Galleria Raffaella De Chirico (vecchia sede)
Torino
via Vanchiglia, 11/A
011 19503550 FAX 011 19502765
WEB
Due Mostre
dal 8/2/2012 al 17/3/2012
mar-sab 10-12.30 e 15.30-19.30

Segnalato da

Galleria Raffaella De Chirico




 
calendario eventi  :: 




8/2/2012

Due Mostre

Galleria Raffaella De Chirico (vecchia sede), Torino

Con 'La traversee du jaune' Lawand presenta circa 30 lavori tra tele, disegni e inchiostri colorati su carta. La project room ospita 'Onirico', un recente ciclo di lavori - 4 fotografie e 2 light-box - in cui Emanuele Riccio e Luigi Cozzolino ricorrono a sfumature di rosso su fondo nero.


comunicato stampa

Lawand
La traversee du jaune

“Pittura e poesia non sono mai veramente due creazioni separate…la poesia è l’anima della pittura. Io sono come in una poesia che non ha parole, dove il movimento delle mie dita, del mio corpo, la trama della tela o della carta, il colore, sostituiscono le parole”. Conversazione di François Ascal e Lawand.

Raffaella De Chirico è lieta di annunciare questa mostra personale di Lawand, di origine curda nato a Rakka, in Siria nel 1984, prima esposizione dell’artista in Italia. Vive in Francia dall’età di 10 anni, quando la famiglia raggiunge il padre, anch’egli pittore già noto e poeta, ad Angers. È questa dunque la matrice che avvicina Lawand all’arte pittorica, frutto della frequentazione dell’atelier paterno, dal quale si allontanerà in età adolescenziale per trovare un suo personale linguaggio.

Circa trenta opere in mostra, oli su tela e disegni, illustrano un percorso artistico di anni recenti.
Scrive Jacki Essirard della pittura di Lawand “…pensiamo agli espressionisti, ma le deformazioni messe in atto da Lawand sono piuttosto immateriali. Cita volentieri Egon Schiele, Lucien Freud, Francis Bacon, Giacometti ma la sua pittura trascende dalla rappresentazione e trascende i corpi, utilizzando la materia nel suo stato instabile e vibrante”.
Figure verticali che sembrano venirci incontro come proiezioni di immagini mentali, fissate su tele sia di importanti dimensioni (cm 149 x 114 e cm 116 x 89) sia di superfici di dimensioni più raccolte (cm 35 x 27 e cm 65 x 54) trovano collocazione nel salone centrale della galleria De Chirico, mentre le salette laterali, più intime fanno da foce ad una cospicua produzione di disegni e di inchiostri colorati su carta, di varie dimensioni.

Lawand ha affiancato l’attività pittorica alla ricerca di altre tecniche espressive, interessandosi sia alla danza contemporanea facendone scaturire delle performance, sia alla poesia, declinando la sua produzione artistica alla realizzazione di libri d’artista. I poeti Michaux, Ghérasim Luca, Guillevic e Adonis hanno un ruolo fondamentale nella sua formazione, nonché i poeti contemporanei Antonie Emaz, Bernard Noël, Jean-Claude Schneider, Yves Bonnefoy con cui ha stretto diverse collaborazioni. Il dialogo invece con Djalal al-dîn Rûmi e Omar Khayyâm oltre a consolidare le radici culturali di Lawand legate al mondo arabo, ha probabilmente evidenziato l’esigenza di sottolineare la condizione attuale della pittura e dei personaggi legati al mondo della cultura in Siria. A Lawand è infatti proibito rientrare nel suo Paese di nascita, anche per brevi periodi.
Sabato 11 febbraio,  ore 18.00 presso la Raffaella De Chirico Arte Contemporanea, Lawand incontrerà Younis Tawfik, direttore del Centro culturale Italo-Arabo Dar al Hikma.
Esposizioni personali recenti :

Galerie Alain Rouzé, Nantes (2010)
Fondazione Estrée, Ropraz, Svizzera (2010)
Adel Gallery, Lione (2010)
Galerie Naclil, Lille (2011)
Galerie Art Espace 83, La Rochelle (2011)
Galerie Jacques Lévy, Paris (2011)

Esposizioni collettive recenti :
Galerie Serge Grard, Fenin Neuchâtel, Svizzera (2011)
Lille Art Fair, Lille (2011)
Galerie Bourreau Ravier, Noirmoutier en l'île (2011)

Bibliografia :
Flirt avec la mort, Tallal Mualla (prefazione), [catalogo d'esposizione], Kalemat art and Puplisher, Aleppo, 2007.
Peintures, Jacky Essirard (testi), [catalogo d'esposizione], pubblicato dal Conseil général de Maine-et-Loire, 2009.

Libri d'artista :
Devenir transparents, testo poetico di Jacky Essirard, interventi pittorici originali di Lawand, Edizione Atelier de Villemorge (Francia), 2007.
Pierres noires, testo poetico di Jacky Essirard, interventi pittorici originali di Lawand, Edizione Atelier de Villemorge (Francia).
Hérissé, testo poetico di Jean-Claude Schneider, interventi pittorici originali di Lawand, Edizione Atelier de Villemorge (Francia), 2009.
Nada, testo poetico di Antoine Emaz, interventi pittorici originali di Lawand, Edizioni Approches, Rennes (Francia), 2009.

