Spazio Novella Guerra
Imola (BO)
via Bergullo, 15
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Sabrina Muzi e Petri Paselli
dal 8/3/2013 al 13/4/2013
su appuntamento

Segnalato da

Massimo Marchetti




 
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8/3/2013

Sabrina Muzi e Petri Paselli

Spazio Novella Guerra, Imola (BO)

Unheimlich. L'installazione di Muzi richiama il mondo dei simboli legati a una storia arcaica-archeologica-mitologica. "Il Compianto" di Paselli indaga il rapporto tra morte, infanzia e collezionismo nella favola di Biancaneve. A cura di Annalisa Cattani.


comunicato stampa

A cura di Annalisa Cattani

*Unheimlich* è il titolo del nuovo progetto presso Novella Guerra. Abbiamo scelto il di riprender il termine freudiano in tedesco, anziché nella sua più familiare traduzione italiana “perturbante”, perché l’etimo tedesco ne racchiude perfettamente i passaggi di senso che diventano chiave di lettura degli artisti ospiti in questa occasione.

Il prefisso negativizzante “UN” infatti nega il seguente “HEIMLICH” che rimanda a “casalingo”, “familiare”, dunque l’”unhemlich” è ciò che non ci appartiene più, ciò che si è in qualche modo allontanato da noi, dal nostro contesto, dalle nostre abitudini, ma che a volte torna inaspettatamente provocandoci una vertigine, un senso di vuoto o comunque di turbamento.

Sabrina Muzi e Petri–Paselli si pongono come “viandanti del senso”, cercando l’una un codice interpretativo della propria interiorità tramite simboli riportati alla luce e gli altri attraverso un viaggio a ritroso nell’infanzia che svela affascinanti e stranianti corrispondenze tra fanciullezza e feticismo.

L’installazione di Sabrina Muzi richiama il mondo dei simboli legati alla storia arcaica-archeologica-mitologica sintetizzati in una serie di “segni” che l’artista sviluppa attraverso un passaggio di mutazione da una forma all’altra.

Nel gioco enigmatico del riconoscimento e del significato essi sembrano suggerire ‘periodi’, ‘fasi’, ‘tradizioni’, ‘superstizioni’, rinviando allo stesso tempo alla forza evocativa del segno come valore di espressione al di là di ogni rappresentazione. Accomunate dall’elemento terra di cui sono composte, le forme poste sul pavimento, tessono un accordo sincronico tra passato, presente e futuro.

Petri-Paselli

Progetto 1: “Da piccolo giocavo con giocattoli gommosi” Questo è il ricordo su cui si basa il progetto. Chiaro e semplice come può essere il ricordo di un bambino, o meglio di due amici.

Pesante è il lavoro che abbiamo realizzato perchè pesante è la sua anima. La contrapposizione tra la leggerezza dell'infanzia si scontra con la pesantezza della contemporaneità. Una pesantezza morale e una responsabilità che grava su tutti noi. Nel nostro progetto il giocattolo non esiste. Ne esiste il ricordo, come esiste il ricordo della nostra infanzia. Dei giocattoli con cui noi (come qualsiasi bambino) giocavamo è rimasta solo l'anima, il vuoto invisibile al bambino, riempito di cemento. La gomma, il colore, il profumo hanno lasciato posto al grigio e freddo cemento. Continuiamo a giocare?

Progetto 2: “Il compianto”

Che la favola di Biancaneve sia una delle più conosciute è un dato di fatto. Che la favola di Biancaneve rappresenti l'unione perfetta tra la morte, l'infanzia e il collezionismo, è un dato già più oscuro. La nostra opera “Il Compianto” indaga proprio questo aspetto, riprendendo caratteristiche dimenticate della favola del 1812 dei Fratelli Grimm. Biancaneve, dopo la sua morte, viene deposta in una bara di cristallo al centro di una radura nel bosco, in modo che tutti possano vederla. Viene creato quindi un monumento (con ovvi rimandi ai reliquiari religiosi) che ha tutte le caratteristiche di una teca museale, un luogo di conservazione e osservazione per i passanti.

Tra questi si palesa un Principe, Il Principe, che innamorandosi perdutamente di quel corpo “morto” cerca di comprare a qualsiasi prezzo la bara e il suo contenuto dai 7 piccoli nani, i quali impietositi cedono e autorizzano al trasporto della bara – teca al castello. Come finisce la storia lo sanno tutti, ma è interessante come il “monumento” diventa un qualcosa di cui il principe non può fare a meno. Questa maniacalità verso qualcosa, l'essere disposti a pagare qualsiasi cosa per possedere la rarità sono caratteristiche tipiche del mondo del collezionismo.

Inaugurazione sabato 9 marzo dalle 16,30 alle 20

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