L'artista compie un secolo alla galleria e i suoi amici s'incontrano per festeggiarlo con una mosta di opere inedite e rare che testimoniano diverse fasi artistiche del suo linguaggio astratto.
a cura di Antonio Capaccio
In mostra, una selezione di opere inedite e rare di Giulio Turcato (Mantova,
1912 - Roma 1995), uno degli artisti più rappresentativi dell'arte italiana del
secolo scorso. La mostra ripercorre liberamente l'itinerario creativo dell’
artista, nelle sue diverse originali declinazioni – fisiche, allusive, carnali,
residuali – del linguaggio astratto.
Tutto quanto desideriamo e che sembra rendere la vita bella, prima o poi
rivela un proprio peso insostenibile. Così, per scacciare questo rischio,
occorre diventare rapidi e lesti a cambiare la direzione del nostro cammino, a
capovolgere le prospettive, ogni volta che l’appetito si tramuta in avversione,
la voluttà in disgusto. Bisogna andare con un bagaglio leggero, e senza nessuna
certezza, e nemmeno più un residuo di morale, o forse ancora solo una traccia,
nascosta fra i flutti estremi di una reattività a pelle, l’ultimo puntello alle
nostre voglie, ai nostri imprevedibili, cangianti desideri. Che niente si fa
più catturare veramente. Tutto si muove e corre. E inseguendo il dio delle cose
che sempre fuggono, fino a divenire noi sfuggenti come le cose stesse, ci si
insinua fra le pieghe di una sostanza instabile e dinamica, sfiorando con
destrezza la superficie più sensibile, la buccia morbida dell’esistenza.
'La stessa cosa sono il vivente e il morto, lo sveglio e il dormiente, il
giovane e il vecchio.' – Eraclito -' Il dio è giorno notte, inverno estate,
guerra pace, sazietà fame, e muta come il fuoco, quando si mescola ai profumi e
prende nome dall'aroma di ognuno di essi.' La pittura è reticolo, carne,
nuvola, cencio, fumo, olezzo, crosta lunare, graffio. Il peso della materia si
dissolve nell’artificio volubile del simulacro. Di questa dissoluzione - nell’
inseguimento perpetuo dell’infinità delle cose, della loro varietà senza fine -
è l’astrazione l’impronta più vera, lo specchio, la tana da cui pesca il mago,
il maestro, il funambolo, il dissoluto, il cieco.
in collaborazione con
BRECCE per l'arte contemporanea
Inaugurazione 16 marzo ore 18
Galleria Anna D'Ascanio
via del Babuino, 29 (II piano) - Roma
Lunedi - venerdi 15.30 - 19.30, altro su appuntamento
Ingresso libero