Giardini di via Verolengo
Torino
via Verolengo, 28

Cosimo Veneziano
dal 8/3/2012 al 8/3/2012
ore 11
011 4435533
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8/3/2012

Cosimo Veneziano

Giardini di via Verolengo, Torino

Questo e' dunque un monumento? L'artista ha deciso di realizzare un monumento dedicato al lavoro delle operaie nel corso del XX secolo. Ha posizionato sulla fontana preesistente 4 semplici lastre di Cor-ten con i disegni dei 4 gesti quotidianamente ripetuti dalle operaie della fabbrica Superga.


comunicato stampa

Questo è dunque un monumento? E' un progetto d’arte per lo spazio pubblico di Cosimo Veneziano nato nell’ambito del programma Situa.to a cura di a.titolo e Maurizio Cilli e ideato per In occasione di Your Time / TORINO 2010 EUROPEAN YOUTH CAPITAL

In occasione della Giornata delle donne, nella quale mai come quest’anno il tema del lavoro sembra essere strategico per il futuro delle città, dei cittadini e soprattutto delle cittadine, si è scelto di aprire una riflessione che parte dall’arte e dalla cultura per incontrare le donne e i giovani.
Il 9 marzo alle ore 11 sarà inaugurato un monumento dedicato alle operaie della Superga, storica fabbrica torinese della gomma; un gesto che vuole intrecciare i luoghi e la loro memoria con i temi del lavoro e della città.

L’opera. Nel corso dei secoli, il monumento è stato la rappresentazione, imponente e ingombrante, di un’azione e una data per lo più dedicata alla storia degli uomini: conquiste, rivoluzioni, studi e cultura. Rovesciando questo racconto univoco, Cosimo Veneziano ha deciso di realizzare un monumento dedicato al lavoro delle operaie nel corso del XX secolo. A partire dal titolo dell’opera, Questo è dunque un monumento?, Veneziano solleva una riflessione su tutto il ‘vuoto di memorie’ che accompagna la storia delle donne e in particolare il loro ruolo nel mondo del lavoro. L’artista torinese ha posizionando sulla fontana preesistente di via Verolengo quattro semplici lastre di Cor-ten (cm. 50x100 ognuna) che riproducono i quattro gesti che quotidianamente le operaie facevano nel corso della loro giornata in fabbrica. Come tratti di un disegno a matita, le lastre riproducono solo le quattro azioni che venivano ripetute per inserire il tessuto nella macchina e permettere la cucitura alla tomaia di gomma. Gesti che, dai primi decenni del XX secolo e fino agli anni Settanta, si svolgevano nel Reparto 52 che sorgeva proprio sull’area che ospita il monumento e che, in anni recenti, è stata riconvertita in area verde. Quelle proposte da Veneziano sono dunque ‘tracce di storia’, spunti di riflessione che partono dal lavoro delle donne e aprono altri interrogativi in merito alla difficile relazione tra i generi e le generazioni, la memoria e lo spazio pubblico.

La fontana scelta dall’artista come supporto dell’opera e realizzata agli inizi degli anni Duemila, ha dimensioni imponenti ed è caratterizzata da una pozza d’acqua e da due ampie ali laterali ed è posizionata nella stessa area dove sorgeva il padiglione 52 oggi è spontaneamente nominata dai cittadini del quartiere: giardinetti Superga. Coniugando luoghi e forme urbane, narrazioni e tempi della Storia, l’azione di Cosimo Veneziano ha permesso a un anonimo arredo urbano di trovare e accogliere una storia importante ma che ancora manca di un riconoscimento collettivo e al contempo sollevare altre riflessioni in merito alla funzione sociale e politica del monumento, del documento e della responsabilità civica di chi decide d’intrecciare alcuni temi centrali del XX secolo con quelli di questo difficile primo decennio del XXI.

La ricerca. Il monumento alle operaie della fabbrica Superga, il primo in Italia dedicato al lavoro delle donne, nasce infatti da una ricerca presso l’Archivio Storico della Città di Torino e il Centro di Documentazione Storica della Circoscrizione 5. Attraverso la lettura dei documenti, dalla rielaborazione del materiale cartaceo, dalle mappe, dai libretti sanitari e da una serie d’ immagini fotografiche accompagnate da alcune d’interviste realizzate, lo scorso anno, a un gruppo di ex operaie della fabbrica torinese, il lavoro di Cosimo Veneziano, con la collaborazione di Marco Magnone (scrittore) ed Elena Pede (urbanista), vuole rendere omaggio a una storia ancora muta nonostante per molti decenni la presenza femminile nella fabbrica superasse l’80% del numero complessivo di lavoratori della Superga. L’opera dell’artista torinese s’inserisce anche nel dibattito attuale di molta ricerca contemporanea intorno al recupero di momenti e di fatti della storia del XX secolo e che in molte ricerche di artisti, chiama in causa la soggettività e il significato dell’analisi storica in relazione al documento e al monumento.