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Emanuele Riccio / Luigi Cozzolino
Onirico

L’uomo è due uomini contemporaneamente: solo che uno è sveglio nelle tenebre e l’altro dorme nella luce.
Kahlil Gibran

Giovedì 9 febbraio 2012, dalle ore 18 alle ore 21, negli spazi della PROJECT ROOM della Raffaella De Chirico Galleria d’Arte – via Vanchiglia 11/A, Torino - verrà inaugurata la mostra Onirico di Emanuele Riccio e Luigi Cozzolino.

L’applicazione della tecnica fotografica assimilata in anni di lavoro votata alla produzione di fotografia d’arte e pubblicitaria, fa da supporto alla geniale ricerca dei fotografi torinesi Emanuele Riccio e Luigi Cozzolino, i quali generano innovative creazioni artistiche attraverso la mescolanza di luce e fumo.
Profondamente incuriositi ed attratti dallo studio della luce e delle sue possibili diverse mutazioni nello spazio e nel tempo, Riccio e Cozzolino fotografano senza tregua, le tante diverse possibili combinazioni derivanti dall’incontro di nubi di vapore, fumo, luce ed ombra.
Con l’abilità propria dei professionisti, declinano elementi immateriali alla realizzazione del reale, che diventa esperienza visibile e comunicativa, fruibile attraverso lavori fortemente evocativi. Inconsapevoli Rorschac, i due fotografi sembrano voler indagare nell’inconscio di colui che osserva le opere ed è probabilmente questa la ragione per cui le opere sembrano esprimersi a chiunque le guardi. Risultato non facile quando si tratta di sperimentazioni astratte, notoriamente considerate più ostiche delle immagini da reportage.

La mostra presenta un recente ciclo di lavori – 4 fotografie e 2 light-box- che, grazie al caratteristico ricorso a sfumature di rosso su fondo nero tipico di Riccio e Cozzolino, avvolgono in maniera concentrica lo spettatore il quale, varcando la soglia buia della project room, viene a trovarsi improvvisamente immerso in una sorta di scenario da Doppio Sogno di Arthur Schnitzler. Vi è altresì la necessità di sottolineare la perfetta e costante simmetria –sia nella scelta dell’immagine che in quella di una gamma cromatica limitata al rosso e al nero- delle opere di Riccio e Cozzolino, che può essere leggibile come simbolo di equilibrio e serenità ma anche come invece un’allegoria dell’ambivalenza dell’esistenza in generale.

Cenni biografici

Emanuele Riccio
Nato a Torino il 22 maggio 1969. Dopo gli studi superiori, oltre ad affiancare il padre nella conduzione della galleria d'arte "Le Immagini", inizia le prime sperimentazioni nel campo della fotografia, attratto in particolare dallo studio della luce e delle sue mutazioni. Dopo qualche anno decide di lasciare l'attività della galleria per dedicarsi esclusivamente allo studio delle tecniche fotografiche. Sin dagli inizi decide di alternare l'attività di tipo professionale - con l'avvio dello studio fotografico Sant'Orsola -alle ricerche più propriamente artistiche. La fotografia diventa il mezzo per indagare la realtà, descritta attraverso la riproduzione minuziosa e fedele di manufatti artistici (dipinti, sculture,gioielli ecc.), che gli consentono di approfondire il tema della luce e delle sue rifrazioni su diversi materiali. La luce e il suo contrario - l'ombra - sono il motivo conduttore di un'altro filone della sua ricerca artistica, legata in modo indissolubile alla sua attività di tipo professionale, con la serie dei ritratti di artista, che riproducono amici di un tempo (i primi atelier frequentati da bambino sulla scia dell'attività paterna) e nuove conoscenze di quel mondo dell'arte che fa così profondamente parte del suo vissuto.
Lo studio della "casualità", intesa come il fluttuare degli eventi e di ciò che sta dietro all'apparenza, diventa occasione di numerose sperimentazioni portate avanti con i mezzi tecnici più diversi. Una delle serie più riuscite, per gli effetti visivi di grande potenza evocativa e presenza scenografica, è costituita dal ciclo del fumo, nato dall'incontro artistico e professionale con Luigi Cozzolino.

Luigi Cozzolino
Nato a Cercola in provincia di Napoli il 29 aprile 1977.
La visione del paesaggio urbano e industriale, con il suo segno netto e l’alternanza in bianco e nero di luci e ombre, lo guida nella scelta degli studi in arti grafiche e fotografiche.
La letteratura e successivamente gli studi delle arti orientali e della medicina cinese hanno contribuito al delinearsi della personalità attratta dai significati più profondi della realtà.
L’incontro professionale con Emanuele Riccio ha poi definito l’aspetto tecnico della fotografia e dalla profonda intesa umana e professionale hanno avuto inizio sperimentazioni fotografiche realizzate attraverso la manipolazione dell’acqua, del fumo e della luce, che indagano in modo visionario l’animo umano.

Esposizioni personali
Galleria Dieffe, Torino, maggio 2011 (con catalogo)
Esposizioni collettive
Raffaella De Chirico Arte Contemporanea, ShContemporary, 8-10 settembre 2011, Shanghai
Raffaella De Chirico Arte Contemporanea, The Others Fair, 4-6 novembre 2011, Torino

Sabato 11 febbraio, ore 18.00 presso la Raffaella De Chirico Arte Contemporanea, Lawand incontrerà Younis Tawfik, direttore del Centro culturale Italo-Arabo Dar al Hikma.

Opening: 9 febbraio, 2012 - 18.00/21.00

Raffaella De Chirico Arte Contemporanea
Via Vanchiglia, 11/A Torino
Mar-sab: 10.00/12.30 – 15.30/19.30. Domenica su appuntamento. Lunedì chiuso.
Ingresso libero

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