Il secondo appuntamento della rassegna "Suoni, immagini, atmosfere per un'imperatrice", promosso dal Comune di Trieste, Assessorato alla Cultura e organizzato da Bonawentura, per venerdì 28 luglio alle 21.30 in piazza Sant'Antonio, vedrà uno dei momenti più spettacolari della rassegna: la performance coreografica intitolata "Valse" del Teatro Tascabile di Bergamo.
Il secondo appuntamento della rassegna "Suoni, immagini, atmosfere per
un'imperatrice", promosso dal Comune di Trieste, Assessorato alla Cultura e
organizzato da Bonawentura, per venerdì 28 luglio alle 21.30 in piazza
Sant'Antonio, vedrà uno dei momenti più spettacolari della rassegna: la
performance coreografica intitolata "Valse" del Teatro Tascabile di Bergamo.
Costruito attorno alla categoria-mito del valzer, lo spettacolo vive in un
vortice onirico-fiabesco, introdotto dai personaggi su trampoli in perfetto
abito da sera che compaiono da diversi luoghi e "occupano" assieme agli
spettatori lo spazio urbano, richiamando il pubblico sul luogo deputato
alla grande festa.
Le azioni spettacolari, che partono dallo sguardo di una bimba inquieta che
scopre il mondo degli adulti e del gran ballo, sfociano in una serie di
grandi valzer danzati, con passaggi acrobatici, da una decina di attori su
trampoli nello spazio variamente allestito con punti di fuoco.
Lo spettacolo indaga la categoria del valzer, e ne ricerca le origini,
dalla ricerca dello smarrimento ipnotico alla danza mistica dei dervisci,
dalla rappresentazione dei meccanismi celesti all'avvento della danza
popolare di coppia; e poi ne indaga la storia, autentica "colonna sonora"
di un Ottocento destinato a essere spazzato via dalle catastrofiche
innovazioni del Moderno. In questa chiave, la "colonna sonora" accompagna
la grandezza e la caduta della Casa d'Austria, e non a caso la
rappresentazione del Teatro Tascabile si richiama nel titolo al lancinante
epitaffio de "La Valse" di Ravel. Festa di piazza, spettacolo,
dimostrazione di abilità evolutiva si fondono in questo che è lo
"spettacolo-mainfesto" di uno dei più vitali teatri di ricerca italiani.