Tradizione e innovazione. Il 1 luglio è stata inaugurata al Museo della Fondazione Querini Stampalia di Venezia la mostra "Sèvres. Tradizione e innovazione" patrocinata dall'Ambasciata di Francia in Italia. Ancora una volta la Querini apre le sue sale alla porcellana: dal settecentesco servizio da tavola di Sèvres di Alvise Querini, alle porcellane contemporanee della manifattura francese.
Tradizione e innovazione.
Il 1 luglio è stata inaugurata al Museo della Fondazione Querini Stampalia di Venezia la mostra "Sèvres. Tradizione e innovazione" patrocinata dall'Ambasciata di Francia in Italia.
Ancora una volta la Querini apre le sue sale alla porcellana: dal settecentesco servizio da tavola di Sèvres di Alvise Querini, alle porcellane contemporanee della manifattura francese.
L'identità della Manifattura Nazionale di Sèvres, unica nel suo genere, si è affermata nell'arco di due secoli attraverso la creazione artistica e l'innovazione tecnologica. Sin dalla sua creazione, nel 1740 a Vincennes, la fabbrica di porcellana, che divenne più tardi la manifattura di Sèvres, ha saputo sviluppare ambizioni innovatrici nel campo tecnico, specie per quanto riguarda la pittura: non si trattò più di dipingere con pochi colori trasparenti e stesi uniformemente, ma di arricchire la tavolozza di colori densi che potevano essere sfumati e mescolati, permettendo di dipingere dei veri quadri in miniatura.
Oltre alla produzione di piccole scatole, astucci ed altri oggetti minuti, venivano realizzati alcuni pezzi di servizi da tavola: zuccheriere, chicchere, tazze e piattini, piccoli vasi e statuette. La produzione più abbondante, di maggior successo e che spiega il costante aumento delle vendite era quella dei fiori modellati che si presentavano come vere e proprie riproduzioni botaniche di specie ben identificabili. Nel campo della scultura un passo importante venne fatto nel 1751 con la decisione di lasciare alcune opere in biscuit, cioè prive di vernice brillante. Si trattava di pezzi isolati destinati a far parte di composizioni decorative o ad ornare mobili e caminetti.
Nel 1756 la manifattura viene trasferita a Sèvres, tra Parigi e Versailles. Il genio originale di un artista colto e curioso - Jean-Jacques Bachelier - fa sì che la produzione si arricchisca di opere di varia ispirazione.
Contemporaneamente Jean Hellot mette a punto la tecnica del fondo colorato e dei colori che dovevano permettere agli artisti di realizzare i loro progetti mantenendo tutta la raffinatezza e il realismo iniziali. Boucher e Falconet lasceranno numerosi modelli di biscuit che ancora oggi stupiscono per la loro originalità . Questa tradizione di ricerca, sperimentazione e originalità è proseguita attraverso i secoli grazie al rapporto, mai venuto meno, tra i laboratori di Sèvres e gli artisti.
Negli anni 1890 e 1891 la Manifattura assume, per periodo brevi, artisti e operai provenienti dall'esterno. Le conseguenze nel campo della scultura non tardano a manifestarsi: invece di continuare nella riproduzione dei modelli settecenteschi, la fabbrica produce opere originali sia in biscuit sia in grès.
Dal 1920 la Manifattura promuove una politica che privilegia nuove serie dalle forme lineari e geometriche. Emile Jacques Ruhlmann, Henri Rapin e Félix Aubert disegnano numerosi vasi di varie dimensioni e viene adottato il principio di dare alle sculture smalto e colore.
Artisti come Maurice Gensoli, Lucio Fontana, Jean Baumont, Jean Arp, Alexandre Calder lavorarono con e per la Manifattura.
Nella mostra presentata a Venezia si possono ammirare le creazioni di artisti - scultori, pittori o designer - contemporanei come Pierre Alechinsky, Louise Bourgeois, Mathilde Brétillot, Peter Briggs, Pierre Buraglio, Pascal Convert, Olivier Debré, Erik Dietman, Philippe Favier, Wolfgang Gafgen, Annabelle d'Huart, François Imhoff, Marina Karella, Jean-François Lacalmontie, Richard Peduzzi, Anne e Patrick Poirier, Christian Renonciat, Borek Sipek, Ettore Sottsass, Edouard Steinberg.
Venezia, Museo Querini Stampalia
Gli orari sono:
10.00 - 13.00 / 15.00 - 18.00
venerdì e sabato fino alle ore 22.00
chiuso il lunedì