Una ricerca visiva di Lisa Parola sulla relazione tra monumento e storia, e la presentazione del progetto "Questo e' dunque un monumento?" di Cosimo Veneziano. Nell'ambito del ciclo Mesopotamia.
Nuovo appuntamento di Mesopotamia
"Le voci del monumento" una riflessione di Lisa Parola
nella stessa serata Cosimo Veneziano presenterà "Questo è dunque un monumento?"
Le voci del monumento è una ricerca visiva sulla relazione tra monumento e storia che affianca immagini recuperate da cataloghi, riviste e Internet. Nella sua lettura tradizionale, la forma del monumento segna un punto fermo che immobilizza una data, un evento, un nome. Ma se la storia cambia direzione, quella situazione di stasi può riprendere il movimento e rientrare in dialogo con il presente. La conversazione si muove attraverso alcune immagini. Luigi Ghirri negli anni Settanta scatta una serie d’immagini che riprendono il retro di busti in marmo; questo semplice spostamento dello sguardo propone forme senza più identità, senza alcun luogo e senza una data. Seguendo un diverso percorso ma muovendo nuovamente l’immobilità alla quale il monumento sembra essere destinato il monumento, le icone che hanno accompagnato le ideologie comuniste sono state raccolte e accumulate in tanti e differenti luoghi; Memento Park è uno di questi, una sorta di giardino tematico a pochi chilometri da Bucarest. Inaugurato nel 1993 riunisce le statue di Lenin, Marx, Engels salvate dalla rimozione di un pezzo di storia. Qui i monumenti ai lavoratori e ai padri del Comunismo convivono forzatamente in un unico ‘magazzino di memoria’ pur arrivando da piazze e strade di differenti città. Quando il monumento smette o ricomincia a parlare con il presente? Difficile a dirsi ma mai come in questi ultimi anni la stasi del monumento torna con forza a dialogare con i differenti percorsi che la storia ha aperto e sta aprendo; lo si è visto con la rimozione delle statue di Franco in Spagna, con la distruzione delle statue di Saddam Hussein in numerose piazze di città irachene, in Libia con l’abbattimento da parte della folla del Libro verde di Muammar Gheddafi; e sono ancora i monumenti storici, collocati nel centro delle città, ad essere scelti come strumento privilegiato di comunicazione per battaglie ambientali e sociali. A fianco di questi conflitti e rimozioni che interrompono il percorso lineare storia, alcune ricerche d’artisti contemporanei che proprio attraverso il monumento hanno scelto di confrontarsi con eventi, uomini e luoghi della storia del XX secolo.
Un estratto della ricerca è pubblicato in http://www.roots-routes.org/
Questo è dunque un monumento? è un progetto di Cosimo Veneziano: una serie di tavole che documentano parte della ricerca nata nell’ambito dell’ideazione del monumento alle operaie della Fabbrica Superga, il primo in Italia dedicato al lavoro delle donne che è stato inaugurato a Torino lo scorso 9 marzo nell’ambito del programma d’arte pubblica situa.to (www.situa.to) curato da a.titolo e Maurizio Cilli. L’attuale lavoro dell’artista torinese s’inserisce nel dibattito recente di molta ricerca contemporanea intorno al recupero e alla rilettura di alcuni momenti della storia del XX secolo e che, in molte ricerche di artisti internazionali, chiama in causa la soggettività e il significato dell’analisi storica in relazione al documento e al monumento. Questo è dunque un monumento? nasce infatti da un’attenta ricerca presso l’Archivio Storico della Città di Torino, il Centro di Documentazione Storica della Circoscrizione 5. Attraverso la lettura dei documenti e dalla rielaborazione del materiale cartaceo dell’archivio della nota fabbrica torinese, dalle mappe e da una serie di immagini fotografiche accompagnate da alcune interviste realizzate a un gruppo di ex operaie, il lavoro di Cosimo Veneziano vuole rendere omaggio a una storia ‘silenziosa’ nonostante per molti decenni la presenza femminile nella fabbrica superasse l’80% del numero complessivo di lavoratori della Superga. Quelle proposte da Veneziano sono ‘tracce di storia’, spunti di riflessione che partono dal lavoro delle donne e aprono altri interrogativi in merito alla difficile relazione tra la storia e i suoi percorsi, tra i generi e le generazioni, tra la memoria privata e lo spazio pubblico che saranno documentate da una serie di lastre tipografiche raccolte in una pubblicazione a tiratura limitata.
Il monumento alle operaie della Fabbrica Superga è a Torino nei Giardini di via Verolengo presso il numero civico 28, è stato prodotto grazie alla collaborazione tecnica della Vibel Design di Nichelino.
Lisa Parola (Torino, 1964) è curatrice, con Giorgina Bertolino, Francesca Comisso, Nicoletta Leonardi e Luisa Perlo, nel 1997 fonda a.titolo, un'organizzazione no profit che cura progetti di arte pubblica, mostre, produzioni d'artista, workshop, conferenze e pubblicazioni coltivando il dialogo fra disegno urbano e arti visive. Dal 2001 a.titolo è responsabile della mediazione culturale, per il Piemonte e la Valle d'Aosta, del programma Nuovi Committenti promosso dalla Fondation de France e dalla Fondazione Adriano Olivetti. Sul modello di Nuovi committenti attualmente a.titolo sta lavorando con il collettivo Raumlabor e Martino Gamper. Dal 2010 il collettivo dirige il Centro sperimentale per le arti contemporanee a Caraglio (CN). Dal 2007, Lisa Parola è docente a contratto del Master Universitario di II livello (Management, Marketing e Multimedialità per i Beni e le attività Culturali) al Corep di Torino. Ha collaborato con La Stampa dal 1998 al 2010. Suoi testi e interviste compaiono in periodici, volumi, cataloghi e siti web. Tra gli altri ha scritto della ricerca artistica di: Massimo Bartolini, Gianluca e Massimiliano De Serio, Flavio Favelli, Simona Denicolai & Ivo Provoost, Cesare Pietroiusti.
Cosimo Veneziano (Torino 1983), vive e lavora a Torino. La sua ricerca nasce dall'idea di tracciare un percorso attraverso un'antologia di esperienze che cercano di uscire dall'esclusione dalla storia “uffciale”. Tra i suoi progetti: La possibilità di un’isola (2009) presentato negli spazi dell’associazione Barriera / Artegiovane, Non è cosa Cappella Anselmetti nel Laboratorio di Storia e storie progettato da Massimo Bartolini a Torino, L’epoca delle passioni tristi (2010), TICA (Tirana Institute for Contemporary Ar) Tirana, Estensione del dominio della lotta #1 (2011) weproject, Carte Blanche n1 - L’archivio storico: quattro interpretazioni, Unicredit, Milano. Nel 2011 ha realizzato due opere di arte pubblica: "La fine del mondo e il paese delle meraviglie" per il distretto culturale della Valle Camonica a Edolo (Brescia), e "Questo è dunque un monumento?", per la città di Torino. Dal 2007, è tra i fondatori e animatori del progetto di residenza per artisti Diogene Bivacco. Urbano ( www.progettodiogene.eu )
Mesopotamia è un ciclo di incontri sull'arte contemporanea.
Mesopotamia è un vizio di Alessandro Nassiri Tabibzadeh e Matteo Zarbo
Immagine: 2009, S. Petersburg
Lunedì, 21 Gennaio 2013, ore 19
Mesopotamia presso Fuori
via Emilio Gola, 4 - 20143 Milano
in cortile a destra in fondo, sotto l'ulivo.
ingresso gratuito