Per la Notte dei Musei, Steve Piccolo con Gak Sato presenta 'Sondaggio (Panic Box)'. Chiude la serata la performance 'Museum' di Kinkaleri.
cartabianca, a cura di Silvia Cini, progetto d’arte partecipata che si pone come una riflessione aperta sul modo di fare e presentare arte, descrivendo l’emergente nell’ambito del contemporaneo attraverso un ciclo di mostre mensili dedicate alla scena artistica delle principali città italiane, propone per la Notte dei Musei– La Nuit des Musées i lavori espressamente studiati per il museo di Villa Croce Sondaggio (Panic Box) di Steve Piccolo (con Gak Sato) e Museum di Kinkaleri, artisti esposti nelle edizioni di cartabianca_milano e cartabianca_firenze.
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Museum
Una performance di Kinkaleri
urlo
[ùr-lo] s.m. (pl.m. urli, se riferito a versi di animale o a grida umane singole; pl.f. urla, se riferito
alle grida umane considerate nel loro insieme)
1 Grido forte e prolungato: u. di gioia; l'u. dei lupi; anche, sequenza di parole pronunciate a voce
molto alta e rabbiosa: le u. del direttore
2 fig. Rumore cupo, forte e insistente: l'u. del vento
• dim. urletto | accr. urlone | pegg. urlaccio
• sec. XIV
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Steve Piccolo (con Gak Sato)
Sondaggio (Panic Box)
A Villa Croce un coro di collaboratori riproduce i versi non-verbali di un grande gruppo di diciasettenni della città di Cremona, registrati due mesi fa. Ai ragazzi cremonesi ho chiesto soltanto di esprimere lo stato d’animo della giornata, la scuola, la vita in generale. La composizione cerca di includere tutti i versi raccolti a Cremona, prima come un tessuto sonoro di una certa complessità, e poi come un tessuto sonoro-spaziale, sincronizzato, in cui gli stessi suoni nello stesso ordine ri-suonano in movimento in tutti gli spazi di Villa Croce.
L’idea è di giocare ironicamente con la pratica del sondaggio, eliminando qualsiasi pretesa d’obbiettività-scientificità, evitando le parole per concentrare sul contenuto emotivo della comunicazione. La pratica è nata da indagini verbali registrate, dove a un certo punto ho cominciato a togliere tutte le parole dai documenti, lasciando soltanto le pause, le esitazioni, gli intercalari, respiri e sospiri, che sembravano un po’ freudianamente svelare un sentimento che veniva quasi celato dal discorso. (Non è Barthes che dice che il testo nasconde il significato?) Il documento sonoro finale tenta di rilevare-rivelare un umore collettivo, la temperatura emotiva di una determinata situazione.
Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce
Via J. Ruffini, 3 - 16128 Genova
Performance ad intervalli regolari tra le 21:00 e le 23:00
Sondaggio (Panic Box) dalle 21:30