Simulacri, installazioni sotto forma di sculture. Con nove sculture simbolicamente colorate, qui per la prima volta ordinate in esposizione personale, Biondi intraprende una nuova avventura che lo vede impegnato a dare forma plastica alla sua ricerca, in stretto confronto con la sua produzione, ultima pittorica, oramai ampiamente nota nel panorama artistico italiano.
SIMULACRI installazioni sotto forma di sculture
a cura di Massimo Guastella
Dal 10 aprile e sino all' 11 maggio, per "Dentro il Foyer", il programma
d'appuntamenti con l'arte visiva contemporanea proposti dai Cantieri Teatrali
Koreja, espone in mostra personale l'artista salentino Uccio Biondi (Ceglie
Messapica 1947). Con nove sculture simbolicamente colorate, qui per la prima
volta ordinate in esposizione personale, Biondi intraprende una nuova avventura
che lo vede impegnato a dare forma plastica alla sua ricerca, in stretto
confronto con la sua produzione, ultima pittorica, oramai ampiamente nota nel
panorama artistico italiano.
Scrive in catalogo Massimo Guastella, curatore della mostra: "Con le soluzioni
di calchi ingessati Biondi procede direttamente con le mani, le dita per
modellare le forme per dare rilievo alle sue idee (...). Non sono sagome
canoniche, sono imbalsamazioni gessose di donne comuni dalle sembianze esteriori
anche piuttosto rozze. Icone muliebri, cristallizzate, in un gesto, una postura.
Nessuna rinuncia al colorismo di derivazione pittorica, che si combina ora al
progetto plastico: superfici tinteggiate con coevi colori svianti, giallo come
un pennarello evidenziatore, un fucsia saturo, il verde fluorescente, il giallo
azzardato a coronamento di un viola, accostamenti tra primari, rossi su blu,
simbolici e fittiziamente preziosi oro e argento. La gamma cromatica sortisce
l'effetto di spersonalizzare le modelle, per elevarle a rappresentazioni
metaforiche di quell'umanità che vive agli esordi del Terzo Millennio; ovvero
simulacri dell'immaginario contemporaneo. (... ) Il calco o l'impronta in bende
gessate segnano un passaggio transitorio di un'entità fisica nel tempo, fissata
a memoria. L'intera produzione di Biondi, dagli anni Settanta e fin qui, si
connota per aver scelto di porre la memoria al centro del suo lavoro artistico.
Artista colto come pochi, è disposto a rinnovare le indagini formali e
linguistico-espressive, procedurali e materiche, purché rivelino le potenzialitÃ
comunicative della ricerca. Per esigenze di confronto e filologiche, padri, la
critica, gliene ha scovati già molti, forse troppi e di troppo. Nessun padre o
molti padri; ma com'è certo una sola, inalienabile madre: la ricerca".
Le installazioni sotto forma di sculture avranno una quinta ideale: un apparato
di opere dell'ultima produzione pittorica incentrata sui dispiegamenti dei
linguaggi della contemporaneità . Uno zapping pittorico che conclude una ricerca
personale e consolidata, come testimonia l'ultima importante mostra personale di
Firenze.
La percezione di sconfinamento tra arte visiva e azione teatrale, in tono con lo
spazio espositivo di Koreja, è data da
"madame la violence" un esplicito omaggio dell'artista salentino a Leò Ferré
(testo di Biondi - musiche di Ferré) performance del Teatro della Calce, che si
terrà in apertura della mostra.
Alle nove sculture coperte di drappo bianco (così per tutta la performance, sino
al disvelamento) si aggiungono altre cinque (i teatranti) sculture (parlanti)
che dialogano con una ipotetica "Signora Violenza" un inno "contro" e per
l'amore, per la durata di 10 minuti circa.
Il catalogo Simulacri, con testo critico di Massimo Guastella ed una riflessione
sulla diversità di Maria Antonietta Epifani, edito da Schena, è stato ideato e
curato nella veste grafica da Marta Biondi e stampato presso lo stabilimento
tipografico Grafischena , a Fasano di Puglia.
Inaugurazione giovedì 10 aprile 2003 ore 19
Info Koreja : 0832 242000
Cantieri Teatrali Koreja
Via G. Dorso 70 Lecce