Mediterraneo. Popoli e culture. Nella manifestazione si confrontano blogger, professori, uomini di stato, religiosi e giornalisti. Fra i numerosi ospiti si segnalano Leena Ben Mhenni, la blogger simbolo della rivolta tunisina, lo scrittore libico Farid Adly e il Ministro Plenipotenziario Maurizio Massari. Un ricco programma di mostre, fra fotografie, video e installazioni, correda quest'anno l'intenso cartellone del festival.
I popoli del Mediterraneo in mostra a Carrara I volti del “mare nostrum” immortalati da fotografi di fama internazionale protagonisti nelle esposizioni del festival della Fondazione CRC. Tra migrazioni e desiderio di normalità. Un ricco programma di mostre, fra fotografie, video, installazioni, correda quest'anno l'intenso cartellone del festival con-vivere dedicato, nella sua settima edizione, a “Mediterraneo. Popoli e Culture”. Ben sei sono infatti le esposizioni che racconteranno, da un lato, il Mediterraneo, i suoi popoli, la sua cultura e le sue contraddizioni e, dall'altro, presenteranno un'antologica del festival nei primi sei anni della sua vita per fotografarne il significato e ricordarne i momenti più significativi. Presso la Biblioteca dell'Accademia di Belle Arti, visitabile il venerdì dalle 16 alle 23 ed il sabato e la domenica dalle 10 alle 23, sarà allestita la mostra “Mare Nostrum - Ritratti dal Mediterraneo” con foto del toscano Pino Bertelli. Un album di “famiglia” dei popoli che guardano il Mediterraneo in ritratti di unica bellezza. Da un lato, i “volti” scattati in 11 città del Mediterraneo, dall’altro i “migranti”, profughi, bambini e donne, che tentano di uscire dai loro paesi in guerra o martoriati, attraverso il mare nostrum in cerca di pace e sicurezza. Pino Bertelli, a cui Pier Paolo Pasolini regalò la sua prima macchina fotografica, è promotore di una “fotografia meridiana”, di pace, di accoglienza e di bellezza, che vede proprio il suo terreno fertile nel Mediterraneo, in cui “ogni costa è un confine ma il confine è anche il luogo dove le differenze si toccano, s’incontrano, si accolgono e mettono fine alla limitatezza o alla violenza di leggi inique che mortificano la dignità e la convivenza di molti e giustificano l’indifferenza e la cupidigia di pochi”. In linea con questo pensiero che guida tutta la sua opera, attualmente, il fotografo sta collaborando al progetto “Reading Movie”, promosso dall'associazione "Restiamo Umani".
Si tratta di un documentario sulla tragedia palestinese che annovera fra i suoi collaboratori Egidia Beretta Arrigoni, Roger Waters, Brian Eno, Moni Ovadia, Noam Chomsky e molti altri. Proprio per questo progetto, nel mese di ottobre, Bertelli sarà a Gaza per portare avanti il suo lavoro. Il pubblico potrà approfondire la conoscenza dell'opera e della poetica dell'artista durante la sua conferenza dal titolo “La fotografia Meridiana” ,sabato 8, alle ore 21.30, presso l'Accademia di Belle Arti. Introduce l'Assessore alle Politiche Culturali del Comune di Carrara, Giovanna Bernardini. Bertelli non è solo fotografo, ma anche filmaker e critico. Moltissimi sono i sui saggi dedicati alla fotografia, fra cui ricordiamo, a titolo di esempio, la monografia “Diane Arbus. Della fotografia trasgressiva. Dall’estetica dei “freaks” all’etica della ribellione” de 2006 e il testo sulla rivoluzionaria Tina Modotti dal titolo “Sulla fotografia sovversiva. Dalla poetica della rivolta all’etica dell’utopia”, 2009. Nei medesimi giorni ed orari presso il Foyer del Teatro Animosi sarà invece visitabile la mostra “Libya”: 30 scatti in bianco e nero di Pietro Masturzo. A cura di Shots Gallery. “Pietro Masturzo ancora giovanissimo, ha vinto il World Press Photo Award con l'immagine della donna iraniana che immersa nella distesa dei tetti di Teheran lancia nella notte incombente il suo richiamo alla rivolta – ricorda Oliviero Bergamini, nel testo critico di presentazione alla mostra. Come ogni vero fotoreporter, non poteva mancare in Libia, per testimoniare questa guerra strana e sporca, misto di ribellione popolare e scontro tra tribù, intervento NATO e regolamento di conti. Le sue foto esprimono le slabbrature e le opacità del conflitto quasi fisicamente, con la superficie dei volti spesso graffiata dai vetri spezzati dietro cui s'intravedono, i ribelli e i civili immersi in un'atmosfera sospesa, pose oblique e surreali, una guerra – come tutte le guerre – che è essenzialmente disfacimento e distruzione del vecchio, e solo vaga premessa di un nuovo che è la pace a dover definire e che per questo resta incognito. Individui e folle che animano un dramma che a tratti li sovrasta, come i ribelli colti mentre puntano fissi e quasi attoniti i loro mitra verso il cielo vuoto, o il minuscolo miliziano che sventola la sua bandiera, pressoché invisibile nella scacchiera gigantesca della facciata in cemento di un palazzo come se ne trovano solo sotto il sole abbagliante del Nord-Africa.
