi di Kill your darlings e di Fatzer Fragment / Getting lost faster
La rassegna di corti
Norme per la rivoluzione.
12 Cortometraggi
a cura di Bruno Di Marino
Sabato 11 febbraio 18:00 ore Cinema Massimo
Riduzione per possessori della Goethe Card e dietro presentazione del biglietto di uno dei due spettacoli teatrali
- Elena Bellantoni, La ragazza dello Spielplatz, Italia, 2011, 7’30”
- Alessandro Amaducci, Not with a Bang, 2008, 5’
- Cristiano Carloni, Stefano Franceschetti, Senza foce, Italia, 1998, 2’
- Francesca Fini, Blood, Italia, 2011, 5’20”
- Elisabetta Di Sopra, Still, Italia, 2008, 2’
- Matilde De Feo, D Giò, Italia, 2011, 13’
- Antonello Matarazzo, 80 kg, 2012, 3’30” (anteprima)
- Franco Losvizzero, Il giardino dell’Eden, Italia, 2011, 11’ (anteprima)
- Valentina Dell’Aquila, Riot begins with a walk, 2012, 5’ (anteprima)
- Danilo Torre, Inaudible Fragment, 2012, 5' (anteprima)
- Virgilio Villoresi, Fine, 2012, 1’15” (anteprima)
I dodici cortometraggi italiani che compongono questa breve rassegna, tentano di illustrare alcune tematiche espresse dal testo tentano di illustrare alcune tematiche espresse dal testo teatrale di Brecht in modo dichiaratamente arbitrario. Si tratta di lavori sperimentali,senza parole, alcuni di carattere performa-tivo, altri con riferimenti al teatro come for-ma espressiva o come luogo fisico, realizzatida filmmaker, videomaker o artisti visivi che adoperano da sempre il medium video nellaloro ricerca. Cinque film sono stati prodotti appositamente per l’occasione e sono ispiratiad alcuni passi del Fatzer, anche se non pos-siamo neppure considerarli una libera rilettura; la pièce incompiuta è solo un punto di partenza, un nucleo di ispirazione. Il teatro teatrale di Brecht in modo dichiaratamente arbitrario. Si tratta di lavori sperimentali, senza parole, alcuni di carattere performativo, altri con riferimenti al teatro come forma espressiva o come luogo fisico, realizzati da filmmaker, videomaker o artisti visivi che adoperano da sempre il medium video nella loro ricerca. Cinque film sono stati prodotti appositamente per l’occasione e sono ispirati ad alcuni passi del Fatzer, anche se non possiamo neppure considerarli una libera rilettura; la pièce incompiuta è solo un punto di partenza, un nucleo di ispirazione. Il teatro (La ragazza dello Spielplatz), il conflitto (Senza foce, Not With a Bang, Blood), l’isolamento e l’attesa (Still, D Giò), il rapporto individuo/massa (80 kg), l’utopia della rivoluzione collettiva o individuale e il crollo delle ideologie Il giardino dell’Eden, Riot begins with a walk, Fine, Inaudible Fragment).
Il carattere di “irrapresentabilità” del testo brechtiano si riflette, in questa selezione,nell’impossibilità di tradurlo mediante immagini in movimento.
Info: Inge Schladen
Goethe-Institut Turin
www.goethe.de/torino
Tel. +39 011 543 830
schladen@turin.goethe.org
Elisa Costa
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne / Büro für Presse- und Öffentlichkeitsarbeit
Goethe-Institut Rom, via Savoia, 15 Roma, tel. +39 06 84400566, fax +39 06 8411628, mob. 345.2909875, ufficiostampa@rom.goethe.org
Diverse sedi - Torino