26. Un lavoro in cui sono raccolti Petronilla, Bello, Suf, Nonno Degrado, per citare soltanto alcuni dei personaggi creati dal duo: documenti originali in forma di disegno, fotografia, light box, piccola scultura, dipinto, organizzati in un dialogo simbolico e in una cornice cronologica.
Guido Costa Projects ha il piacere di annunciare l'inaugurazione di "26", di
Cuoghi Corsello. La mostra sarà aperta al pubblico dal 26 aprile 2012, in via
Mazzini 24, a Torino, dalle ore 19.00, e resterà visibile fino al 28 luglio,
tutti i giorni in orario di galleria.
Attivi dalla fine degli anni '80, Cuoghi Corsello possono essere considerati a
ragione uno degli esempi più longevi e creativi di collaborazione tra artisti,
precorritore per molti aspetti di un'intera generazione di creativi, di cui hanno
anticipato l'estetica e la dimensione esistentiva.
Nati a Bologna all'ombra della galleria Neon, incubatrice di gran parte dell'arte
contemporanea italiana di quegli anni (da Maurizio Cattelan, ad Eva Marisaldi),
Cuoghi Corsello hanno attraversato il millennio grazie ad una ricerca
personalissima e appartata, di estrema radicalità e coerenza, che li ha fatti
diventare un vero e proprio punto di riferimento per un'intera generazione di
artisti italiani, interessati come loro ad una creatività orizzontale e
antagonista, spesso declinata al di fuori dell'ufficialità., del mercato e delle
istituzioni.
Un percorso a tratti estremo, assai penalizzante in un periodo storico in cui
l'apparire sembrava l'unica parola d'ordine, ma che ha garantito loro, negli
anni, un numero crescente di sostenitori ed estimatori entusiasti, dentro e fuori
dal sistema dell'arte.
Dagli albori del graffitismo, attraverso la prima street-art e la sperimentazione
di forme inedite di occupazione artistica degli spazi urbani, fino agli anni più
recenti, densi di ibridazioni di tecniche e materiali, Cuoghi Corsello hanno
anticipato molto, e molto hanno mantenuto, in una straordinaria avventura di vita
ed arte. Una storia assolutamente locale, ma radicalmente internazionale,
difficile da sottomettere a categorie, o da addomesticare in correnti e
movimenti.
Il loro continuo oscillare tra alto e basso in una infaticabile rielaborazione
dei temi e delle tecniche ha reso impossibile la loro reificazione negli ambiti
angusti dell'arte contemporanea, spesso così conservatrice anche nei suoi momenti
più aperti e sperimentali.
Cuoghi e Corsello sono rimasti misteriosi ai più, spesso confinati in uno dei
loro tanti volti (writers, proto-squatters e così via), ma mai colti nella loro
complessità di cantori solitari di un'epica della strada, tra le più seducenti e
sofisticate degli ultimi decenni, e non solo in Italia.
Di loro, grazie ad un consapevole mimetismo e ad una costante opera di
sottrazione e delocazione, mancano ancora tracce definitive, quasi non esistono
documenti organici, se non una esuberante storia orale.
Chi, negli anni, ha avuto la fortuna di incontrarli in una delle loro fabbriche
occupate, difficilmente se ne è dimenticato, così come avviene dopo un incontro
importante, o uno di quegli avvenimenti a seguito dei quali nulla sarà più come
prima.
Come gallerista ho avuto la fortuna di incontrarli ancora agli esordi, nella
cornice surreale di Villa Genziana, il luogo primario della coppia, dove tutto
stava nascendo.
Insieme abbiamo percorso quasi tre decenni, tra mostre qui in galleria e
interventi fuori casa, come quello indimenticabile ad Amsterdam: 24 ore non stop
di improvvisazione al basso elettrico e "bed-in" in una galleria del
"Red-district", quello di una volta, non ancora meta di turisti in vena di
emozioni forti. O in occasione de "Il segreto di Collo", sorta di elegia
elettronica in onore del loro gatto morto, Collo, per l'appunto.
E' perciò con grande emozione e gratitudine che ho deciso di festeggiare con una
mostra il loro ventiseiesimo compleanno, cercando di mettere assieme tutti i loro
frammenti sparsi, anno per anno, ripercorrendo la loro lunga storia, distillata
in un'unica grande opera nella quale trovino posto tutte, o quasi tutte, le loro
anime.
L'opera è una sorta di duchampiana "boite en valise", abitata da Petronilla,
Bello, Suf, Nonno Degrado, per citare soltanto alcuni dei personaggi che valgono
da snodi importanti nella loro storia: sono tutti documenti originali, in forma
di disegno, fotografia, light box, piccola scultura, dipinto, organizzati in un
dialogo simbolico ed in una cornice cronologica.
Un'opera capace di raccontarci Cuoghi Corsello, o almeno, di adombrare uno dei
tanti avatar via via impersonati dalla coppia di artisti, un volto sicuramente
non definitivo e, al pari di tutto il resto, in una costante e dinamica
evoluzione.
Questi sono i nostri Cuoghi Corsello. Grazie Monica, grazie Claudio!
Cuoghi Corsello (Monica Cuoghi, Sermide,- Claudio Corsello, Bologna), nascono come
artisti sul finire degli anni '80, a Bologna. Hanno all'attivo numerosissime mostre
in spazi pubblici e privati in Italia e all'estero. Loro opere sono presenti in
svariati musei italiani, in alcuni casi sotto forma di installazione permanente.
Questa è la loro seconda mostra in via Mazzini presso Guido Costa Projects.
Inaugurazione giovedì 26 aprile 2012, dalle 19.00
Guido Costa Projects
Via Mazzini 24, Torino
Orari: dal lunedì al sabato, dalle 15.00 alle 19.00
ingresso libero