Sono figure nitide, affilate, delimitate con purezza di segno, quelle che appaiono nei quadri recenti di Tardia….Ma le masse di colore che circondano ed assediano il viaggio dei suoi “feniciâ€, le vuole sontuose, cariche di rosa acidi, di grandi campi grigi, di vaste parti nere.
Viaggio con i Fenici – Personale di Lino Tardia
presentazione di Luigi Marsiglia
Sabato 8 marzo prossimo, alle ore 17.00, :open.art gallery di Milano inaugura Viaggio con i Fenici, personale di Lino Tardia.
In esposizione le opere realizzate dall’artista trapanese nell’ultimo decennio.
Nato nel ’38, lungo il suo percorso formativo Tardia frequenta i maestri Renato Guttuso e Saro Mirabella.
Dal ’55 comincia ad esporre, ottenendo, ben presto, consensi in Italia e all’estero.
Gli anni ’60 segnano il suo passaggio dal realismo all’informale ed ancora e alla “nuova figurazioneâ€, secondo la maniera di Francis Bacon, che incontra durante un soggiorno a Londra
Partecipa a collettive insieme a Guttuso, De Chirico, Sironi, Treccani ed altri autori noti nel panorama artistico internazionale.
Espone le proprie opere in personali a Londra, Parigi, New York, Chicago, Huston, Ottawa, Tripoli.
Attualmente vive a Roma, dove insegna presso l’Accademia.
Lino Tardia è riuscito a riavvicinarsi al mito fondante in un’energia primordiale e germinale che muove tutti i suoi mezzi di pittore capace di visione ma anche di struttura in modo da inserire nel quadrato l’enigma della madre fenicia, della madre di sempre antica e moderna. (“Un sintetismo mitografico†Dario Micacchi ’90)
Le visioni di Tardia si riflettono in forma di tagli sull’epidermide della tela fino quasi ad inciderne l’anima….il pennello sembra un dardo pronto a colpire il cuore del problema, la tela si offre quale teatro delle passioni e i colori non sono altro che quel vibrante collagene capace di consegnare identità al suo linguaggio figurativo…Lo squarcio aperto attraverso gli umori pittorici appare costellato da un flusso continuo di segnali notturni: la luce, fascio selenico mosso dalle leve acquee delle maree, separa, su due fronti, il mondo celeste da quello marino mostrandosi, per altro, fortemente commisto alle terre. E sono terre d’approdo, sillabe tremanti al crepuscolo, realtà le quali come ombre, si muovono nel recinto pittorico di Tardia.(“Nelle acque di Delfinio†Aldo Gerbinio)
Sono figure nitide, affilate, delimitate con purezza di segno, quelle che appaiono nei quadri recenti di Tardia….Ma le masse di colore che circondano ed assediano il viaggio dei suoi “feniciâ€, le vuole sontuose, cariche di rosa acidi, di grandi campi grigi, di vaste parti nere.
…Tardia, formatosi a ridosso del realismo acre, potente, carico di materia, già fortemente esistenziale di Guttuso, allontanandosi poi dal disimpegno formale dei realisti più didascalici, quindi da Guttuso stesso, ha incrociato quasi naturalmente una pittura che voleva caricarsi di un’intensa emozionalità senza nulla cedere di quella profonda riflessione formale che il realismo del secondo dopoguerra aveva trascurato.(“Un viaggio nella pittura†Enrico Mascelloni)
martedì-sabato 15.30 - 19.30 - mattino su appuntamento – ingresso libero
Openart Gallery
via Argelati 12, Milano
tel 02.8393464