Un incontro all'insegna della familiarita' e della conoscenza reciproca. In primis tra Maura Banfo, Pietro Gagliano' e Annalisa Cattani, poi con chi arrivera' durante la giornata che culminera' nella re-inaugurazione dell'opera Round trip.
Il tempo, le relazioni, il denaro, il profitto, i valori, il valore: queste alcune delle parole chiave del contemporaneo, sopra a tutte detta legge il tempo, il tempo come “durata” artificiosamente quantificabile, come ci faceva notare Bergson. Una dittatura di tempi sincopati apparentemente irrevocabili, irrimediabili e coercitivi. In questa occasione a Novella Guerra, autodefinitasi “luogo di resistenza e di residenza” ci proponiamo di dare vita ad un “Cenacolo”.
Ripercorrendo l’etimologia di questo termine si scopre che il cenacolo, da denotatore di luogo dei pasti nella casa romana, nell’Ottocento comincia a connotare una vera e propria convivenza, o almeno consuetudine, di artisti, i quali si fissarono in questo o quel luogo, uniti temporaneamente da identità di pensiero e di scopo, con modalità anti-ufficiali e anti-accademiche.
In questo caso ci proponiamo di creare l’occasione di un incontro a vari livelli all’insegna della familiarità e della conoscenza reciproca. In primis tra Maura Banfo, Pietro Gagliano’ e Annalisa Cattani durante alcuni giorni di residenza, poi, in modo diffuso, altri arriveranno durante una giornata fluida che culminerà nella re-inaugurazione del lavoro Round trip di Maura Banfo, quando al contempo si avrà modo di fare conoscenza diretta e condivisa della ricerca di Pietro Gagliano’.
Abbiamo infatti deciso in questa prima tappa di un incontro che si dilaterà fino a settembre, di partire non dalla fondazione di un “site specific nuovo”, ma dalla collocazione e ripresa di un progetto precedente da condividere più da vicino, per vederne le dinamiche dialettiche nello scorrere del tempo. Inoltre troppo spesso diamo per scontata o a volte simuliamo, coscientemente o meno, la conoscenza dei percorsi di artisti e curatori, quando in realtà è raro poterne averne la padronanza.
Al centro del progetto Round Trip di Maura Banfo c'è la perdita della sensibilità spaziale, la dinamica del tempo, la ciclicità della giostra della vita individuale e storica.
Olga Gambari l’aveva definito “Un progetto sull'idea della vertigine, sul turbamento della sensibilità spaziale, sul moto perpetuo. Un immaginario viaggio di andata e ritorno (Round Trip). Chi di noi non ha mai sognato di volare? Di lasciarsi trasportare da un vortice immaginario, chiudendo gli occhi, e ascoltare i propri pensieri in silenzio? Fin dalla antichità l'uomo ha sperimentato i più vari marchingegni per tuffarsi nell'avventura della magia del volo.
Eppure volare fa paura. L'incertezza della propria 'fine' miscelata alla felicità infantile. Il tempo scorre lungo un cerchio, movimento circolare dalle varie velocità, innestato su circonferenze dai diversi diametri. Ogni cerchio col suo metronomo.Tempi apparenti, risonanze d'orologio che si propagano con effetti ottici. Il tempo scorre e la ruota gira. È l'orologio del Bianconiglio di Alice nel Paese delle meraviglie, una favola per raccontare l'esistenza umana come un gioco surreale e onirico. Un tempo relativo, per un luogo insieme reale e non. Risuona una musica da luna-park, ricordi d'infanzia e malinconia, mentre parte il prossimo giro di una giostra. Cerchi su cerchi, circonferenze che si sdoppiano, figure sciolte in astrazione geometrica, per una visione cinetica che diventa un viaggio dentro a se stessi.”
Maura Banfo ci racconterà dunque, attraverso un video e una serie di immagini fotografiche e assieme a Pietro Gagliano’ ci daranno la possibilità di fare esperienza del luogo secondo Aristotele. Esso è da un lato il primo limite immobile che abbraccia un corpo (Physicorum Libri, IV); una realtà altra e distinta rispetto al corpo, ma come tale può divenire spazio aggregante di più corpi, “collante”, rifugio, per una sosta attiva e socratica.
La giornata del 12 ovviamente terminerà con una cena che si potrà consumare seduti o come pic nic.
Maura Banfo è artista e vive e lavora a Torino, dove ha iniziato alla fine degli anni Novanta una ricerca con la fotografia, come linguaggio predominante e il video. Inquadrature irregolari ed eccentriche sono le caratteristiche dei suoi soggetti: immagini evocative per la sua capacità di raccontare le storie delle quali gli oggetti sono silenziosi testimoni. Ciò che di regola riconosciamo diventa qui una chimera, un tuffo emozionale nel mistero della forma. Oggi la sua ricerca guarda a 360° gradi, lasciandosi trasportare dalle proprie sensazioni attraverso non solo la fotografia e il video, ma la scultura e lʼinstallazione.
Pietro Gaglianò è critico d’arte e studioso dei linguaggi contemporanei. I suoi principali campi di indagine riguardano il contesto urbano, architettonico e sociale come scena delle pratiche artistiche contemporanee; l’applicazione delle arti alle questioni dell’emergenza geopolitica; i rapporti tra le pratiche dell’arte visiva e i sistemi teorici della performance art e del teatro di ricerca. Sperimenta forme ibride tra arte e formazione, in cui linguaggi creativi sono impiegati in funzione antidiscriminatoria e come strumento per l’aumento della consapevolezza sociale. Dal 2000 esercita un’intensa ricerca di scrittura critica, curatela e progettazione eventi. Ha collaborato con diverse istituzioni pubbliche e private e gallerie d’arte, e diverse amministrazioni comunali e provinciali in Italia.
Insegna in istituzioni universitarie italiane e statunitensi. Ha curato volumi e pubblicato testi in collane specialistiche e cataloghi di mostre personali o collettive, da lui curate o alle quali ha collaborato.
Domenica 12 luglio
Dalle 17
Cena h 20
Menu in corso-10 euro
Si prega di dare adesioni almeno tre giorni prima
Per info, prenotazioni indicazioni passaggi 3356648415
Novella Guerra
via Bergullo 15 Imola (BO) Zona Rivazza (autodromo)