Galleria Comunale d'Arte Contemporanea
Castel San Pietro Terme (BO)
via Matteotti, 79
051 6954124

Omar Galliani
dal 5/9/2003 al 5/10/2003
051 940320 FAX 051 940320

Segnalato da

Voci Gemma



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Omar Galliani



 
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5/9/2003

Omar Galliani

Galleria Comunale d'Arte Contemporanea, Castel San Pietro Terme (BO)

I nuovi lavori di Omar Galliani per il ciclo "Mostre a castello: l'artista al lavoro"


comunicato stampa

Mostre a castello: l'artista al lavoro

Quattro mostre centrate sulla figura dell'artista al lavoro nel proprio atelier.
Scelgo artisti concentrati sul proprio operare, che davvero lavorano creando, che mai danno l'impressione di risultati evanescenti sorti per caso o sull'onda di mode; scelgo artisti che invece dettano le mode, in grado di indicare i riferimenti semiologici e semantici del proprio operare, che sanno spiegare a chiunque la logica per quanto endogena del proprio fare; il fare, dunque, come entità propulsiva e vitale, come essenza stessa della produzione dell'oggetto d'arte, come indicazione metodologica e didattica.
Bruno D'Amore

In nome del disegno… io penso a un disegno che sia l'unico mio disegno possibile, educatore della notte e del giorno, andata e ritorno della mano sul legno nudo e crudo, figlio degli alberi abbattuti sulle terre degli orfani ciechi. Il foglio della terra si apre sulle pareti del mio studio e registra le infinite chiamate di sensi, registratore ed ecoscandaglio delle immagini dimenticate di giorno e riviste di notte tra il sonno e la veglia. Cio' che meraviglia nel doppio di tutto è la mancanza e lo smarrimento del Se', l'assoluta mancanza di fondamento e di base, mancanza di orientamento, migrazione dell'altro Noi che ci trascina lento e inesorabile nel suo stato di bellezza apparente, totalità e nulla del disegno si sostituiscono al nome che non potro' mai pronunciare ad alta voce. Il tuo nome l'ho cercato in tutti i cassetti del mio studio, sulle pagine dei rotocalchi dimenticati sull'autobus o nelle sale d'attesa di aeroporti impossibili. Ho dimenticato le fattezze del tuo volto nell'ossessione dei neri che affondano nel bianco di un pioppo senza nodi. Ecco, vorrei che il disegno finisse li' tra i nodi, l'alba illuminasse i tuoi occhi, muta icona senza nome.
Omar Galliani

“IBRIDA”

In nome del disegno

Io penso a un disegno totale,
penso a un disegno del mondo,
penso a un disegno formidabile,
penso a un disegno eroico,
penso a un disegno epico,
penso a un disegno mai riuscito,
penso a un disegno mai visto,
penso a un disegno etico,
penso a un disegno infinito,
penso a un disegno materno,
penso a un disegno egoistico,
penso a un disegno solitario,
penso a un disegno narcisistico,
penso a un disegno depistante,
penso a un disegno arrogante,
penso a un disegno delirante,
penso a un disegno eccitante,
penso a un disegno sfolgorante,
penso a un disegno orante,
penso a un disegno flagrante,
penso a un disegno agghiacciante,
penso a un disegno penitente,
penso a un disegno demiurgico,
penso a un disegno consolante,
penso a un disegno assoluto,
penso a un disegno lussureggiante,
penso a un disegno amaro,
penso a un disegno ripugnante,
penso a un disegno che sia l'unico mio disegno possibile, educatore della notte e del giorno, andata e ritorno della mano sul legno nudo e crudo, figlio degli alberi abbattuti sulle terre degli orfani ciechi. Il foglio della terra si apre sulle pareti del mio studio e registra le infinite chiamate di sensi, registratore ed ecoscandaglio delle immagini dimenticate di giorno e riviste di notte tra il sonno e la veglia. Cio' che meraviglia nel doppio di tutto è la mancanza e lo smarrimento del Se', l'assoluta mancanza di fondamento e di base, mancanza di orientamento, migrazione dell'altro Noi che ci trascina lento e inesorabile nel suo stato di bellezza apparente, totalità e nulla del disegno si sostituiscono al nome che non potro' mai pronunciare ad alta voce. Il tuo nome l'ho cercato in tutti i cassetti del mio studio, sulle pagine dei rotocalchi dimenticati sull'autobus o nelle sale d'attesa di aeroporti impossibili.
Ho dimenticato le fattezze del tuo volto nell'ossessione dei neri che affondano nel bianco di un pioppo senza nodi.
Ecco, vorrei che il disegno finisse li' tra i nodi, l'alba illuminasse i tuoi occhi, muta icona senza nome.

Inaugurazione sabato 6 settembre 2003, ore 18,30
Orari: Feriali: 16 – 19. Festivi: 10-12 e 16-19. Lunedi' per le scuole (su appuntamento): 10-12

Galleria Comunale d'Arte Contemporanea
Via Matteotti 79
Castel S. Pietro Terme (BO)
tel. 051.6954124

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