Una guerra-caos la cui valenza positiva, l'abbattimento di un regime che ha oppresso e intorpidito il paese per più di quarant'anni, rischia di dissolversi nelle rivalità tra bande politico-militari. Nelle foto di Masturzo si percepisce la miscela di euforia e smarrimento dei libici, la difficoltà di costruire una struttura civile nel grande vuoto del deserto con il suo cuore di petrolio. Sullo sfondo del mare di Bengasi, indifferente sotto la frusta del vento della notte”. Anche Masturzo continua il suo difficile lavoro di fotoreporter. In particolare, nel mese di settembre, sarà in Cisgiordania per documentare le problematiche legate all'approvvigionamento idrico, in primo luogo nella valle del fiume Giordano. In Corso Rosselli, invece, a cura di Franco Rossi e Alessandra Franetovich - Compagnia Semi Cattivi, sarà visitabile l'installazione “The boys are back in town”. L'orario, in questo caso, è il venerdì dalle 17 alle 23 ed il sabato e la domenica dalle 10 alle 23. Nel mese di luglio del 2011 sono stati accolti nel centro CODAM della Croce Rossa di Marina di Massa numerosi giovani immigrati sbarcati pochi giorni prima a Lampedusa. Il progetto “Una Bella differenza” ha tentato per quanto possibile di disegnare una fisionomia di quei ragazzi chiedendo loro di raccontarsi, partendo da un oggetto che li avesse accompagnati durante il viaggio o nel soggiorno nel centro. La mostra espone i loro racconti assieme a quelli degli studenti del Liceo Scientifico “L. Da Vinci” di Villafranca, integrati con i video e le foto scattate durante i laboratori. A Palazzo Binelli, poi, troveremo un “Mediterraneo” raccontato in una mostra che raccoglie le foto selezionate attraverso il contest promosso sui social network dagli organizzatori di con-vivere.
Le foto vincitrici e quelle selezionate dall’organizzazione saranno visibili venerdì 7 settembre dalle 16 alle 23 e sabato 8 e domenica 9 dalle 10 alle 23. Non mancherà, infine, la tradizionale collaborazione con il Liceo artistico “A. Gentileschi” di Carrara, la cui mostra “Medi-art, Lo sguardo dei giovani” resterà aperta Venerdì dalle 17.00 alle 20.00, Sabato con orario 10.00-13.00 e 16.00-21.30 e Domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-20.00, presso la Biblioteca civica. Prevista per sabato 8 settembre alle ore 20.30 la premiazione dei migliori elaborati. La novità di quest'anno, è, infine, rappresentata dalla mostra a Palazzo Binelli “Parole e immagini- Sei anni di festival”. I poster delle ultime edizioni, una scelta delle foto dei manifesti del festival e un programma di proiezioni “Rewind” delle più belle conferenze. In questo caso l'orario di apertura è il venerdì ore 16.00-23.00, il Sabato ore 10.00-23.00 e la Domenica ore 10.00-20.00. Un modo per raccontare quel pezzo di Mediterraneo che è Carrara, che ha vissuto in questi 6 anni con Con-vivere un'esperienza di partecipazione di migliaia di persone fatta di parole, espressioni e stati d'animo. Tutte le mostre sono a ingresso gratuito.
Diverse sedi
Carrara (MS)