Parking Thermae
Merano (BZ)
viale delle Terme
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Art drive in
dal 30/5/2003 al 31/12/2003
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30/5/2003

Art drive in

Parking Thermae, Merano (BZ)

Parking Thermae, il nuovo garage sotterraneo della citta' diventa la sede di 7 installazioni permanenti che indagano il sottile confine tra arte e design. Il progetto, curato da Benno Simma, vede la partecipazione di sei artisti provenienti da aree professionali diverse a cui e' stato assegnato il difficile compito di conferire identita' a un non-luogo per eccellenza: un parcheggio sotterraneo strutturato su 5 piani. Artisti e designers invitati: Integral Ruedi Baur, Arnold Mario Dall'O, Eduard Demetz, Margit Klammer, Walter Niedermayr, Rudolf Stingel


comunicato stampa

Sette installazioni permanenti tra arte e design a cura di Benno Simma

artisti e designers invitati: Integral Ruedi Baur, Arnold Mario Dall'O, Eduard Demetz, Margit Klammer, Walter Niedermayr, Rudolf Stingel

Parking Thermae, il nuovo garage sotterraneo della città di Merano, diventa la sede di 7 installazioni permanenti che indagano il sottile confine tra arte e design. Un progetto di arte pubblica ideato da Verena Unterberger, direttrice di progetto, e fortemente voluto da Terme Merano s.p.a., impegnata nella ricostruzione dell'intera area termale con l'obiettivo di darne al pubblico e alla città meranese un'immagine nuova, moderna e futuribile.

Il progetto art drive in, curato da Benno Simma, vede la partecipazione di sei artisti provenienti da aree professionali diverse a cui è stato assegnato il difficile compito di conferire identità a un non-luogo per eccellenza: un parcheggio sotterraneo strutturato su 5 piani.
L'intervento artistico non è a posteriori né intende essere un'operazione di abbellimento, bensì una ridefinizione dello spazio in cui l'elemento artistico cresce in e con l'architettura. Art drive in si propone come un ripensamento dell'identità di un luogo, normalmente caratterizzato da anonimia, attraverso una chiave di lettura che, velandone l'aspetto puramente funzionale di luogo di passaggio, lo promuove invece a spazio "da vedere" e vivere.

Ogni piano del parcheggio è stato affidato ad un artista, che ha potuto così "marchiare" a sua scelta i posti auto piuttosto che le pareti o ancora le colonne portanti dell'edificio.

Al piano 0 il designer svizzero Ruedi Baur propone un progetto in cui l'"acqua" del vicino fiume Passirio, fermata in immagini fotografiche scattate lungo tutto il suo percorso, riveste 125 posti auto. La segnaletica che graficamente rappresenta la dislocazione dei singoli parcheggi nel piano è indicativa anche della località geografica in cui il fiume è stato fotografato.
"Rapid eye movement" è il titolo del lavoro con cui Arnold Mario Dall'O, artista altoatesino, interviene al piano -1. Si tratta di un'opera multimediale che prevede l'installazione di 8 schermi al plasma lungo una elegante parete di marmo nero: il dettaglio di un occhio, che si apre e si chiude ogni 5 secondi, osserva sfrontatamente i passanti.
Rudolf Stingel - artista che vive tra New York e Merano, sua città di origine - pensa il piano -2, come una stanza le cui pareti argentate risultano essere tappezzate con un motivo floreale rosso che ricorda le stelle alpine.
Il piano +1 ospita il progetto del fotografo bolzanino Walter Niedermayr: trenta scatti sequenziali, realizzati su un ghiacciaio, sono intrappolati ed esaltati all'interno di una serie di lightboxes collocati sull'intera parete di fondo.
Margit Klammer, architetto e artista meranese, propone al piano +2 "Parete di nebbia. Panta Rei": le pareti delle colonne sono rivestite di una struttura in acciaio color ruggine, attraversata da una fenditura da cui trapela un'intensa luce al neon bluastra. Lo stesso motivo è ripreso nel tunnel che collega il piano all'uscita esterna: dalle "ferite" luminose in questo caso non esce solo la luce ma anche nubi di vapore nebulizzato. Una sorta di purgatorio attraverso il quale i visitatori dovranno passare per giungere al paradiso termale!
Un lavoro "combinato" caratterizza, infine, i vani scala: nel primo un'installazione sonora, "Sotto il livello del mare" ideata da Eduard Demetz, compositore locale accompagna il cammino dell'utente; nel secondo "Sopra il livello del mare", un'installazione di luce di Arnold Dall'O, rende visibile il concetto di stratificazione urbana in cui viviamo attraverso la segnalazione dell'altitudine dei diversi piani.

