Memoria italiana, Dante e Petrarca nella musica dal Trecento al Duemila. Concerto
Questo quartetto inglese, da trent'anni uno dei migliori gruppi vocali in campo internazionale, e' specializzato nell'esecuzione di musica medioevale e rinascimentale, ma il suo spirito anticonformista, la sua insofferenza per i confini e il suo interesse per i linguaggi musicali contemporanei lo hanno portato a collaborare anche con compositori dei nostri giorni e in particolare a instaurare un lungo e fortunato sodalizio con Arvo Part. I concerti e le incisioni con il sassofonista Jan Garbarek hanno esteso la fama dello Hilliard Ensemble oltre i confini della "classica". Il dialogo tra antico e moderno e' il tratto distintivo del loro concerto alla IUC, in cui presentano le musiche ispirate dai versi di Dante e Petrarca a nove compositori italiani e stranieri, dal Trecento ad oggi. Si potranno ascoltare le prime musiche su testo di Petrarca giunte fino a noi: il sonetto Chiare, fresch'e dolce acque, composto quando il poeta era ancora in vita da Jacopo da Bologna, uno dei maggiori musicisti del Trecento italiano, e la canzone Vergene bella, messa in musica un secolo dopo da Guillaume Dufay, a sua volta il maggior compositore europeo del Quattrocento. Il rapporto simbiotico tra musica e poesia e' alla base della grande stagione del madrigale cinquecentesco ed e' un aspetto fondamentale ma spesso sottovalutato della cultura rinascimentale italiana, in cui la musica era alla pari della pittura e della scultura. Nel Cinquecento i versi del Canzoniere petrarchesco furono musicati migliaia di volte dai piu' illustri compositori e fu proprio grazie a queste brevi ed eleganti composizioni che la poesia italiana si diffuse in tutta l'Europa e l'italiano divenne la lingua comunemente usata tra persone colte di diversa nazionalita'. A iniziare questa moda petrarchesca nel Cinquecento fu Bernardo Pisano, di cui si ascolteranno sei composizioni di rarissima esecuzione. La grande diffusione europea della poesia di Petrarca e' dimostrata anche dai madrigali di illustri compositori venuti dal nord (Eustachius De Monte Regali, Jacob Arcadelt, Cipriano de Rore e Giaches de Wert) scelti dallo Hilliard Ensemble. Ci si spingera' poi fino ai nostri giorni, con la prima esecuzione a Roma di Memoria italiana di Fabio Vacchi su testi popolari (e' l'unico brano in questo concerto a non usare testi del Petrarca o dell'Alighieri ma si collega al resto del programma perche' e' in uno stile polifonico che si riallaccia al Cinquecento) e la prima esecuzione in Italia de Il Cor tristo dell'americano Roger Marsh, sul testo dell'episodio del Conte Ugolino dal Canto 33 dell'Inferno di Dante. in prima esecuzione a Roma.