L’artista. Cosimo Veneziano (1983) da alcuni anni svolge una ricerca artistica che indaga il rapporto tra cambiamenti sociali e territorio urbano. Tra i suoi progetti: La possibilità di un’isola (2009) presentato negli spazi dell’associazione Barriera a cura di Nerina Ciaccia e Non è cosa, Cappella Anselmetti nel Laboratorio di Storia e storie progettato da Massimo Bartolini a Torino, a cura di a.titolo, L’epoca delle passioni tristi (2010), Tirana Institute for Contemporary Art, Tirana, Estensione del dominio della lotta #1 (2011) a cura di Lorena Tadorni, Carte Blanche - L’archivio storico: quattro interpretazioni, Unicredit, Milano a cura di Francesca Pagliuca. Ha partecipato alla residenza Aperto 2011 - art on the border, distretto culturale della Valle Camonica, Edolo (Brescia) e, con Maurizio Cilli, al programma d’arte pubblica Progetto Casanova. Quando un posto diventa luogo a Bolzano. Cosimo Veneziano è tra i fondatori e animatori del progetto internazionale di residenza per artisti Diogene Bivacco Urbano (www.progettodiogene.eu) nato nell’ambito di Leap into the Void. Proposte XXII, (2007) con Stalker Osservatorio Nomade e a cura di a.titolo; nel 2011, in occasione della fiera Artissima XIX, Diogene ha preso parte alla rassegna Artissima Lido.

La storia della fabbrica. Superga è un marchio registrato che nasce a Torino il 3 ottobre 1911, quando la società Anonima per Azioni Walter Martiny inizia a produrre calzature con suola in gomma marchiate Superga. Nel 1929 inizia la produzione di calzature in tela con fondo in gomma vulcanizzata. Nel 1934 Superga annovera decine di modelli di calzature destinate alle pratiche sportive (tennis, pallacanestro, yachting, ginnastica). Dopo la seconda guerra mondiale, Superga riprende la produzione e si concentra principalmente nella fabbricazione di calzature. Nel 1951 la fusione con la Pirelli S.p.A., socio di maggioranza, fa aumentare la produzione in maniera vertiginosa: tra il 1952 e il 1975 le paia di scarpe prodotte passano da 2 a 12 milioni. Dal 1975, risentendo della nuova crisi che colpisce il mercato italiano, Superga si specializza nella fabbricazione di articoli sportivi e nel 1981 debutta ufficialmente nel campo dell'abbigliamento sportivo. (da http://it.wikipedia.org).

L’omaggio alle operaie della fabbrica Superga - Fabbriche Riunite Industria Gomma Torino non sarebbe stato possibile senza il contributo di Vibel Design, con il supporto dell’Archivio Storico della Città di Torino e del Centro di Documentazione Storica della Circoscrizione 5 e grazie alle voci di: Anna Dramdic, Cristina Borlino, Giancarlo Culpo, Maura Baima, Massimo Francone, Franco Goria, Claudio Rizzolo, Nicola Cirulli, Alessandra Aires, Paolo Forgnone, Raffaele Barillaro, Antonio Ciavarra, Maria Antonietta Consiglio, Delia Consales, Jacopo Iacoboni, Monica Taverniti, Franco Ariaudo, Giulia Druetta, Liliana Ellena, Ivano Podestani, Enrico Miletto, Walter Tucci, Nerina Ciaccia, Barbara Fecchio, Marco Farano, Olga Gambari, Lorena Tadorni, Sandra Giannini, Ezio Boero, Claudia Losi, Elisabetta Rapetti, Simone Bertin, Keti Shehu, Andrea Coccorese, Paolo Coccorese, Edoardo Bergamin, Secondo Carli, Piero Ferrando, Veronica Carta.

Questo è dunque un monumento? è stato realizzato con
è una produzione di Città di Torino - situa.to -a.titolo

Inaugurazione venerdì 9 marzo 2012 alle ore 11

Giardini di via Verolengo presso il numero civico 28, Torino

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Cosimo Veneziano
dal 8/3/2012 al 8/3/2012

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