Art Drive in è indubbiamente il primo progetto di arte e design permanente di queste proporzioni pensato per un parcheggio sotterraneo. Il progetto si inserisce, inoltre, in un percorso di carattere culturale, sviluppato in più appuntamenti e iniziato già lo scorso anno da Terme SPA, che ha l'obiettivo di sensibilizzare e di avvicinare la cittadinanza alle strutture termali: si promuove così un'"apertura" a fasce di pubblico locale e non, con il fine di cancellare i confini di un'oasi turistica a favore di una perfetta integrazione dell'area nella città.

Il curatore Benno Simma

Inaugurazione: 31.05.2003

LIVELLO 0
Integral Ruedi Baur
Acqua del Passirio e Segnaletica

Nel progetto elaborato da Ruedi Baur l'elemento "acqua" gioca un ruolo fondamentale: l'acqua delle Terme, di cui il parcheggio diventa entrata simbolica, e quella del fiume Passirio, su cui la struttura si affaccia. La proposta dell'architetto e designer svizzero muove dalla volontà di rivisitare il tema della "dislocazione" - inteso come essere altrove - e il tema del "non-luogo", accostandoli alla metafora dello scorrere del fiume. L'incessante fluire del Passirio è stato "fermato" in una serie di immagini scattate lungo tutto il suo tragitto, a partire dalla sorgente attraverso la sua confluenza sino alla foce. Ed ecco come l'elemento acqua riesca allora a penetrare anche all'interno del garage: le fotografie stampate su grande formato ricoprono la superficie di ogni posto auto del piano 0, delimitandone il perimetro. La staticità dell'automobile si pone in contrasto con lo scorrere dell'acqua: le macchine sembrano "galleggiare" sulla superficie del fiume.

LIVELLO -1
Arnold Mario Dall'O
rapid eye movement

La ricerca di Dall'O si è concentrata per anni, soprattutto in ambito pittorico, sul significato dei simboli. L'artista parte dall'osservazione della realtà circostante: da essa attinge immagini che poi riorganizza in segni che ad una attenta osservazione si scoprono avere nuovi e spesso dissacranti significati. Negli ultimi anni si avvicina al medium fotografico e alle installazioni.
Guardami negli occhi è un'opera multimediale che prevede l'installazione di 8 schermi lungo una parete di marmo nero del garage, lunga 40 m: l'immagine proiettata presenta sempre lo stesso sovradimensionato dettaglio di un occhio che si apre e si chiude ogni 5 secondi. Nell'era della surveillance elettronica, in un'epoca in cui il Grande Fratello televisivo ha superato ogni aspettativa rispetto alla società orwelliana dominata dal delirio del controllo, Dall'O riattualizza il tema sovvertendone le dinamiche: l'occhio non ci vede, non è nascosto, bensì ci affronta sfrontatamente richiamando la nostra attenzione, ponendo il concetto di controllo sia come monito sia come elemento tranquillizzante.

LIVELLO -2
Rudolf Stingel
Stella Alpina in serie

L'artista lavora sulle pareti del secondo piano interrato, che viene pensato come una "stanza", uno spazio interno abitabile. Il muro perimetrale è completamente rivestito di un motivo floreale, che per fattezze richiama alla mente la tappezzeria, oggi demodé, comunemente usata negli anni Settanta. L'applicazione a rullo di boccioli rossi di stella alpina su sfondo argentato in ripetizione seriale è un retaggio di quella cultura, di cui si vuole accentuare l'aspetto kitsch. C'è la critica legata allo svuotamento del segno tematizzata in tanta pittura contemporanea dietro il costante ritorno dell'elemento decorativo proposto da Stingel. Ma c'è anche l'invito agli abitanti a recepire l'opera nelle sua semplicità, come un regalo che può rendere speciale un garage sotterraneo.

