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Fernando Schiavano
dal 19/10/2003 al 14/11/2003
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19/10/2003

Fernando Schiavano

TufanoStudio25, Milano

Si tratta di un portfolio di 90 foto che l'artista ha raccolto dai cassetti dei propri familiari sottraendo, in tutto o in parte, l'immagine dei corpi dal contesto della foto. Le foto sono numerate da 1 a 90 con l'aggiunta di pensieri, motti di spirito e luoghi comuni, cercando di costruire una mappa le cui coordinate saranno le identita' della loro dis/umanita'.


comunicato stampa

EX-TRANEO

a cura di Gabi Scardi


Inaugurazione lunedì 20 ottobre alle ore 18,30

Si tratta di un portfolio di 90 foto che l'artista ha raccolto dai cassetti dei propri familiari sottraendo, in tutto o in parte, l'immagine dei corpi dal contesto della foto.

Le foto sono numerate da 1 a 90 con l'aggiunta di pensieri, motti di spirito e luoghi comuni, cercando di costruire una mappa le cui coordinate saranno le identità della loro dis/umanità.

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Fernando Schiavano, Xlavio, presenta, presso lo Studioventicinque, l’opera dal titolo “Ex-traneo” e i primi esiti del progetto tuttora in corso “Visite a domicilio”.

Per quanto riguarda “Ex-traneo”:

“nei miei 15 anni di pratica dell’arte il mio sguardo si è indirizzato sulla mia identità, sulle origini, sulla mia cultura. Ho cominciato a riciclare di tutto, un po’ come fanno i rigattieri. (e come fanno molti anziani; penso a mia zia Anita, che stipava nei grandi cassetti del suo comò centinaia di buste di plastica e carta per alimenti). Ho riciclato oggetti di qualsiasi natura, vecchi quaderni di scuola, immagini sacre, sedie, chiodi. Ho frugato fra cumuli di spazzatura accatastata nei crocevia di strade di campagna, ho individuato strati di rifiuti (non organici) di epoche diverse. Talvolta negli strati più bassi di questi cumuli alti un paio di metri trovavo materiale di 20 anni prima. Una volta ho pure seguito un camion pieno di suppellettili prese dalla una casa di un anziano morto. Mi sono appostato, ho frugato fra le porcherie. E’ incredibile cosa si può trovare. Libri religiosi, documenti di identità, lettere dei figli dalla Germania, dall’Argentina… . naturalmente i parenti si guardano bene dal gettare i mobili antichi. Una volta ho trovato il carteggio completo di un fante della prima guerra mondiale alla moglie.


“Ex-traneo” è un portfolio di 90 foto raccolte dai cassetti dei miei familiari. Vi sono stati con l’aggiunta di pensieri, motti di spirito e luoghi comuni, e sono state numerate da 1 a 90. Da queste foto sono state sottratte, in tutto o in parte, le immagini dei corpi. Se ne è conservato il contesto.

Sono rimaste come le cartine mute, come carte geografiche alle quali manchino i nomi delle città, dei fiumi, delle montagne: una sottrazione l’identità ti pone nella condizione di acquistare memoria oppure di estraniarti, di perderti. Si è venuta costruendo una mappa immaginaria le cui coordinate sono le identità della loro dis/umanità.”



Per quanto riguarda “Visite a domicilio”:
il progetto, che ha preso avvio nel 2001, prevede una serie di visite a persone fortemente marginalizzate all’interno di una comunità locale, la mia comunità.
Si tratta di visite di cortesia nell’ambito delle quali una relazione, basata sul rito dello scambio, si instaura fra il padrone di casa e l’ospite.
Soggetti da visitare sono anziani, exrtracomunitari, ex carcerati. Voglio sapere da loro tutto: come vivono, come passano la giornata, chi amano, chi odiano.
Il primo intervento, Casa di Maria Campana, si è svolto presso il domicilio di una donna anziana e si è sviluppato in tre azioni: il dono, il lavoro domestico e una installazione. Viene documentato presso lo Studioventicinque.



Gli altri due si svolgeranno:

- a casa di un giovane artista tunisino di nome Med, conoscitore di diverse lingue, restauratore e maestro di scrittura araba (Casa di Med); “Con lui costruiremo una nuova mappa geografica, caratterizzata da nuovi confini e nuovi terriori che saranno il risultato dei suoi racconti di viaggio e delle sue esperienze artistiche. Si tratterà di una lavoro a quattro mani”).

- nelle case popolari (Case popolari -bronx); questa visita non riguarda un individuo ma una serie di persone nate e cresciute in un quartiere di case popolari. L’intervento, per la verità, è iniziato nel 1976, quando andai ad incontrare i bambini del quartiere per farmi raccontare, con i loro disegni, la loro casa ideale. Le famiglie abitavano in queste case senza luce e acqua già da diversi mesi. Di quel lavoro resta una documentazione fotografica. La visita a domicilio prevede l’incontro con quei bambini ora diventati adulti e in molti casi segnati da fatti di criminalità. Con loro singolarmente stabilirò un contatto; proverò quindi a riunirli e a far indossare loro una sorta di divisa disegnata da me, per farne un esercito di poetici guerrieri.”


la mostra é visibile sino al 14 novembre 2003 previo appuntamento
telefonando allo 02/89420303


tufanostudioventicinque
viale Col di Lana, 14 20136 MI
telefax 02/89420303

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