Unheimlich. L'installazione di Muzi richiama il mondo dei simboli legati a una storia arcaica-archeologica-mitologica. "Il Compianto" di Paselli indaga il rapporto tra morte, infanzia e collezionismo nella favola di Biancaneve. A cura di Annalisa Cattani.
A cura di Annalisa Cattani
*Unheimlich* è il titolo del nuovo progetto presso Novella Guerra. Abbiamo
scelto il di riprender il termine freudiano in tedesco, anziché nella sua
più familiare traduzione italiana “perturbante”, perché l’etimo tedesco ne
racchiude perfettamente i passaggi di senso che diventano chiave di lettura
degli artisti ospiti in questa occasione.
Il prefisso negativizzante “UN”
infatti nega il seguente “HEIMLICH” che rimanda a “casalingo”, “familiare”,
dunque l’”unhemlich” è ciò che non ci appartiene più, ciò che si è in
qualche modo allontanato da noi, dal nostro contesto, dalle nostre
abitudini, ma che a volte torna inaspettatamente provocandoci una
vertigine, un senso di vuoto o comunque di turbamento.
Sabrina Muzi e
Petri–Paselli si pongono come “viandanti del senso”, cercando l’una un
codice interpretativo della propria interiorità tramite simboli riportati
alla luce e gli altri attraverso un viaggio a ritroso nell’infanzia che
svela affascinanti e stranianti corrispondenze tra fanciullezza e feticismo.
L’installazione di Sabrina Muzi richiama il mondo dei simboli legati alla
storia arcaica-archeologica-mitologica sintetizzati in una serie di “segni”
che l’artista sviluppa attraverso un passaggio di mutazione da una forma
all’altra.
Nel gioco enigmatico del riconoscimento e del significato essi sembrano
suggerire ‘periodi’, ‘fasi’, ‘tradizioni’, ‘superstizioni’, rinviando allo
stesso tempo alla forza evocativa del segno come valore di espressione al
di là di ogni rappresentazione. Accomunate dall’elemento terra di cui sono
composte, le forme poste sul pavimento, tessono un accordo sincronico tra
passato, presente e futuro.
Petri-Paselli
Progetto 1: “Da piccolo giocavo con giocattoli gommosi”
Questo è il ricordo su cui si basa il progetto. Chiaro e semplice come può
essere il ricordo di un bambino, o meglio di due amici.
Pesante è il lavoro che abbiamo realizzato perchè pesante è la sua anima.
La contrapposizione tra la leggerezza dell'infanzia si scontra con la
pesantezza della contemporaneità. Una pesantezza morale e una
responsabilità che grava su tutti noi. Nel nostro progetto il giocattolo
non esiste. Ne esiste il ricordo, come esiste il ricordo della nostra
infanzia. Dei giocattoli con cui noi (come qualsiasi bambino) giocavamo è
rimasta solo l'anima, il vuoto invisibile al bambino, riempito di cemento.
La gomma, il colore, il profumo hanno lasciato posto al grigio e freddo
cemento. Continuiamo a giocare?
Progetto 2: “Il compianto”
Che la favola di Biancaneve sia una delle più conosciute è un dato di
fatto. Che la favola di Biancaneve rappresenti l'unione perfetta tra la
morte, l'infanzia e il collezionismo, è un dato già più oscuro. La nostra
opera “Il Compianto” indaga proprio questo aspetto, riprendendo
caratteristiche dimenticate della favola del 1812 dei Fratelli Grimm.
Biancaneve, dopo la sua morte, viene deposta in una bara di cristallo al
centro di una radura nel bosco, in modo che tutti possano vederla. Viene
creato quindi un monumento (con ovvi rimandi ai reliquiari religiosi) che
ha tutte le caratteristiche di una teca museale, un luogo di conservazione
e osservazione per i passanti.
Tra questi si palesa un Principe, Il
Principe, che innamorandosi perdutamente di quel corpo “morto” cerca di
comprare a qualsiasi prezzo la bara e il suo contenuto dai 7 piccoli nani,
i quali impietositi cedono e autorizzano al trasporto della bara – teca al
castello. Come finisce la storia lo sanno tutti, ma è interessante come il
“monumento” diventa un qualcosa di cui il principe non può fare a meno.
Questa maniacalità verso qualcosa, l'essere disposti a pagare qualsiasi
cosa per possedere la rarità sono caratteristiche tipiche del mondo del
collezionismo.
Inaugurazione sabato 9 marzo dalle 16,30 alle 20
Spazio Novella Guerra
via Bergullo, 15, Imola
Su appuntamento
Ingresso gratuito