LIVELLO +1
Walter Niedermayr
Sul ghiacciaio: serie di immagini

Walter Niedermayer elabora un progetto in cui l'elemento fotografico, intrappolato ed esaltato all'interno di lightboxes di grande formato, riveste una intera parete del garage in cui si inserisce.
Trenta scatti sequenziali, realizzati su un ghiacciaio fissano i movimenti e le emozioni vissute da un gruppo di turisti asiatici alle prese con un elemento loro estraneo quale la neve e un ambiente suggestivo quale quello del ghiacciaio. La visibile gioia che traspare dai volti fotografati crea un'atmosfera leggera capace di irretire l'osservatore involontariamente catturato dalla "solarità" delle scene fotografate. Ad un'analisi più approfondita si rivela però la fugacità della situazione. L'artista sembra voler suggerire, attraverso una sottile metafora, una chiave di lettura inquietante: la conquista del ghiacciaio non è consequenziale ad uno sforzo fisico - è infatti facilmente raggiungibile con una comoda funivia: il ghiacciaio così come la felicità si raggiunge tanto facilmente quanto velocemente lo si può abbandonare.

LIVELLO +2
Tunnel di collegamento
Margit Klammer
Parete di nebbia Panta Rhei

L'intervento di Margit Klammer si struttura in due punti del garage: al secondo piano superiore e nel tunnel di collegamento che da questo conduce verso l'uscita su Via Garibaldi.
L'artista meranese crea all'interno del collegamento sotterraneo un'atmosfera suggestiva grazie ad un'ambientazione che coinvolge i sensi della vista, dell'olfatto e del tatto. Le pareti in acciaio Corten adagiate al muro perimetrale del tunnel, quasi fossero una seconda pelle, lasciano trapelare, attraverso delle fenditure, nubi di nebbia profumata; una luce bluastra si mescola al vapore acqueo immergendo i passanti che si ritrovano in una situazione del tutto inaspettata. Il motivo della luce è ripreso su tutto il piano del parcheggio: le colonne portanti sono, infatti, rivestite della stessa struttura in acciaio color ruggine presente nel tunnel, e attraversate da lunghe "ferite" da cui trapela luce blu. Viene così a crearsi un limbo che preannuncia l'atmosfera di benessere offerta dal luogo termale.

VANO SCALE
Eduard Demetz
Sotto il livello del mare

All'interno del vano scale che collega i cinque piani del parcheggio - luogo acusticamente protetto e isolato - il compositore altoatesino Eduard Demetz allestisce un'installazione sonora pensata come collage di suoni riconducibili ad un unico tema: il mondo sommerso. Rumori, sussurri e voci umane - riprodotti acusticamente o in digitale - si alternano in un continuo andamento che segue il passante nel suo tragitto. L'installazione è, infatti, concepita in modo tale che la sorgente da cui viene emesso ogni suono muti continuamente nel passaggio da un piano all'altro, anticipando talvolta i movimenti dell'ascoltatore. All'orecchio degli utenti giungono quindi contemporaneamente elementi acustici diversificati. Incrociandosi e dipanandosi, i suoni procedono ognuno nella propria direzione, sottolineando nello spettatore la percezione dello spazio percorso.
L'installazione, presente in entrambe i vani scala, dura 10 minuti e inizia al rintocco di ogni ora...quasi come un'eco della campana del duomo meranese che scandisce all'esterno lo scorrere del tempo.

VANO SCALE, ASCENSORE, PIAZZA
RqV
Arnold Mario Dall'O
...Sopra il livello del mare

...Sopra il livello del mare è un'installazione di luce, che si completa con il lavoro sonoro concepito da Eduard Demetz Sotto il livello del mare. Il concetto parte sempre dalla constatazione di un dato di fatto, e cioè che Merano giace a 324 metri sopra il livello del mare. Ma dove si trova esattamente questo punto, oggi, in una dimensione urbana stratificata su livelli e dimensioni differenti? 10 stazioni luminose, all'interno ed esterno del garage delle terme, segnalano numericamente le differenti altitudini su cui si sviluppa l'intera struttura architettonica.

Info: artlink
T. 0471 500483 F. 0471 506592

Parking Thermae/viale delle Terme - Merano

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