Profondamente_superficiale. L'artista ritaglia frammenti di volti e identita' precarie estraendole dall'immaginario semantico collettivo e quotidiano. La mostra e' parte della rassegna di eventi collaterali "Summer Pop" che accompagna la mostra di Andy Warhol.
Sabato 26 maggio alle ore 18 verrà inaugurata "profondamente_superficiale", personale dell'artista Vincenzo Mascoli, a cura di Alexander Larrarte e Giuliana Schiavone, inserita nella rassegna di eventi collaterali "Summer Pop", che accompagnerà la mostra " Andy Warhol. I want to be a machine" fino al 30 settembre.
L'evento sarà ospitato dalle sale espositive del Castello Aragonese di Otranto, col Patrocinio della Regione Puglia, Provincia di Lecce e della Città di Otranto.
Siamo di fronte a una poetica creativa profondamente superficiale, che indaga la terra emersa e visibile delle cose, che ne accoglie l'autentica apparenza, anziché rinnegarla o ignorarla, perché non sempre occorre andare "oltre" una data linea di confine, topica o concettuale, per dare una forma estetica e critica al proprio tempo.
Le cose sono lì, allineate in superficie, autenticamente contraddittorie. Un'idilliaca e rassicurante resa estetica e stilistica del mondo, non avrebbe senso di esistere in una dimensione artistica come quella di Mascoli, che accoglie la tesi dell'autentica superficialità del mondo, che la manipola e costantemente dichiara col proprio personalissimo linguaggio. Stratificazioni di cromatismi e matericità su cui s'innesta, densa e plastica, la linea, generando ora forme umane che s'adagiano irrequiete in sembianze tese e provvisorie, o s'avvolgono in sequenze estetiche, istantanee corali, immediate e consequenziali, di storia individuale e collettiva.
E proprio dall'accurata osservazione dell'innegabile superficialità del reale, delle disordinate attitudini culturali ed emotive della spessa litosfera del contemporaneo, della sua frenetica e indifferenziata materia urbana, la gestualità dell'artista ritaglia frammenti di volti e identità precarie estraendole dall'immaginario semantico collettivo e quotidiano, e contaminandole spesso con riferimenti al mondo del mito o della propria memoria soggettiva. L'irruente tensione dell'umano può così esplodere in schegge di densità cromatica e lineare, testimoniando tutta la contraddittorietà del tempo in cui siamo "emersi".
Incontenibili sembianze dell'essere, vagano senza sosta in un magma di pulsioni, tra aneliti a esperienze di intersoggettività e ricerche di precari punti fermi interiori, e si allineano sulla superficie del mondo affinché l'occhio dell'artista scelga una forma di vita provvisoria in cui possano esistere. E proprio in quell'articolata superficie vanno colte le cose, in tutta la loro apparenza percettiva, perché l'uomo resta animale sociale e l'essere è proprio lì, nella terraferma del visibile che si manifesta. L'essere è profondamente superficiale.
Ufficio stampa: Micaela Ferrara _e-mail: micaela.ferrara81@gmail.com
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Inaugurazione: sabato 26 maggio ore 18.00
Castello Aragonese
via Nicola d'Otranto Otranto (LE)